Il 13 e 14 marzo 2009 l'associazione francese «ACE» - Association des avocats conseils d'entreprises – (www.avocats-conseils.org) organizza, con la partnership del Casinò di Venezia e della Federgioco, la prima conferenza franco-italiana sul tema
"Il mercato dei giochi: tra esigenze di sicurezza e di apertura alla concorrenza"
che si svolgerà nella magica cornice di Venezia presso il Casinò, Palazzo Ca Vendramin Calergi. Con questo evento, coordinato dall'Avv. Martina Barcaroli del Foro di Parigi e di Roma, si inaugura il primo ciclo di conferenze franco-italiane indirizzate alla comunità degli avvocati, consulenti e operatori nei settori dell'economia e degli scambi commerciali tra l'Italia e la Francia. Il tema della conferenza è stato scelto per la sua natura multidisciplinare interessando il diritto degli affari, l'economia, l'ordine pubblico e l'ética non solo in Francia e in Italia, ma anche in un ambito europeo. In particolar modo, il settore dei giochi, sulla spinta della istanze europee per la liberalizzazione dei servizi, è oggetto di riforma in diversi Stati Membri dell'Unione Europea. Interessante è la posizione della Francia e dell'Italia che, con un giro d'affari nel 2008 rispettivamente di 36,6 miliardi di euro raccolti tra casinò, Pmu e Française des Jeux e di 48 miliardi di euro in Italia, offrono allo studio due realtà potenzialmente convergenti in termini di regolamentazione, operatori, libertà e sicurezza.
Da qualche decennio, grazie alle nuove tecnologie, questo mercato ha registrato una crescita esponenziale dando la possibilità a svariati operatori di sviluppare nuove piattaforme commerciali – per esempio, nell'ambito dei giochi on-line – in concorrenza con i canali tradizionali. In termini giuridici, questo fenomeno evolutivo del mercato dei giochi ha indotto la nascita di diversi modelli di regolamentazione del settore (incentrata sul regime delle licenze, delle autorizzazioni e dei controlli governativi). In Europa la regolamentazione del settore varia da modelli estremamente liberali, come quello del Regno Unito, a modelli in cui permane un regime di monopolio, come quello francese dove i soli operatori autorizzati sono la Française des Jeux e Paris Mutuel Urbain per il settore delle lotterie e scommesse sportive (differente è la situazione dei casinò). Tra questi modelli se ne collocano altri, come in Italia e in Spagna, che presentano gradazioni intermedie e che hanno introdotto sistemi liberalizzati di concessioni e autorizzazioni.
Tra le questioni di maggior rilievo che saranno esaminate nel corso della conferenza, anche in ragione delle vicende Europee relative alle procedure d'infrazione contro diversi Stati Membri e alle recenti pronunce della Corte di Giustizia Europea, vi è quella di determinare se il settore dei giochi abbia una specificità tale da richiedere una normativa nazionale sui generis, avulsa da qualsiasi esigenza di apertura agli scambi intra-comunitari (e/o internazionali), oppure, al contrario, se possa adottarsi un modello liberale guidato dal principio del mutuo riconoscimento che permetterebbe la libera circolazione dei servizi e degli operatori nel mercato comune. In alternativa, come terza via, si discuterà di una possibile regolamentazione uniforme a livello europeo dettata dall'incremento degli scambi transfrontalieri nel settore in questione.
"Il mercato dei giochi: tra esigenze di sicurezza e di apertura alla concorrenza"
che si svolgerà nella magica cornice di Venezia presso il Casinò, Palazzo Ca Vendramin Calergi. Con questo evento, coordinato dall'Avv. Martina Barcaroli del Foro di Parigi e di Roma, si inaugura il primo ciclo di conferenze franco-italiane indirizzate alla comunità degli avvocati, consulenti e operatori nei settori dell'economia e degli scambi commerciali tra l'Italia e la Francia. Il tema della conferenza è stato scelto per la sua natura multidisciplinare interessando il diritto degli affari, l'economia, l'ordine pubblico e l'ética non solo in Francia e in Italia, ma anche in un ambito europeo. In particolar modo, il settore dei giochi, sulla spinta della istanze europee per la liberalizzazione dei servizi, è oggetto di riforma in diversi Stati Membri dell'Unione Europea. Interessante è la posizione della Francia e dell'Italia che, con un giro d'affari nel 2008 rispettivamente di 36,6 miliardi di euro raccolti tra casinò, Pmu e Française des Jeux e di 48 miliardi di euro in Italia, offrono allo studio due realtà potenzialmente convergenti in termini di regolamentazione, operatori, libertà e sicurezza.
Da qualche decennio, grazie alle nuove tecnologie, questo mercato ha registrato una crescita esponenziale dando la possibilità a svariati operatori di sviluppare nuove piattaforme commerciali – per esempio, nell'ambito dei giochi on-line – in concorrenza con i canali tradizionali. In termini giuridici, questo fenomeno evolutivo del mercato dei giochi ha indotto la nascita di diversi modelli di regolamentazione del settore (incentrata sul regime delle licenze, delle autorizzazioni e dei controlli governativi). In Europa la regolamentazione del settore varia da modelli estremamente liberali, come quello del Regno Unito, a modelli in cui permane un regime di monopolio, come quello francese dove i soli operatori autorizzati sono la Française des Jeux e Paris Mutuel Urbain per il settore delle lotterie e scommesse sportive (differente è la situazione dei casinò). Tra questi modelli se ne collocano altri, come in Italia e in Spagna, che presentano gradazioni intermedie e che hanno introdotto sistemi liberalizzati di concessioni e autorizzazioni.
Tra le questioni di maggior rilievo che saranno esaminate nel corso della conferenza, anche in ragione delle vicende Europee relative alle procedure d'infrazione contro diversi Stati Membri e alle recenti pronunce della Corte di Giustizia Europea, vi è quella di determinare se il settore dei giochi abbia una specificità tale da richiedere una normativa nazionale sui generis, avulsa da qualsiasi esigenza di apertura agli scambi intra-comunitari (e/o internazionali), oppure, al contrario, se possa adottarsi un modello liberale guidato dal principio del mutuo riconoscimento che permetterebbe la libera circolazione dei servizi e degli operatori nel mercato comune. In alternativa, come terza via, si discuterà di una possibile regolamentazione uniforme a livello europeo dettata dall'incremento degli scambi transfrontalieri nel settore in questione.
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