sabato, giugno 05, 2010

IL NOSTRO MODELLO È IL RISPETTO Arcigay Genova sul convegno “Uomo e donna verso quale modello?” organizzato da Scienza e Vita........

Oggi il presidente di Arcigay Genova, Valerio Barbini, ha assistito al dibattito organizzato da Scienza e Vita in collaborazione con il Forum delle Associazioni Familiari e la Fondazione Rui “Uomo o donna, verso quale modello?” svoltosi a Palazzo Rosso alle ore 10. “Sono sconcertato dalla banalizzazione con cui un serio filone di ricerca come la Gender Theory, che ha dato negli ultimi decenni un contributo fondamentale alle teorie dell’identità e a spiegare e raccontare il vissuto delle cittadine e dei cittadini LGBTQI, veniva liquidato” – dichiara Barbini – “si è fatto riferimento solo agli inizi della Gender Theory, come un esperimento sbagliato e sono stati presentati come fatti innegabili falsità e luoghi comuni, come l’esistenza di un mondo LGBTQI potente economicamente e politicamente (parole della Presidente di Scienza e Vita Genova Gemma Migliaro), cosa che ricorda tanto la lobby ebraica di triste memoria.”
Tra gli invitati l’On. Binetti ha riportato il solito copione banalizzante offensivo e discriminante, minimizzando il grave problema dell’omofobia in Italia come un fenomeno di violenza inevitabile e non come una battaglia di civiltà che merita di essere combattuta con l’informazione e con leggi antdiscriminazione, e inoltre ammiccando alle teorie riparative.
“Vorremmo ricordare all’On. Binetti che, essendo una parlamentare, non serve a nulla prendere le distanze dagli atti di violenza se si fa in modo di essere d’ostacolo ogni volta che si presenta una proposta di legge in tutela dei diritti e contro le discriminazioni.”
“Riteniamo molto grave l’intervento del Giudice costituzionale Prof. Giuseppe Tesauro, che oltre a prestarsi, con la sua presenza, ad una strumentalizzazione politica della propria figura, ha dato sfoggio della peggiore transfobia definendo una persona trans “uno scherzo della natura”.”
“Facciamo presente agli organizzatori e ai relatori” – conclude Barbini – “che iniziative di questo tenore sono gravissime perché sono alla base della diffusione dell’omofobia e della transfobia: combattere la violenza e la discriminazione vuol dire, prima di tutto, fare corretta informazione.”

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