Si è chiusa, domenica 22 febbraio, ad Alassio, la mostra "Oltre la follia. Il volto umano della legge Basaglia", promossa dall’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Alassio.
La rassegna fotografica ha ricordato la figura del famoso psichiatra, da cui ha preso nome la legge numero 180 del maggio 1978 con cui sono stati smantellati i manicomi d'Italia e che è oggi al vaglio della Commissione Europea quale traccia per una legislazione europea di prossima definizione.
"Questa mostra ha suscitato un interesse che è andato oltre le aspettative – spiega l'Assessore alla Cultura Monica Zioni -. La mostra ricordava i trent'anni della legge Basaglia con fotografie tratte dai manicomi e il fllm di Marino Lagorio sulla situazione odierna. Le scuole e i centri di salute mentale del territorio hanno organizzato visite guidate di gruppi e classi, cogliendo l'importante momento formativo che questa mostra ha offerto".
"Il dato più significativo, tra i tanti, – spiega Nicola Davide Angerame, curatore della mostra - è stata la visita delle classi degli istituti superiori. Centinaia di ragazzi coinvolti in una esperienza formativa che ha stimolato discussioni e temi in classe, più qualche tesina di approfondimento dei prossimi esami di maturità. Tra i ragazzi, ma anche in diversi visitatori la mostra ha provocato intensa commozione e partecipazione, indicando che il tema del disagio psichico è un tema non solo attuale ma è anche un'esperienza di vita condivisa più presente di quanto non si supponga. Prezioso è stata la presenza del dottor Carlo Vittorio Valenti, la dottoressa Maria Rosa Martin e altri operatori dell'ASL 2 che hanno spiegato e raccontato quali sono le procedure e le attività messe in atto dai Centri di Salute Mentale per seguire le persone con disagio psichico: dai centri diurni al supporto psicologico, dall'assistenza sociale al trattamento farmacologico, dalle attività ricreative all'inserimento nel mondo del lavoro. Hanno focalizzato l'attenzione dei giovani studenti sulla centralità della comunicazione e sulla forza necessaria per andare oltre le inibizioni culturali che in Italia ancora non permettono l'affermazione di una cultura del colloquio psicologico per far fronte ai normali disagi che la vita quotidiana presenta e che possono diventare pericolosi se affrontati malamente, con un "fai da te" che lascia gli esiti al caso.
Infine occorre segnalare che diverse richieste per avere la mostra sono giunte da parte di altre istituzioni e città, mentre diversi visitatori sono arrivati ad Alassio da città lontane, come Imola, Trieste, Torino, Brescia e altre località più vicine soltanto per visitare l'esposizione, segno che la mostra ha rappresentato un'occasione unica nel suo genere".
La rassegna fotografica ha ricordato la figura del famoso psichiatra, da cui ha preso nome la legge numero 180 del maggio 1978 con cui sono stati smantellati i manicomi d'Italia e che è oggi al vaglio della Commissione Europea quale traccia per una legislazione europea di prossima definizione.
"Questa mostra ha suscitato un interesse che è andato oltre le aspettative – spiega l'Assessore alla Cultura Monica Zioni -. La mostra ricordava i trent'anni della legge Basaglia con fotografie tratte dai manicomi e il fllm di Marino Lagorio sulla situazione odierna. Le scuole e i centri di salute mentale del territorio hanno organizzato visite guidate di gruppi e classi, cogliendo l'importante momento formativo che questa mostra ha offerto".
"Il dato più significativo, tra i tanti, – spiega Nicola Davide Angerame, curatore della mostra - è stata la visita delle classi degli istituti superiori. Centinaia di ragazzi coinvolti in una esperienza formativa che ha stimolato discussioni e temi in classe, più qualche tesina di approfondimento dei prossimi esami di maturità. Tra i ragazzi, ma anche in diversi visitatori la mostra ha provocato intensa commozione e partecipazione, indicando che il tema del disagio psichico è un tema non solo attuale ma è anche un'esperienza di vita condivisa più presente di quanto non si supponga. Prezioso è stata la presenza del dottor Carlo Vittorio Valenti, la dottoressa Maria Rosa Martin e altri operatori dell'ASL 2 che hanno spiegato e raccontato quali sono le procedure e le attività messe in atto dai Centri di Salute Mentale per seguire le persone con disagio psichico: dai centri diurni al supporto psicologico, dall'assistenza sociale al trattamento farmacologico, dalle attività ricreative all'inserimento nel mondo del lavoro. Hanno focalizzato l'attenzione dei giovani studenti sulla centralità della comunicazione e sulla forza necessaria per andare oltre le inibizioni culturali che in Italia ancora non permettono l'affermazione di una cultura del colloquio psicologico per far fronte ai normali disagi che la vita quotidiana presenta e che possono diventare pericolosi se affrontati malamente, con un "fai da te" che lascia gli esiti al caso.
Infine occorre segnalare che diverse richieste per avere la mostra sono giunte da parte di altre istituzioni e città, mentre diversi visitatori sono arrivati ad Alassio da città lontane, come Imola, Trieste, Torino, Brescia e altre località più vicine soltanto per visitare l'esposizione, segno che la mostra ha rappresentato un'occasione unica nel suo genere".
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