L'aglio di Vessalico, piccolo borgo della Valle Arroscia, nell'Imperiese, ambisce a ottenere la Dop- Denominazione di origine protetta , per questo il prodotto è stato sottoposto oggi a una serie di analisi sensoriali a Sarzana, presso la sala di assaggio della Regione Liguria, nella struttura dei laboratori regionali di analisi ed il Centro di Agrometereologia Applicata. Scopo della seduta di assaggio, inserita in un progetto regionale più ampio di valorizzazione e tutela delle produzioni tipiche regionali, era quello di valutare e caratterizzare l'aglio di Vessalico, presente nell'atlante dei prodotti tradizionali regionali e presidio Slow Food.
" Obiettivo: approfondire la conoscenza di questa eccellenza tipica della Liguria, per predisporre la documentazione necessaria e richiedere al Ministero delle Politiche Agricole la certificazione di origine DOP ", ha spiegato l'assessore all'agricoltura Giancarlo Cassini. Il "panel" degli assaggiatori era composto da quattro tecnici qualificati della struttura regionale, da tre produttori di aglio della cooperativa "A resta" di Vessalico e da Edmondo Colliva, fiduciario della condotta Slow-Food "Sarzana Lerici Val di Magra".
Il tutto si è svolto in una sala appositamente attrezzata dall'Assessorato all'Agricoltura, con una procedura, già utilizzata dal CNR di Bologna, che prevede di registrare in una apposita scheda le caratteristiche percepite a livello olfattivo di ogni campione reso anonimo.
Alla conclusione della giornata, sebbene i dati debbano ancora essere elaborati più dettagliatamente, gli assaggiatori si sono dichiarati soddisfatti. L'aglio di Vessalico al confronto con i diversi agli nazionali analizzati, ha evidenziato quelle caratteristiche di fragranza e delicatezza che lo hanno reso famoso e unico in Italia e all'estero.
" Obiettivo: approfondire la conoscenza di questa eccellenza tipica della Liguria, per predisporre la documentazione necessaria e richiedere al Ministero delle Politiche Agricole la certificazione di origine DOP ", ha spiegato l'assessore all'agricoltura Giancarlo Cassini. Il "panel" degli assaggiatori era composto da quattro tecnici qualificati della struttura regionale, da tre produttori di aglio della cooperativa "A resta" di Vessalico e da Edmondo Colliva, fiduciario della condotta Slow-Food "Sarzana Lerici Val di Magra".
Il tutto si è svolto in una sala appositamente attrezzata dall'Assessorato all'Agricoltura, con una procedura, già utilizzata dal CNR di Bologna, che prevede di registrare in una apposita scheda le caratteristiche percepite a livello olfattivo di ogni campione reso anonimo.
Alla conclusione della giornata, sebbene i dati debbano ancora essere elaborati più dettagliatamente, gli assaggiatori si sono dichiarati soddisfatti. L'aglio di Vessalico al confronto con i diversi agli nazionali analizzati, ha evidenziato quelle caratteristiche di fragranza e delicatezza che lo hanno reso famoso e unico in Italia e all'estero.
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