La rassegna teatrale si chiude con "Otello" di W. Shakespeare il 31 gennaio e 1° febbraio nella splendida interpretazione di Sebastiano Lo Monaco (foto) e con Maria Rosaria Carli, Giacinto Palmarini, Alkis Zanis e Massimo Leggio, Mirko Rizzotto, Amedeo D’Amico, Mimmo Padrone, Giorgio Gallo, Massimiliano Sozzi, Matteo Micheli, Federica Diartino, Benedetta Borcianiregia Roberto Guicciardini.
Composto da William Shakespeare intorno al 1604, dopo Amleto e poco prima di Macbeth e Re Lear, la storia narra le gesta di un uomo senza tempo, apparentemente forte ma intrinsecamente fragile , pieno di interrogativi che gli torturano la mente.
Nell’opera il linguaggio del protagonista muta con l’evolversi degli eventi; inizialmente forbito e colto perde a mano a mano il controllo dal momento che la collera lo avvinghia in un abbraccio crudele, facendo riemergere le sue origini, il selvaggio che alberga dentro di lui. Questo dramma degli equivoci, dei sospetti, degli amori traditi, si sviluppa in un crescendo di emozioni fino all’acme orrendo dell’omicidio della povera e innocente Desdemona.
Intrighi, crudeltà, esasperazione si dipanano tra palazzi e canali, tra promesse d’amore eterno e gelosia che esplode e si farà letale quando quel prezioso fazzoletto, moderna arma del delitto, della bella Desdemona, moglie di Otello, finirà tra le mani del luogotenente Cassio. Iago, infido alfiere di Otello, deux ex machina sadica e calcolatore, sullo sfondo esulta. Otello, rapito dalla gelosia e dal dolore per il tradimento, prima solo sospettato, poi così evidente l’appunto, soffoca la moglie, e dopo aver compiuto l’irrimediabile, a sua volta si toglie la vita. Non è un semplice dramma della gelosia quello che vive il personaggio shakespeariano, conoscendo in sole trentasei ore l'apice della gloria con la trionfale entrata a Cipro, la gioia di un amore ricambiato e, poco dopo, il dolore del tradimento, lo strazio del più profondo e lancinante annientamento d'ogni certezza conquistata. Ingredienti classici di uno dei più classici dei drammi teatrali della storia e proprio per questo sorprendente ed irresistibile nel suo garantire infinite letture ancora oggi attuali.
Composto da William Shakespeare intorno al 1604, dopo Amleto e poco prima di Macbeth e Re Lear, la storia narra le gesta di un uomo senza tempo, apparentemente forte ma intrinsecamente fragile , pieno di interrogativi che gli torturano la mente.
Nell’opera il linguaggio del protagonista muta con l’evolversi degli eventi; inizialmente forbito e colto perde a mano a mano il controllo dal momento che la collera lo avvinghia in un abbraccio crudele, facendo riemergere le sue origini, il selvaggio che alberga dentro di lui. Questo dramma degli equivoci, dei sospetti, degli amori traditi, si sviluppa in un crescendo di emozioni fino all’acme orrendo dell’omicidio della povera e innocente Desdemona.
Intrighi, crudeltà, esasperazione si dipanano tra palazzi e canali, tra promesse d’amore eterno e gelosia che esplode e si farà letale quando quel prezioso fazzoletto, moderna arma del delitto, della bella Desdemona, moglie di Otello, finirà tra le mani del luogotenente Cassio. Iago, infido alfiere di Otello, deux ex machina sadica e calcolatore, sullo sfondo esulta. Otello, rapito dalla gelosia e dal dolore per il tradimento, prima solo sospettato, poi così evidente l’appunto, soffoca la moglie, e dopo aver compiuto l’irrimediabile, a sua volta si toglie la vita. Non è un semplice dramma della gelosia quello che vive il personaggio shakespeariano, conoscendo in sole trentasei ore l'apice della gloria con la trionfale entrata a Cipro, la gioia di un amore ricambiato e, poco dopo, il dolore del tradimento, lo strazio del più profondo e lancinante annientamento d'ogni certezza conquistata. Ingredienti classici di uno dei più classici dei drammi teatrali della storia e proprio per questo sorprendente ed irresistibile nel suo garantire infinite letture ancora oggi attuali.
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