lunedì, agosto 01, 2011

Art in the Casbah, un successo le prime serate.E domani il film Motel Woodstock di Ang Lee

Art in the Casbah, contenitore prologo di Rock in the Casbah, ha conosciuto le sue prime serate di musica trovando puntuale risposta del pubblico, intervenuto numeroso per le esibizioni dei Place to be e della Macelleria di Via Vittorio. “E’ la dimostrazione - dice Larry Camarda, componente del comitato organizzatore dell’associazione Fare Musica insieme a Enzo Cioffi, Giancarlo Forte e Angelo Giacobbe- della forte attrattiva rivestita dalla Pigna e dal marchio Rock in the Casbah. L’atmosfere di queste serate è molto rilassante e felicemente vivibile tra le vecchie mura delle terrazze di San Costanzo, una scoperta per il turista, una conferma per coloro che hanno avuto modo già di conoscere questi scenari”.
Domani il momento del cinema proposto in collaborazione con Pigna Mon Amour. In proiezione il film Motel Woodstock della regista Ang Lee, un viaggio nelle atmosfere sessantottine del concerto più famoso della storia, quello di Woodstock appunto, visto, però, con gli occhi della famiglia Tiber, che ebbe un ruolo fondamentale nella realizzazione della tre giorni americana di musica.
Mercoledì poi scatta Rock in the Casbah, subito con una serata specialissima: superprotagonista il cantante e chitarrista americano Adam Bomb. Con lui, il gruppo dei Darlene e la metal band Estremo Ponente.
E sabato il gran finale insieme ai Marlene Kuntz, gruppo che - è il caso di dire – non ha bisogno di presentazioni.
Ecco le scheda di presentazione del film in programma domani.
Motel Woodstock (Taking Woodstock, Usa, 2009) di Ang Lee; con Demetri Martin, Dan Fogler, Henry Goodman, Jonathan Groff, Eugene Levy, Jeffrey Dean Morgan, Imelda Staunton, Paul Dano, Kelli Garner, Mamie Gummer, Emile Hirsch, Liev Schreiber.
Tre giorni di musica, pace, sesso e amore. Tre giorni passati alla storia. Tre giorni, dal 15 agosto al 18 agosto del 1969, che videro arrivare a White Lake, nello stato di New York, oltre 500.000 giovani da tutti gli Stati Uniti d’America, facendo diventare il concerto di Woodstock semplice leggenda. Tutto questo non interessa ad Ang Lee. Motel Woodstock, infatti, non è una pellicola sul concerto rock più famoso e celebrato di tutti i tempi, ma sulle incredibili traversie che lo portarono a compimento e soprattutto sui cambiamenti epocali che portò all’interno della famiglia Tiber, che ebbe un ruolo fondamentale nella sua realizzazione. Tratto dall’omonima autobiografia di Elliot Tiber, Motel Woodstock ci porta in un tempo che fu, dove tutto sembrava possibile, segnato dalla guerra in Vietnam e da generazioni di ragazzi che credevano in un sogno, in un ideale, urlando al mondo “peace and love”, attraverso un trip di colori, di musica, di sorrisi, di ricordi, di emozioni, splendidamente condensati dal solito maniacale e poetico tocco del regista taiwanese, tornato con gioia a saggiare con mano le corde di un’atipica e riuscita commedia generazionale.

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