lunedì, gennaio 11, 2010

... E meno male che c'è la DOP Patto di filiera: certificazione e controlli a tutela di tutta la filiera

"Non si capisce come mai viene tirata in ballo la DOP, che è l'unica che indica i prezzi minimi di acquisto delle olive destinate e che è il solo mezzo ufficiale per certificare la provenienza e la qualità". Francesco Bruzzo, presidente del Consorzio per la tutela dell'Olio extra Vergine di Oliva DOP Riviera Ligure, interviene per fare chiarezza dopo che nelle ultime settimane, forse a causa della delusione provocata dalla perdita di parte del raccolto a causa del gelo, sono stati registrati interventi assai confusi, provenienti da diversi protagonisti della filiera olivicola.
"È proprio in situazioni come queste - prosegue Bruzzo - che bisogna essere felici dell'esistenza della DOP e del Consorzio, con il Patto di Filiera siamo riusciti a stabilire un prezzo minimo di acquisto chiaro e trasparente, un caso unico in Italia. Chissà cosa sarebbe successo se non ci fosse stato il Patto di Filiera, anche perché con la certificazione effettuata dalle Camere di Commercio siamo in grado di controllare tutta la produzione destinata alla DOP, per la quale le olive devono avere tutte le caratteristiche previste dal disciplinare".
Niente polemiche anche per il Direttore del Consorzio, Giorgio Lazzaretti: "La DOP e la certificazione sono l'unico modo per tutelare la produzione locale, anche la Taggiasca si tutela attraverso la DOP, altrimenti diventa automaticamente un semplice Made in Italy. Gli strumenti legislativi ci sono e sono funzionanti, spetta alla filiera utilizzarli compiutamente e completamente. Tutto è ovviamente migliorabile, per questo siamo a disposizione della filiera per accogliere proposte e suggerimenti".

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