Il bel sole che sta baciando in questi ultimi giorni Sanremo e la Riviera dei Fiori consentirà probabilmente di recuperare il ritardo nella fioritura e di avere bellissime fronde di mimosa per l’8 marzo, data in cui si celebra la Festa della Donna. La tradizione della fronda di mimosa come dono fiorito per questa ricorrenza è tipicamente e quasi esclusivamente italiana. Per questo motivo, la produzione delle varietà di mimosa che fioriscono in occasione dell’8 marzo viene riservata alla abbondante richiesta proveniente dal mercato nazionale.
Pur non essendo ovviamente ancora disponibili i dati precisi del 2009 circa il flusso di fronde di mimosa che sta transitando e transiterà sul Mercato (il più importante d’Italia e del Mediterraneo), Sanremo rimane il polo principale per la mimosa in Italia e in Europa, considerato che il 95% del venduto in Italia proviene dalla Riviera dei Fiori. Gli ettari coltivati a mimosa nella provincia di Imperia sono circa 350 ( 1 ettaro = 10.000 mq), pari al 40% della superficie totale coltivata a fronde fiorite, che corrisponde alla quasi totalità della produzione italiana di mimosa. In provincia di Imperia ci sono oltre 1600 aziende produttrici di mimosa: la produzione annua nel Ponente ligure si aggira sui 36.000 quintali, con una produzione lorda vendibile nel 2008 di circa 15 milioni di €.La mimosa rappresenta uno dei fiori “tradizionali” per l’export da Sanremo: già dalla fine dell’800 fronde di mimosa venivano spedite in tutta Europa. Oggi, ad eccezione della ricorrenza dell’8 marzo, vengono esportate in molti Paesi europei ed extraeuropei, in modo particolare in Germania, Svizzera, Stati Uniti, Giappone, Regno Unito, Austria. Nuovi canali di distribuzione si stanno aprendo verso l’Ungheria e i paesi dell’Est, considerata la notevole richiesta proveniente in particolare dalla Russia.Tra le specie più importanti ricordiamo Tournaire e Gaulois, che fioriscono rispettivamente a gennaio e febbraio (è la mimosa dell’otto marzo), e Floribunda (fiorisce da ottobre a aprile). La mimosa Gaulois viene coltivata con una densità di impianto intorno alle 60-70 piante/1.000 m2, con una resa produttiva intorno ai 12-13 kg/pianta; la Mimosa floribunda presenta un sesto d’impianto più stretto (circa 160 piante/1.000 m2), e la produzione si aggira sui 5 kg/pianta.Le tipologie di vendita sono due: a mazzi o in scatola, quest’ultima preferita per facilitare il trasporto.
Pur non essendo ovviamente ancora disponibili i dati precisi del 2009 circa il flusso di fronde di mimosa che sta transitando e transiterà sul Mercato (il più importante d’Italia e del Mediterraneo), Sanremo rimane il polo principale per la mimosa in Italia e in Europa, considerato che il 95% del venduto in Italia proviene dalla Riviera dei Fiori. Gli ettari coltivati a mimosa nella provincia di Imperia sono circa 350 ( 1 ettaro = 10.000 mq), pari al 40% della superficie totale coltivata a fronde fiorite, che corrisponde alla quasi totalità della produzione italiana di mimosa. In provincia di Imperia ci sono oltre 1600 aziende produttrici di mimosa: la produzione annua nel Ponente ligure si aggira sui 36.000 quintali, con una produzione lorda vendibile nel 2008 di circa 15 milioni di €.La mimosa rappresenta uno dei fiori “tradizionali” per l’export da Sanremo: già dalla fine dell’800 fronde di mimosa venivano spedite in tutta Europa. Oggi, ad eccezione della ricorrenza dell’8 marzo, vengono esportate in molti Paesi europei ed extraeuropei, in modo particolare in Germania, Svizzera, Stati Uniti, Giappone, Regno Unito, Austria. Nuovi canali di distribuzione si stanno aprendo verso l’Ungheria e i paesi dell’Est, considerata la notevole richiesta proveniente in particolare dalla Russia.Tra le specie più importanti ricordiamo Tournaire e Gaulois, che fioriscono rispettivamente a gennaio e febbraio (è la mimosa dell’otto marzo), e Floribunda (fiorisce da ottobre a aprile). La mimosa Gaulois viene coltivata con una densità di impianto intorno alle 60-70 piante/1.000 m2, con una resa produttiva intorno ai 12-13 kg/pianta; la Mimosa floribunda presenta un sesto d’impianto più stretto (circa 160 piante/1.000 m2), e la produzione si aggira sui 5 kg/pianta.Le tipologie di vendita sono due: a mazzi o in scatola, quest’ultima preferita per facilitare il trasporto.
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