Una prima nazionale senza precedenti. Partirà da Ventimiglia lo spettacolo “Trilogy”, - firmato dalla compagnia Ariston Proballet di Sanremo - ovvero tre balletti distinti, accompagnati dalle musica di Ravel, Prokofiev e Brahms.
Un incantesimo di musica e danza prodotto dall’abilità di veri professionisti, guidati magistralmente da Marcello Algeri e Sabrina Rinaldi, danzatori noti e apprezzati nel panorama del balletto internazionale e fondatori della compagnia Proballet di Sanremo.
Appuntamento giovedì 29 gennaio alle ore 21 e 15 al Teatro Comunale di confine.
Bolero di Ravel, Sinfonica classica di Prokofiev e danze ungheresi di Brahms hanno come denominatore comune la ricerca di una via per superare la “paura di comprendere e per tornare a vedere la “Rivelazione” una cosa così semplice eppure così difficile.
L’ironia di concerto crea l’energia di Sinfonica classica durante prepotentemente le porte alle seducenti forme di Bolero che permettono di liberare il proprio io.
Dopo il grande lavoro che la compagnia Ariston Proballet di Sanremo ha fatto durante questi anni per denunciare le anomalie della nostra società attraverso lavori come Per lasca o l’Inferno ora, proprio nel momento di massima crisi, è giunto il momento di capire che tutto ci è stato rivelato.
Il numero magico di questa serata è il tre, numero perfetto, già nell’antica Grecia, il numero della Trinità, la Rivelazione che è la massima rappresentazione dell’Amore.
“Quando la danza rompe il legame che esiste tra il “corpo reale e il corpo simbolico” – spiega il coreografo Marcello Algeri – per mezzo della sua complessità, velocità, lentezza e tutte le altre forme di interferenza, essa permette all’osservatore di riconoscere il “suo corpo ideale” in maniera quasi fisica.
La danza crea, così, un’instabilità permanente che libera una moltitudine di dettagli. Il corpo ideale cessa di essere un’entità simbolica e diviene un’entità fisica dai dettagli infiniti.
Attraverso la danza, a questo punto, si può riconoscere il mondo con questa magica operazione di costruzione simbologia del tutto che noi chiameremo “Comprensione” e di ricerca dei suoi dettagli che noi chiameremo “Rivelazione”.
Con “Trilogy” – prosegue - ho cercato di creare un insieme di tableaux visuali che si susseguono naturalmente l’uno nell’altro in un ambiente minimalista e si trasformano grazie alle luci, agli angoli diversi che creano punti di vista diversi in un continuo cambiare di punti visuali.
Tutto ciò ho cercato nella meravigliosa costruzione armonica del Bolero di Ravel, nella purezza della Sinfonia classica di Prokofiev e nella forza di Concerto di Glass,e, senza ricorrere a processi narrativi o storici, a questo punto superflui, ho vissuto e fatto vivere ai danzatori questa esperienza di comprensione e rivelazione”.
Un incantesimo di musica e danza prodotto dall’abilità di veri professionisti, guidati magistralmente da Marcello Algeri e Sabrina Rinaldi, danzatori noti e apprezzati nel panorama del balletto internazionale e fondatori della compagnia Proballet di Sanremo.
Appuntamento giovedì 29 gennaio alle ore 21 e 15 al Teatro Comunale di confine.
Bolero di Ravel, Sinfonica classica di Prokofiev e danze ungheresi di Brahms hanno come denominatore comune la ricerca di una via per superare la “paura di comprendere e per tornare a vedere la “Rivelazione” una cosa così semplice eppure così difficile.
L’ironia di concerto crea l’energia di Sinfonica classica durante prepotentemente le porte alle seducenti forme di Bolero che permettono di liberare il proprio io.
Dopo il grande lavoro che la compagnia Ariston Proballet di Sanremo ha fatto durante questi anni per denunciare le anomalie della nostra società attraverso lavori come Per lasca o l’Inferno ora, proprio nel momento di massima crisi, è giunto il momento di capire che tutto ci è stato rivelato.
Il numero magico di questa serata è il tre, numero perfetto, già nell’antica Grecia, il numero della Trinità, la Rivelazione che è la massima rappresentazione dell’Amore.
“Quando la danza rompe il legame che esiste tra il “corpo reale e il corpo simbolico” – spiega il coreografo Marcello Algeri – per mezzo della sua complessità, velocità, lentezza e tutte le altre forme di interferenza, essa permette all’osservatore di riconoscere il “suo corpo ideale” in maniera quasi fisica.
La danza crea, così, un’instabilità permanente che libera una moltitudine di dettagli. Il corpo ideale cessa di essere un’entità simbolica e diviene un’entità fisica dai dettagli infiniti.
Attraverso la danza, a questo punto, si può riconoscere il mondo con questa magica operazione di costruzione simbologia del tutto che noi chiameremo “Comprensione” e di ricerca dei suoi dettagli che noi chiameremo “Rivelazione”.
Con “Trilogy” – prosegue - ho cercato di creare un insieme di tableaux visuali che si susseguono naturalmente l’uno nell’altro in un ambiente minimalista e si trasformano grazie alle luci, agli angoli diversi che creano punti di vista diversi in un continuo cambiare di punti visuali.
Tutto ciò ho cercato nella meravigliosa costruzione armonica del Bolero di Ravel, nella purezza della Sinfonia classica di Prokofiev e nella forza di Concerto di Glass,e, senza ricorrere a processi narrativi o storici, a questo punto superflui, ho vissuto e fatto vivere ai danzatori questa esperienza di comprensione e rivelazione”.
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