Sarà la pittrice genovese Monica Frisone ad aprire, giovedì 1° luglio, alle ore 18, presso il Nyala Suite Hotel a Sanremo, “Charme féminin”, l’importante ciclo di mostre estive che verrà allestito, con cadenza mensile, nelle Sale d’Arte ideate dall’ingegner Igor Varnero, Director of Sales and Marketing del Nyala Suite Hotel.
Curato dalla dottoressa Giorgia Cassini, “Charme féminin” è un evento di alto livello,
articolato in tre differenti momenti stilistici, che offre l’opportunità di godere del genio artistico al femminile, di coglierne la freschezza e di ammirarne la creatività grazie alle esposizioni di Monica Frisone (sino al 29 luglio), Roberta Camilloni (1-29 agosto) e Antonella Cotta (3-30 settembre).
Un’iniziativa che si propone di promuovere ed evidenziare il ruolo della donna nell’arte e di recuperare il valore scientifico, sociale e antropologico delle opere di artiste contemporanee, quali figure rilevanti nel panorama creativo nazionale.
«Come donna, esperta d’arte e attenta alle tematiche femminili – afferma Giorgia Cassini – ho piacere di curare una programmazione artistica fondata sulle caratteristiche principali che contraddistinguono il genere: la semplicità legata al gusto del bello e la ricercatezza dei dettagli come segno di attenzione al particolare. Il mio plauso va, quindi, all’amico Igor Varnero per avere voluto questo importante incontro artistico per le donne e delle donne, modulato in tre distinte fasi stilistiche ad inaugurare le Sale d’Arte del Nyala Suite Hotel. Un’idea che ho voluto sostenere fin da subito poiché si tratta di un appuntamento importante, non solo dal punto di vista artistico, ma anche come possibile momento di riflessione, rara occasione nel territorio ponentino per aggiornarsi su alcune delle tematiche più presenti nel lavoro dei contemporanei. Un modo originale per affermare – ancora una volta – che l’arte, il genio, la creatività non hanno genere, benché storicamente, l’espressione artistica e la fruibilità dell’arte siano state quasi esclusivo appannaggio degli uomini».
E ad inaugurare questo ciclo sarà, appunto, l’affascinante – e sorprendente – pittura di Monica Frisone, la cui ricchezza dell’inconscio riesce a trasferire perfettamente sulla tela ora un’emozione intensa ora la voce di un romanticismo che pone i sensi in sintonia con il cuore.
Monica Frisone è nata nel 1974 a Genova, dove vive e lavora, concentrando la sua attenzione sulla rilettura creativa di soggetti fotografici attraverso una marcata impronta grafica e la sperimentazione tecnica. Nelle sue opere “taglio” fotografico, pennello e contemporaneità si fondono in un inscindibile “unicum”. Indirizza la sua ricerca artistica sulla figura femminile. Attraverso uno stile rigoroso e la cura lenticolare dei particolari, l’osservatore è posto di fronte alla potente inquietudine della bellezza, all’eterea fisicità e all’erotica sensualità. La donna è rappresentata come simbolo di grazia e graffiante bellezza, per essere successivamente indagata nei suoi intimi meccanismi psicologici e, infine, sublimata ed idealizzata.
Le figure femminili, ricche di minuziosa attenzione per il dettaglio, rimandano perciò ad altri significati, conducendo l’osservatore ad un livello tutt’altro che fisico.
Si tratta di una sorta di diario di appunti figurativi attraverso immagini concrete e allo stesso tempo evanescenti, un gioco che esalta l’arcana ed impenetrabile componente del mondo femminile.
La caratteristica principale delle sue opere è il “taglio” fotografico del soggetto, la ricerca dell’inquadratura, non volendo essere il ritratto soltanto una rappresentazione della realtà ma lo strumento attraverso il quale fornire all’osservatore le informazioni necessarie per ri-conoscere il soggetto. Facendosi tramite tra lo spettatore e ciò che è ritratto, tratto dal mondo reale e poi trattato in un secondo momento, l’artista interviene sull’immagine per consentirne una nuova traccia.
«La Frisone - chiarisce la curatrice Giorgia Cassini - possiede la cifra rara del magico che infonde grande forza estetica alle opere e dà libero corso ad un’energia che origina la piacevolezza che cattura lo sguardo. È la grazia delle protagoniste, vere icone di stile, immortalate sulla tela come su un set cinematografico o nel backstage di una sfilata o al party più esclusivo. Una pittura cosmopolita in cui le immagini femminili prendono vita per raccontare il loro tratto distintivo, il loro lato fashion. Un lavoro brillante, in splendida progressione, dall’impatto sofisticato e glamorous».
Sino al 29 luglio, presso le Sale d'arte del Nyala Hotel di Sanremo.
Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 19. Ingresso libero.
Curato dalla dottoressa Giorgia Cassini, “Charme féminin” è un evento di alto livello,
articolato in tre differenti momenti stilistici, che offre l’opportunità di godere del genio artistico al femminile, di coglierne la freschezza e di ammirarne la creatività grazie alle esposizioni di Monica Frisone (sino al 29 luglio), Roberta Camilloni (1-29 agosto) e Antonella Cotta (3-30 settembre).
Un’iniziativa che si propone di promuovere ed evidenziare il ruolo della donna nell’arte e di recuperare il valore scientifico, sociale e antropologico delle opere di artiste contemporanee, quali figure rilevanti nel panorama creativo nazionale.
«Come donna, esperta d’arte e attenta alle tematiche femminili – afferma Giorgia Cassini – ho piacere di curare una programmazione artistica fondata sulle caratteristiche principali che contraddistinguono il genere: la semplicità legata al gusto del bello e la ricercatezza dei dettagli come segno di attenzione al particolare. Il mio plauso va, quindi, all’amico Igor Varnero per avere voluto questo importante incontro artistico per le donne e delle donne, modulato in tre distinte fasi stilistiche ad inaugurare le Sale d’Arte del Nyala Suite Hotel. Un’idea che ho voluto sostenere fin da subito poiché si tratta di un appuntamento importante, non solo dal punto di vista artistico, ma anche come possibile momento di riflessione, rara occasione nel territorio ponentino per aggiornarsi su alcune delle tematiche più presenti nel lavoro dei contemporanei. Un modo originale per affermare – ancora una volta – che l’arte, il genio, la creatività non hanno genere, benché storicamente, l’espressione artistica e la fruibilità dell’arte siano state quasi esclusivo appannaggio degli uomini».
E ad inaugurare questo ciclo sarà, appunto, l’affascinante – e sorprendente – pittura di Monica Frisone, la cui ricchezza dell’inconscio riesce a trasferire perfettamente sulla tela ora un’emozione intensa ora la voce di un romanticismo che pone i sensi in sintonia con il cuore.
Monica Frisone è nata nel 1974 a Genova, dove vive e lavora, concentrando la sua attenzione sulla rilettura creativa di soggetti fotografici attraverso una marcata impronta grafica e la sperimentazione tecnica. Nelle sue opere “taglio” fotografico, pennello e contemporaneità si fondono in un inscindibile “unicum”. Indirizza la sua ricerca artistica sulla figura femminile. Attraverso uno stile rigoroso e la cura lenticolare dei particolari, l’osservatore è posto di fronte alla potente inquietudine della bellezza, all’eterea fisicità e all’erotica sensualità. La donna è rappresentata come simbolo di grazia e graffiante bellezza, per essere successivamente indagata nei suoi intimi meccanismi psicologici e, infine, sublimata ed idealizzata.
Le figure femminili, ricche di minuziosa attenzione per il dettaglio, rimandano perciò ad altri significati, conducendo l’osservatore ad un livello tutt’altro che fisico.
Si tratta di una sorta di diario di appunti figurativi attraverso immagini concrete e allo stesso tempo evanescenti, un gioco che esalta l’arcana ed impenetrabile componente del mondo femminile.
La caratteristica principale delle sue opere è il “taglio” fotografico del soggetto, la ricerca dell’inquadratura, non volendo essere il ritratto soltanto una rappresentazione della realtà ma lo strumento attraverso il quale fornire all’osservatore le informazioni necessarie per ri-conoscere il soggetto. Facendosi tramite tra lo spettatore e ciò che è ritratto, tratto dal mondo reale e poi trattato in un secondo momento, l’artista interviene sull’immagine per consentirne una nuova traccia.
«La Frisone - chiarisce la curatrice Giorgia Cassini - possiede la cifra rara del magico che infonde grande forza estetica alle opere e dà libero corso ad un’energia che origina la piacevolezza che cattura lo sguardo. È la grazia delle protagoniste, vere icone di stile, immortalate sulla tela come su un set cinematografico o nel backstage di una sfilata o al party più esclusivo. Una pittura cosmopolita in cui le immagini femminili prendono vita per raccontare il loro tratto distintivo, il loro lato fashion. Un lavoro brillante, in splendida progressione, dall’impatto sofisticato e glamorous».
Sino al 29 luglio, presso le Sale d'arte del Nyala Hotel di Sanremo.
Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 19. Ingresso libero.
Nessun commento:
Posta un commento