Il 6 Dicembre del 2009 è stata protocollata ufficialmente in Comune, dopo averla presentata alla
conferenza dei capigruppo, la petizione firmata da oltre 1100 cittadini, con la quale si chiede l’introduzione nello Statuto del Comune di un nuovo articolo, che riconosca l'acqua come “un diritto umano e bene pubblico comune” e la gestione del servizio idrico come “ un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale”. L’unica possibilità per scongiurare il pericolo della privatizzazione del servizio idrico.
L’art 52 dello Statuto del Comune di Sanremo, stabilisce che (comma 3) “Entro 60 giorni dal ricevimento della petizione (..) il competente organo o ufficio del Comune, comunica la posizione dell’Amministrazione Comunale rivolgendosi per iscritto all’autore (…)”, e che (comma 4) “La posizione dell’Amministrazione comunale deve essere motivata ed espressa in termini precisi e circostanziati (…)“. Ad oggi, dopo oltre 180(!!) giorni, nessuna posizione ci è stata comunicata.
In aggiunta, nell’incontro con i capigruppo era stata inoltrata formale richiesta di poter presentare personalmente la petizione al Consiglio Comunale (art. 52 comma 5) nell’ambito di un Consiglio monotematico dedicato alla delicatissima “questione acqua”. In caso di parere contrario, abbiamo rivolto domanda ufficiale al Presidente del Consiglio Marco Lupi, che fosse lui medesimo a presentare la petizione in Consiglio Comunale, in virtù dell’incarico e del ruolo che ricopre. Anche in questo caso, nessuna risposta ci è stata comunicata ad oggi, dopo oltre 180 giorni. L’amarezza e lo sconcerto sono veramente forti: perché l’Amministrazione non rispetta lo Statuto Comunale? Perché l’Amministrazione non si degna di rispondere, a questo punto, non solo ai 1100 cittadini firmatari, ma anche agli oltre 2500 cittadini che a Sanremo hanno firmato la proposta di referendum per l’abrogazione della legge Ronchi che di fatto privatizza l’acqua, negandole lo “status” di bene comune e di diritto? Nella forma: riteniamo doveroso che l'Amministrazione risponda pubblicamente ed ufficialmente ad un’istanza lecita e democratica, postale in modo corretto per forma e contenuto. Nel luogo deputato a discutere di modifiche statutarie: il Consiglio Comunale. Nel merito: riteniamo doveroso che i nostri amministratori rispondano pubblicamente, prendendosi in carico tutte le responsabilità politiche conseguenti, delle scelte che intendono adottare sul servizio idrico, senza sottrarsi al dibattito pubblico e senza permettere che la petizione passi da un ufficio ad un altro, da una commissione all'altra, scaricando sugli uffici comunali tutto il peso di una decisione che è unicamente politica.
Riteniamo, altresì, doveroso che il Comune si esprima a riguardo, per una questione di principio e di rispetto nei confronti di un diritto di partecipazione popolare, garantito dalla Costituzione italiana, dallo Statuto comunale ed, al momento, assolutamente disatteso dall'amministrazione.
Lo riteniamo doveroso, nonostante siamo consci che la risposta non sarebbe certo positiva per la
nostra istanza: sia il sindaco Zoccarato che l’assessore Solerio durante l’incontro che abbiamo
avuto per presentare ufficialmente la petizione al nostro Sindaco, sono stati a riguardo assolutamente espliciti, come anche i rappresentanti della maggioranza all'interno della Conferenza dei Capigruppo.
Eppure, riteniamo doveroso che ci dicano no ufficialmente.
Per Sanremo sostenibile
Francesca Antonelli
conferenza dei capigruppo, la petizione firmata da oltre 1100 cittadini, con la quale si chiede l’introduzione nello Statuto del Comune di un nuovo articolo, che riconosca l'acqua come “un diritto umano e bene pubblico comune” e la gestione del servizio idrico come “ un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale”. L’unica possibilità per scongiurare il pericolo della privatizzazione del servizio idrico.
L’art 52 dello Statuto del Comune di Sanremo, stabilisce che (comma 3) “Entro 60 giorni dal ricevimento della petizione (..) il competente organo o ufficio del Comune, comunica la posizione dell’Amministrazione Comunale rivolgendosi per iscritto all’autore (…)”, e che (comma 4) “La posizione dell’Amministrazione comunale deve essere motivata ed espressa in termini precisi e circostanziati (…)“. Ad oggi, dopo oltre 180(!!) giorni, nessuna posizione ci è stata comunicata.
In aggiunta, nell’incontro con i capigruppo era stata inoltrata formale richiesta di poter presentare personalmente la petizione al Consiglio Comunale (art. 52 comma 5) nell’ambito di un Consiglio monotematico dedicato alla delicatissima “questione acqua”. In caso di parere contrario, abbiamo rivolto domanda ufficiale al Presidente del Consiglio Marco Lupi, che fosse lui medesimo a presentare la petizione in Consiglio Comunale, in virtù dell’incarico e del ruolo che ricopre. Anche in questo caso, nessuna risposta ci è stata comunicata ad oggi, dopo oltre 180 giorni. L’amarezza e lo sconcerto sono veramente forti: perché l’Amministrazione non rispetta lo Statuto Comunale? Perché l’Amministrazione non si degna di rispondere, a questo punto, non solo ai 1100 cittadini firmatari, ma anche agli oltre 2500 cittadini che a Sanremo hanno firmato la proposta di referendum per l’abrogazione della legge Ronchi che di fatto privatizza l’acqua, negandole lo “status” di bene comune e di diritto? Nella forma: riteniamo doveroso che l'Amministrazione risponda pubblicamente ed ufficialmente ad un’istanza lecita e democratica, postale in modo corretto per forma e contenuto. Nel luogo deputato a discutere di modifiche statutarie: il Consiglio Comunale. Nel merito: riteniamo doveroso che i nostri amministratori rispondano pubblicamente, prendendosi in carico tutte le responsabilità politiche conseguenti, delle scelte che intendono adottare sul servizio idrico, senza sottrarsi al dibattito pubblico e senza permettere che la petizione passi da un ufficio ad un altro, da una commissione all'altra, scaricando sugli uffici comunali tutto il peso di una decisione che è unicamente politica.
Riteniamo, altresì, doveroso che il Comune si esprima a riguardo, per una questione di principio e di rispetto nei confronti di un diritto di partecipazione popolare, garantito dalla Costituzione italiana, dallo Statuto comunale ed, al momento, assolutamente disatteso dall'amministrazione.
Lo riteniamo doveroso, nonostante siamo consci che la risposta non sarebbe certo positiva per la
nostra istanza: sia il sindaco Zoccarato che l’assessore Solerio durante l’incontro che abbiamo
avuto per presentare ufficialmente la petizione al nostro Sindaco, sono stati a riguardo assolutamente espliciti, come anche i rappresentanti della maggioranza all'interno della Conferenza dei Capigruppo.
Eppure, riteniamo doveroso che ci dicano no ufficialmente.
Per Sanremo sostenibile
Francesca Antonelli
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