In relazioni alle recenti dichiarazioni del Sig. Marco Lupi sull’opportunità di trasformare il festival della canzone italiana in festival delle canzoni dialettali, sempre nell’ottica di privilegiare al massimo il linguaggio dei territori, - interviene il Consigliere PD domenico Infante - rimaniamo non poco sconcertati. Forse il termine “canzone italiana” non è considerato più di moda, ma – nell’ottica del federalismo canoro”-bisognerebbe allora intitolarlo allora “Festival delle regioni italiane”, fermo restando che allora dovrebbero essere rappresentate quantomeno tutte le 20 regioni italiane, stravolgendo quindi tutto il palinsesto della manifestazione canora sanremese. Oppure il sig. Lupi si riferisce solo all’eventuale presenza – durante la Kermesse canora- solo di canzoni dialettali in dialetto lombardo o ligure?
La proposta del consigliere leghista sembra oltre che sinceramente bislacca e improponibile, anche foriera di un conflitto di poteri tra il Presidente del Consiglio Comunale e l’Assessore al turismo o addirittura con il sig. Sindaco, che ha dichiarato di voler avocare a sé la questione del festival, visti i delicati rapporti tra il Comune di Sanremo e i funzionari RAI.
Sono consapevole che siano ben altri i problemi urgenti di Sanremo ma non è certamente nata da noi la proposta di riesumare la canzone dialettale nell’ambito del festival , proposta fatta certamente sull’onda della la proposta leghista di dover sottoporre gli insegnanti ad un test di dialetto prima di essere considerati idonei all’insegnamento nelle scuole. Il tutto esibito come necessità di dare un canale preferenziale ai professori locali, cacciando via i famigerati “presidi del sud”, rei di aver vinto un concorso a cattedra e aver scalzato via il personale nordista dalle scuole.
Il PD locale teme che a questo punto - conclude Infante- il Consigliere e Presidente del Consiglio Comunale di Sanremo, nonché esperto di musica in vernacolo, aspiri anche a diventare direttore artistico del festival di Sanremo, oppure anche assessore-ombra del turismo e dello spettacolo.
La proposta del consigliere leghista sembra oltre che sinceramente bislacca e improponibile, anche foriera di un conflitto di poteri tra il Presidente del Consiglio Comunale e l’Assessore al turismo o addirittura con il sig. Sindaco, che ha dichiarato di voler avocare a sé la questione del festival, visti i delicati rapporti tra il Comune di Sanremo e i funzionari RAI.
Sono consapevole che siano ben altri i problemi urgenti di Sanremo ma non è certamente nata da noi la proposta di riesumare la canzone dialettale nell’ambito del festival , proposta fatta certamente sull’onda della la proposta leghista di dover sottoporre gli insegnanti ad un test di dialetto prima di essere considerati idonei all’insegnamento nelle scuole. Il tutto esibito come necessità di dare un canale preferenziale ai professori locali, cacciando via i famigerati “presidi del sud”, rei di aver vinto un concorso a cattedra e aver scalzato via il personale nordista dalle scuole.
Il PD locale teme che a questo punto - conclude Infante- il Consigliere e Presidente del Consiglio Comunale di Sanremo, nonché esperto di musica in vernacolo, aspiri anche a diventare direttore artistico del festival di Sanremo, oppure anche assessore-ombra del turismo e dello spettacolo.
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