E’ triste vedere come l’azienda Casinò sia sempre sottoposta ad analisi e verifiche che esulano spesso dalle componenti economiche per sfociare in diatribe dal sapore politico. Non interessano le strategie di sviluppo impostate per superare una crisi senza precedenti, non si tiene conto delle conseguenze negative della nuova normativa antiriciclaggio, non si vuole considerare la concorrenza sotto casa delle New slot e la diffusione a tappeto dei "gratta e vinci"; si discute sull’azienda senza considerare le eventuali ripercussioni che questo può comportare al suo interno e alla sua immagine, proprio in un momento in cui sindacati e dipendenti hanno fatto squadra per superare il difficile momento anche attraverso accordi aziendali considerati storici.
Mi sento quindi in obbligo di difendere non tanto l’operato del Cda quanto l’azienda tutta.
Nel 2008 il Cda ha subito una serie di problematiche non certo di natura aziendale o imprenditoriale ( nomine, azzeramenti e proroghe) e ciò nonostante ha redatto, licenziato ed applicato il piano di impresa triennale, finalizzato al rilancio e allo sviluppo del casinò, ben conscio della congiuntura in atto, che comunque a giugno non aveva ancora mostrato tutti i suoi effetti negativi.
Sono state fatte previsioni di incassi non precise?
E’ vero. Certo le previsioni in difetto sono le più facili anche se l’ex sindaco Borea conosce bene quale fosse a riguardo la mia personale valutazione, espressa a suo tempo in modo inequivocabile.
L’errore vero, comunque, viene da lontano. Deriva da aver ancorato il bilancio comunale agli introiti della casa da gioco che avrebbero invece dovuto rappresentare, non un elemento di copertura delle spese comunali, ma una risorsa per realizzare nuove strutture ricettive o da reinvestire nel futuro turistico della città. I bilanci nelle aziende vanno impostati e monitorati durante la gestione annuale, quello che abbiamo fatto nel 2008 e che faremo nell’anno appena iniziato in base a precise analisi tecniche, confrontandoci con il nostro piano di impresa ma anche con il mercato e con le sue evoluzioni, spesso imprevedibili, specialmente nel settore del gioco d’azzardo.
Siamo consci, in questi giorni l’ho più volte ripetuto, delle difficoltà del momento, ma non possiamo e non vogliamo farci bloccare dal pessimismo. Vogliamo, invece, reagire, come abbiamo già fatto nei devastanti mesi da agosto a dicembre e continueremo ad operare per la nostra azienda non solo con i buoni propositi e l’ottimismo ma con i correttivi che saranno necessari, attraverso le novità che abbiamo presentato, attuando nuove forme di promozione, puntando su tutto quello che sapremo "inventarci" per la nostra azienda, una struttura che vogliamo far crescere indipendentemente dalla politica e da certe dichiarazioni inaspettate ed immeritate.
Perché qualcuno non recita il "mea culpa" sulla politica ricettiva che non ha saputo supportare la casa da gioco? Perché non si parla delle pressioni che l’azienda ha dovuto sopportare ? Perché nessuno vuole ricordare che siamo riusciti a risparmiare quest’anno cinque milioni di euro senza penalizzare né l’ospitalità né il gioco né i nostri dipendenti? E tutto questo lo abbiamo realizzato in soli sei mesi di lavoro, mentre al Comune ci sono voluti 25 anni per riuscire, su nostro progetto, ad iniziare il restauro della facciata.
Portare più clientela al Casinò? E’sicuramente un nostro impegno costante ingigantito, però, dalle condizioni in cui versa la città: strade buie in pieno centro accanto al casinò, venditori abusivi che sistemano la loro mercanzia accanto ai negozi eleganti di via Matteotti- la sera del 31 dicembre ne ho contati personalmente 52 ,- traffico caotico, mancanza di arredo , una città triste, dove gli operatori commerciali e turistici stanno sopravvivendo e addirittura non trovano neppure un motivo per restare aperti il giorno di Capodanno.
Sanremo sta perdendo l’immagine di città turistica e di questo soffre non solo il Casinò ma ne soffrono tutti i sanremesi.
L’azienda sta investendo tutte le sue risorse per far bene, per mantenere le posizioni per combattere la crisi, che sta investendo tutte le case da gioco anche quelle francesi, che stanno perdendo il 30%, e quelle americane, vedi Las Vegas che decide di far lavorare i suoi croupier solo quattro giorni la settimana, oppure Macao costretta a chiudere dieci Casinò. In questo quadro preoccupante non possiamo pensare di essere esenti dai problemi.
Basta, quindi, sparare sul Casinò Abbiamo incassato 83 milioni di euro. Cominciamo a dire che sono una bella somma che poteva anche andare peggio, vista la situazione generale e l’alea del gioco
Nel 1998, dieci anni fa, quando non esisteva l’ obbligatorietà delle registrazioni, con una forza lavoro maggiore, quando le slot tiravano al massimo senza la concorrenza esterna dei bar, quando non c’era il "gratta e vinci" e il divieto di fumo, ma soprattutto quando il mondo non soffriva di una così grave crisi economica il Casinò incassava l’equivalente di 74 milioni 233 mila euro.
Speriamo, quindi, nel 2009 di "mantenere la nostra posizione" e semmai di migliorarla, auspicando che la prossima amministrazione, come indicato da consiglieri, giornalisti e cittadini, si prepari a costruire una nuova struttura di bilancio slegata dall’azzardo, creando la giusta politica turistica in grado di dotare la casa da gioco degli strumenti per crescere e quindi per contribuire in maniera determinante allo sviluppo di tutto il territorio.
Donato Di Ponziano Presidente del Casinò di Sanremo
Sanremo, 3 gennaio 2009
Mi sento quindi in obbligo di difendere non tanto l’operato del Cda quanto l’azienda tutta.
Nel 2008 il Cda ha subito una serie di problematiche non certo di natura aziendale o imprenditoriale ( nomine, azzeramenti e proroghe) e ciò nonostante ha redatto, licenziato ed applicato il piano di impresa triennale, finalizzato al rilancio e allo sviluppo del casinò, ben conscio della congiuntura in atto, che comunque a giugno non aveva ancora mostrato tutti i suoi effetti negativi.
Sono state fatte previsioni di incassi non precise?
E’ vero. Certo le previsioni in difetto sono le più facili anche se l’ex sindaco Borea conosce bene quale fosse a riguardo la mia personale valutazione, espressa a suo tempo in modo inequivocabile.
L’errore vero, comunque, viene da lontano. Deriva da aver ancorato il bilancio comunale agli introiti della casa da gioco che avrebbero invece dovuto rappresentare, non un elemento di copertura delle spese comunali, ma una risorsa per realizzare nuove strutture ricettive o da reinvestire nel futuro turistico della città. I bilanci nelle aziende vanno impostati e monitorati durante la gestione annuale, quello che abbiamo fatto nel 2008 e che faremo nell’anno appena iniziato in base a precise analisi tecniche, confrontandoci con il nostro piano di impresa ma anche con il mercato e con le sue evoluzioni, spesso imprevedibili, specialmente nel settore del gioco d’azzardo.
Siamo consci, in questi giorni l’ho più volte ripetuto, delle difficoltà del momento, ma non possiamo e non vogliamo farci bloccare dal pessimismo. Vogliamo, invece, reagire, come abbiamo già fatto nei devastanti mesi da agosto a dicembre e continueremo ad operare per la nostra azienda non solo con i buoni propositi e l’ottimismo ma con i correttivi che saranno necessari, attraverso le novità che abbiamo presentato, attuando nuove forme di promozione, puntando su tutto quello che sapremo "inventarci" per la nostra azienda, una struttura che vogliamo far crescere indipendentemente dalla politica e da certe dichiarazioni inaspettate ed immeritate.
Perché qualcuno non recita il "mea culpa" sulla politica ricettiva che non ha saputo supportare la casa da gioco? Perché non si parla delle pressioni che l’azienda ha dovuto sopportare ? Perché nessuno vuole ricordare che siamo riusciti a risparmiare quest’anno cinque milioni di euro senza penalizzare né l’ospitalità né il gioco né i nostri dipendenti? E tutto questo lo abbiamo realizzato in soli sei mesi di lavoro, mentre al Comune ci sono voluti 25 anni per riuscire, su nostro progetto, ad iniziare il restauro della facciata.
Portare più clientela al Casinò? E’sicuramente un nostro impegno costante ingigantito, però, dalle condizioni in cui versa la città: strade buie in pieno centro accanto al casinò, venditori abusivi che sistemano la loro mercanzia accanto ai negozi eleganti di via Matteotti- la sera del 31 dicembre ne ho contati personalmente 52 ,- traffico caotico, mancanza di arredo , una città triste, dove gli operatori commerciali e turistici stanno sopravvivendo e addirittura non trovano neppure un motivo per restare aperti il giorno di Capodanno.
Sanremo sta perdendo l’immagine di città turistica e di questo soffre non solo il Casinò ma ne soffrono tutti i sanremesi.
L’azienda sta investendo tutte le sue risorse per far bene, per mantenere le posizioni per combattere la crisi, che sta investendo tutte le case da gioco anche quelle francesi, che stanno perdendo il 30%, e quelle americane, vedi Las Vegas che decide di far lavorare i suoi croupier solo quattro giorni la settimana, oppure Macao costretta a chiudere dieci Casinò. In questo quadro preoccupante non possiamo pensare di essere esenti dai problemi.
Basta, quindi, sparare sul Casinò Abbiamo incassato 83 milioni di euro. Cominciamo a dire che sono una bella somma che poteva anche andare peggio, vista la situazione generale e l’alea del gioco
Nel 1998, dieci anni fa, quando non esisteva l’ obbligatorietà delle registrazioni, con una forza lavoro maggiore, quando le slot tiravano al massimo senza la concorrenza esterna dei bar, quando non c’era il "gratta e vinci" e il divieto di fumo, ma soprattutto quando il mondo non soffriva di una così grave crisi economica il Casinò incassava l’equivalente di 74 milioni 233 mila euro.
Speriamo, quindi, nel 2009 di "mantenere la nostra posizione" e semmai di migliorarla, auspicando che la prossima amministrazione, come indicato da consiglieri, giornalisti e cittadini, si prepari a costruire una nuova struttura di bilancio slegata dall’azzardo, creando la giusta politica turistica in grado di dotare la casa da gioco degli strumenti per crescere e quindi per contribuire in maniera determinante allo sviluppo di tutto il territorio.
Donato Di Ponziano Presidente del Casinò di Sanremo
Sanremo, 3 gennaio 2009
Nessun commento:
Posta un commento