venerdì, gennaio 23, 2009

Guardia Costiera: "Operazione capitone"


Sono continuati durante tutto il periodo delle feste di fine anno i controlli lungo la filiera della pesca da parte dei militari della Capitaneria di porto - Guardia Costiera di Sanremo e degli Uffici minori dipendenti di Bordighera, Ventimiglia e Arma di Taggia.
In questo periodo il consumo di prodotti ittici aumenta molto e quindi, come hanno dimostrato i risultati dell’operazione "Capitone" svolta dalle Capitanerie di porto su tutto il territorio nazionale, è necessario rafforzare la vigilanza a tutela del consumatore, che ha diritto di acquistare prodotti sani, genuini e soprattutto di sicura provenienza.
Con il coordinamento del Centro controllo area pesca istituito a livello regionale presso la Capitaneria di porto di Genova, complessivamente sono state effettuate 69 ispezioni, da Arma di Taggia a Ventimiglia, tra punti di distribuzione all’ingrosso, centri commerciali, mercato ittico, pescherie, negozi di surgelati, ristoranti (tra cui 4 ristoranti cinesi e un ristorante giapponese) e mense scolastiche.
In sette casi (supermercati e pescherie a Vallecrosia, Sanremo e Arma di Taggia) sono state riscontrate carenze per quanto riguarda l’etichettatura e la tracciabilità dei prodotti ittici. Si tratta di illeciti di natura amministrativa, che violano il diritto del consumatore ad una corretta informazione su caratteristiche e provenienza del prodotto acquistato e vengono sanzionati ai sensi del decreto ministeriale 27 marzo 2002 (etichettatura dei prodotti ittici) con verbali da 1166 € l’uno (per un totale di 8162 €).
In un caso più grave, riscontrato presso un supermercato di Arma di Taggia, erano esposti in vendita circa 20 kg tra salmoni, orate e spigole oltre la data di scadenza riportata sulla confezione – si trattava di prodotto fresco proveniente da allevamento ittico. Il prodotto risultava ancora commestibile, tuttavia per precauzione ne è stata disposta e verificata la distruzione, mentre al responsabile del supermercato è stato contestato un verbale amministrativo di 3166 € ai sensi del decreto legislativo 109/92, norma quadro in tema di etichettatura dei prodotti alimentari.
In una pescheria di Sanremo invece vendevano potassoli al posto di merlani. Questi ultimi sono pesci di ottima qualità affini al merluzzo; viceversa i potassoli, nonostante la somiglianza esterna, appartengono ad un altro genere e presentano carni molto meno ricercate. In questo caso il venditore aveva semplicemente cambiato il nome sulla bolla di accompagnamento del prodotto, realizzando però in questo modo una frode in commercio a danno del consumatore finale punita dall’art.515 del codice penale. I militari hanno quindi proceduto a carico del responsabile con una denuncia all’Autorità giudiziaria.
Purtroppo la frode in commercio nel settore dei prodotti ittici è una fattispecie che si sta diffondendo di pari passo con l’aumento dei consumi e la maggiore disponibilità di prodotti provenienti dall’estero in gran quantità, ma di minor pregio e qualità complessiva decisamente inferiore rispetto ai prodotti nostrani (e a prezzi più contenuti): pangasio del Vietnam spacciato per filetto di sogliola o cernia; pesce persico africano venduto per dentice; polpetti indonesiani smerciati per moscardini nostrani; pesce ghiaccio (specie asiatica allevata in acqua dolce) al posto dei "bianchetti", il pregiato novellame di sardina.
Qualche consiglio in merito. Il consumatore per difendersi da eventuali truffe deve sempre verificare attentamente l’etichetta del prodotto, dove il venditore è tenuto a riportare la denominazione commerciale ufficiale del prodotto, il metodo di produzione e la zona di provenienza. Per esempio, acquistando delle triglie nostrane, sull’etichetta si dovrà leggere: triglia, pescato, Mediterraneo. Ovvero, in caso di orate provenienti da itticoltura: orate, allevato, Mediterraneo.
In caso di dubbi o di prodotti ittici sospetti, si può chiamare la Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Sanremo (0184/505531), che al di là degli specifici compiti istituzionali opera in generale per garantire la sicurezza di quanti si trovano in rapporto col mare, quindi anche il consumatore che si avvale dei prodotti ittici.

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