Il recente provvedimento della Regione Liguria che pone vincoli di costruzione in alcune aree di particolare pregio ambientale, come Capo Berta ad Imperia (e su tutta la fascia costiera
di ponente ) , la zona collinare di Sanremo e le zone dismesse dell’ex-ferrovia, ha determinato un coro di sdegnata opposizione da parte dei Presidenti delle Province di Imperia e Savona, nonché di Sindaci di svariati comuni dell’Imperiese, capitanati da Strescino e Zoccarato.
“Provvedimento senza giustificazione che danneggerà il turismo” e ancora “Diktat di una regione matrigna nei confronti del ponente ligure”, sono state alcune delle dichiarazioni di codesti amministratori che si dicono preoccupati perché lo stop alla cementificazione rappresenterebbe uno stop al turismo e all’economia della zona. Neanche una parola spesa per sottolineare che l’edificazione incontrollata porta ad uno stravolgimento ecologico e paesaggistico del territorio che, il più delle volte, rappresenta un vantaggio solo per chi opera in maniera speculativa, senza apportare miglioramento alcuno degli standard ambientali, economici e turistici della zona, cioè per la cittadinanza intera della nostra provincia.
A tutti ricordiamo che, secondo l’Istat, la Liguria detiene già il triste primato di essere la regione d’Italia che si è mangiata la maggior superficie libera dal cemento: in quindici anni, dal 1990 al 2005, quasi la metà delle zone libere sono state cementificate.
Il PD della provincia di Imperia- nel ribadire l’appoggio a tale provvedimento della Giunta Regionale- sottolinea che, le nuove prescrizioni della Regione non sono un’indebita ingerenza su questioni di pertinenza dei Comuni , ma una competenza specifica della Regione, pur ritenendo che decisioni così importanti debbano essere prese con il coinvolgimento dei Sindaci e delle associazioni presenti sul territorio.
di ponente ) , la zona collinare di Sanremo e le zone dismesse dell’ex-ferrovia, ha determinato un coro di sdegnata opposizione da parte dei Presidenti delle Province di Imperia e Savona, nonché di Sindaci di svariati comuni dell’Imperiese, capitanati da Strescino e Zoccarato.
“Provvedimento senza giustificazione che danneggerà il turismo” e ancora “Diktat di una regione matrigna nei confronti del ponente ligure”, sono state alcune delle dichiarazioni di codesti amministratori che si dicono preoccupati perché lo stop alla cementificazione rappresenterebbe uno stop al turismo e all’economia della zona. Neanche una parola spesa per sottolineare che l’edificazione incontrollata porta ad uno stravolgimento ecologico e paesaggistico del territorio che, il più delle volte, rappresenta un vantaggio solo per chi opera in maniera speculativa, senza apportare miglioramento alcuno degli standard ambientali, economici e turistici della zona, cioè per la cittadinanza intera della nostra provincia.
A tutti ricordiamo che, secondo l’Istat, la Liguria detiene già il triste primato di essere la regione d’Italia che si è mangiata la maggior superficie libera dal cemento: in quindici anni, dal 1990 al 2005, quasi la metà delle zone libere sono state cementificate.
Il PD della provincia di Imperia- nel ribadire l’appoggio a tale provvedimento della Giunta Regionale- sottolinea che, le nuove prescrizioni della Regione non sono un’indebita ingerenza su questioni di pertinenza dei Comuni , ma una competenza specifica della Regione, pur ritenendo che decisioni così importanti debbano essere prese con il coinvolgimento dei Sindaci e delle associazioni presenti sul territorio.
Nessun commento:
Posta un commento