lunedì, febbraio 08, 2010

Antonio Sindoni risponde alle dichiarazioni del ministro Claudio Scajola apparse oggi sui giornali

“Secondo Scajola, appoggiando Burlando, l'UDC ha fatto una scelta contro natura – commenta il candidato al consiglio regionale Antonio Sindoni – ma il ministro sa bene che che non è vero. È iniziata la solita litania a colpi di menzogne, alla ricerca disperata di voti. Il PDL proverà in tutte le maniere a strappare qualche voto ai moderati di Centro, che guardano con favore al partito di Casini. Alle scorse elezioni il tormentone è stato quello del “voto utile”, adesso vengono tirate in ballo presunte scelte contro natura, ovvero che l'UDC a fianco dei comunisti tradirebbe la sua identità. Dico a Scajola di pensare alla natura del suo partito, non a quella degli altri. E poi questo UDC, così mostruoso in Liguria, perché a fianco di Burlando e del PD, non sembra fare la stessa paura nel Lazio, dove supporta la Polverini. Allora lì va bene. Le parole di Scajola sono pretestuose ed evidenziano la difficoltà del PDL, che in Regione teme la sconfitta. Stiamo parlando di elezioni amministrative, contano le persone e il programma. Con Burlando abbiamo trovato un accordo sul programma. Abbiamo posto i nostri punti fermi, su cui c'è stata condivisone. Andremo a Genova come partito con una sua identità e la difenderemo. Certamente non supporteremo una coalizione che tradisca i nostri principi fondamentali. L'operazione di Casini è contestata perché molti non comprendono la strategia delle alleanze diversificate. Non è opportunismo. Se avessimo voluto essere opportunisti alle scorse elezioni politiche avremmo fatto la scelta più facile, assicurandoci posti di prestigio e ministeri. Invece L'UDC ha avuto il coraggio di correre da solo, dimostrando a chi lo voleva cancellare, costringendolo a sciogliersi nel PDL, come ha fatto AN, che esiste una parte importante di italiani che non condivide il bipolarismo a tutti i costi. È esattamente questo il senso della politica che sta seguendo Casini. L'UDC rifiuta la necessità di schierasi con gli uni o con gli altri e condurre una battaglia muscolare contro l'altra fazione. Siamo per una politica basata sulle azioni concrete e siamo capaci di valutarle senza apriorismi e ideologie preconfezionate. E comunque io non vivo nessuna contraddizione: in Consiglio Comunale a Sanremo sono all'opposizione, in Provincia corriamo da soli e in Regione con Burlando. Non ho fatto alleanze con il PDL a nessun livello. Casini sta già lavorando per le prossime elezioni politiche, dove l'UDC riaffermerà la sua indipendenza. Se per queste amministrative ci fossimo schierati o solo con il PDL o solo con il PD saremmo stati identificati con una delle due fazioni e questo non lo vogliamo. L'UDC è l'UDC, punto e basta. Nei giorni scorsi i giornali hanno riportato le dichiarazioni del nostro ex segretario amministrativo indignato perché l'alleanza con i comunisti tradirebbe il sentimento cristiano. Essere cristiano o meno è una dimensione della coscienza di ciascuno, non una casacca politica, che varia con le alleanze. Giuseppe Criscuolo è un ex, che parla di quello che non sa. Non ha seguito da vicino le discussioni e tutto l'iter che ha portato alla decisione di appoggiare Burlando. Il nostro è un partito che discute, ragiona al suo interno, non siamo come il PDL: basti pensare al loro segretario provinciale Ambesi, che è un trentenne inesperto, calato dall'alto. Nell'UDC i segretari sono persone che hanno una storia politica. Ma il PDL è abituato a cambiarli ogni paio d'anni. I risultati si vedono, l'idea del sorteggio in stile Champions League per i candidati del PDL, ad esempio, è ridicola e rivela una pochezza sconvolgente. Ci sono molti ex militanti del PDL che hanno aderito all'UDC o che comunque oggi appoggiano Burlando. Saranno tutti comunisti? È vero anche che qualcuno dell'UDC è passato al PDL, ma non mi sembra che sia stato accolto a braccia aperte, anzi è stato subito messo da parte e dimenticato. Ma questa è una costante del PDL, i recenti scandali che hanno coinvolto il Casinò di Sanremo ne sono testimonianza: prima il PDL incensava ed applaudiva certe associazioni, poi appena la magistratura ha fatto le sue mosse tutti si sono affrettati a prendere le distanze”.

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