"Ricevo minacce di morte e lettere minatorie, ma non rinuncio a Sanremo e non cedo alle intimidazioni". Queste le parole di Giuseppe Povia pubblicate da Sorrisi e Canzoni. Il cantante è nel mirino per il brano di Sanremo che parla di un gay diventato eterosessuale. Nei giorni scorsi - ha dichiarato lo stesso "Artista" ho ricevuto critiche feroci dall'Arcigay per il testo di Luca era gay, il brano destinato a Sanremo nel quale appunto si parla di un gay che alla fine "guarisce" e torna ad essere eterosessuale. Se Paolo Bonolis mi ha scelto, - ha detto Povia - avrà valutato bene; ci fosse stato Baudo non so: non credo mi percepisca nel suo Dna". Povia quindi ci sarà alla prossima edizione del Festival: fu proprio Bonolis a farlo conoscere al grande pubblico nel 2005 quando cantò ( fuori gara) "I bambini fanno ooh" un brano che ebbe subito un gran successo. Poi nel 2006 con il brano "Vorrei avere il becco" vinse la 56a edizione del Festival.
Franco Grillini, presidente onorario dell'Arcigay, dal canto suo rinnova le accuse: "Povia ha fatto un'operazione disgustosa: farsi pubblicità speculando sulle sofferenze delle persone. L'omosessualità viene considerata come una malattia da cui guarire. E siamo stupefatti per come Bonolis abbia accettato questa squallida operazione pubblicitaria".
Franco Grillini, presidente onorario dell'Arcigay, dal canto suo rinnova le accuse: "Povia ha fatto un'operazione disgustosa: farsi pubblicità speculando sulle sofferenze delle persone. L'omosessualità viene considerata come una malattia da cui guarire. E siamo stupefatti per come Bonolis abbia accettato questa squallida operazione pubblicitaria".
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