Con una postfazione dei Wu Ming“Un capolavoro del cyberpunk italiano” secondo i Wu Ming. Adottato, riscritto e amato dal collettivo bolognese durante la stesura di Q, arriva in libreria un romanzo cult, pieno di profezie avverate: dalle Olimpiadi di Pechino al terrorismo islamicoC’era una volta il cyberpunk italiano, e c’era una volta un libro che rappresentava la sua punta più alta. Era il 1995, il libro si chiamava La stanza mnemonica, l’autore era il sociologo e sinologo Oscar Marchisio. Era un romanzo pieno di profezie oggi avverate, dalle Olimpiadi a Pechino, alla bolla della new economy al terrorismo islamico. Ma quel libro, pur stampato, non fu mai veramente distribuito, causa fallimento del suo editore, la bolognese Synergon. Si sa però che i libri una volta stampati hanno vita propria, e destino volle che La stanza mnemonica capitasse nelle mani dei Wu Ming, all’epoca ancora Luther Blissett. “Sentivo parlare di questo romanzo di fantascienza fin dai tempi del mio ingresso nel neonato collettivo WM – scrive Wu Ming 5 –. Ai tempi di Blissett, mi raccontavano, aveva svolto una funzione terapeutica importante durante la stesura di Q”. Lo conferma Wu Ming 1: “Senza La stanza mnemonica, il brainstorm per la trama di Q sarebbe stato meno fertile, senz’altro deficitario. C’è molto de La stanza mnemonica dentro Q, o meglio, fuori da esso: La stanza mnemonica è il buco nero sui cui bordi concepimmo Q, è il libro che nell’estate del ’96 leggemmo e rileggemmo, declamammo, amammo”.Ora la casa editrice bolognese Socialmente propone il libro di Marchisio con un nuovo titolo: Meta-stanza. La memoria del futuro, in un’edizione arricchita da una postfazione e dalle “riscritture” dei Wu Ming. La trama ruota attorno all’attentato a Mario Cuomo, diventato nella fiction presidente degli Usa, da parte di un’alleanza nippo-islamica. Un attentato “virtuale”, avvenuto nella rete Hologram che nel libro avvolge e protegge il mondo, che ha segnato una svolta storica: con la morte di Cuomo infatti l’America perde il suo predominio a favore dell’Asia. Ma non c’è solo la trama profetica: la Meta-stanza è soprattutto un lavoro sul linguaggio, che restituisce “quel gusto ibrido, fra metallo ed epidermide, che promanava dai primi anni Novanta”.
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