mercoledì, febbraio 01, 2012

Considerazioni e dati sull’abuso di sostanze stupefacenti e altre dipendenze in Provincia di Imperia

Non passa giorno in cui sulle pagine dei giornali della nostra Provincia non si legga di qualche arresto operato dalle forze dell’ordine locali nei riguardi di qualcuno, accusato di detenzione e spaccio di droga. Solo nell’ultima settimana, infatti, diverse persone sono state fermate a Sanremo perché trovate in possesso di un grosso quantitativo di cocaina pronto per lo smercio. Segno che il consumo di questa sostanza, più di altre, è molto diffuso nella nostra società. Oggi come ieri e forse di più. Ma che cosa è cambiato rispetto alla percezione che ognuno di noi ha verso il mondo degli stupefacenti? I dati a disposizione confermano che il mercato della cocaina è in crescita, a causa del calo dei prezzi e della sua maggiore reperibilità. Ciò ha spinto gli specialisti a concentrarsi anche sulla pericolosità di idee socialmente accettate: molti ritengono, ad esempio, che la cocaina non sia una sostanza d'abuso che dà dipendenza, ma solo uno svago consentito e, a volte, giustificato. Lo stereotipo del fruitore di cocaina (adulto, economicamente benestante e con ruoli sociali di prestigio) è ormai inadeguato per identificare chi fa uso di questa sostanza. D’altro canto, risulta difficile tracciare un profilo univoco del consumatore attuale, a causa della trasversalità del consumo di cocaina che coinvolge ormai soggetti sempre più giovani e di tutti i ceti sociali.
Oggi, tuttavia, non sembra più possibile immaginare le sostanze stupefacenti solamente sotto forma di pasticche da ingoiare, sostanze da iniettare, da fumare, o da bere. La dipendenza è certamente generata anche da altri fenomeni che in apparenza non sembrano rappresentare una seria minaccia. E’ questo il caso dell’internet addiction (dipendenza da giochi di ruolo, social network e in generale da playstation e computer) o del gioco d’azzardo, un costume sociale quest’ultimo, sempre più frequente soprattutto nel nostro territorio, che rischia di degenerare in veri e propri disagi comportamentali. .
In tutta la Regione sono ancora pochi i centri specializzati nella prevenzione e nella cura di queste dipendenze, e oltretutto, quelli esistenti non sempre sono in grado di aggiornare ulteriori conoscenze con la stessa straordinaria velocità con cui nascono e prendono piede nuove sostanze stupefacenti. Del resto, le risorse economiche di cui dispongono, a volte sono insufficienti. , conclude infine Marco Boeri, (nella foto intervistato dalla giornalista Etta Barbarotto) Presidente dell’Ancora.

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