Introdurre la lingua italiana nelle moschee, come commento alla frase coranica. Promotore di questa iniziativa, gia' in atto in alcuni luoghi di culto italiani e' lo Shaykh 'Abd Al-Wahid Pallavicini, (foto) presidente della Comunita' religiosa islamica italiana, che questo pomeriggio e' intervenuto al Casino' di Sanremo, alla tavola rotonda 'Ebrei, cristiani e musulmani: elementi comuni di dialogo per un mondo di pace'. "La recitazione della frase coranica deve avvenire sempre in arabo - ha detto il presidente - ma la spiegazione del contenuto, nella lingua del Paese. Un po' come avviene gia' a Milano, dove utilizziamo l'arabo, lingua sacra per la preghiera, e poi traduciamo in italiano ai nostri fedeli il contenuto". L'iniziativa di Shaykh 'Abd Al-Wahid Pallavicini nasce anche dal fatto che sono sempre di piu' i fedeli musulmani italiani di nascita e di educazione, molti dei quali non conoscono la lingua araba che "rimane una lingua sacra, cosi' come l'ebraico per i nostri fratelli ebrei". (Fonte Agi)
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