Passato e presente si fondono.
Il Festival della Moda Maschile nacque nel settembre 1952 quando Michelangelo Testa, editore e direttore di Arbiter, rivista dell’uomo moderno” fece sfilare nel Salone delle Feste della casa da gioco modelli e capi non come semplice accompagnamento ai vestiti femminili ma come creazioni autonome, produzioni che dovevano diventare in breve una voce importante del fatturato economico nazionale.
Fu un’idea vincente che coniugava la creatività dei sarti italiani: toscani, campani, romani ma anche milanesi e liguri con la necessità dell’imprenditoria tessile di trovare nuovi canali di promozione e di sviluppo del settore.
Sanremo era anche e soprattutto in quel momento una “realtà cosmopolita” in grado di amplificare qualsiasi evento, funzionale a fornire notorietà ed attenzione per un festival che voleva diventare famoso e a cui in breve ambirono partecipare i migliori “sartori” del momento.
In quegli anni le rassegne divenute poi storiche nacquero proprio al Casinò di Sanremo: il Festival della Canzone ma anche quello del jazz e della Moda, riaffermando la sua tradizione culturale ma anche ludica ed una grande centralità rispetto ad eventi che rimasero e rimangono nella storia nazionale.
La prima edizione del festival fu una vera “scommessa” del suo ideatore Michelangelo Testa e dell’allora assessore al Turismo Adriano Morosetti, che difese la validità della manifestazione nonostante fosse davvero una novità per l’epoca. Non era chiaro come il pubblico e il mercato avrebbero accolto, ad esempio, le nuove collezioni o i primi indossatori. L’esperimento, altresì, riuscì e si ripetè nel tempo divenendo un ottimo strumento di promozione del “Made in Italy” maschile.
Questa “bella storia” verrà ripercorsa sabato primo ottobre nel Teatro dell’Opera alle 9.30 nel convegno “Creatività in mostra. Il Festival della Moda Maschile di Sanremo e l’Alta Sartoria italiana” .
Dopo i saluti istituzionali è previsto l’intervento di Francesca Imperiale Soprintendente Archivistico della Liguria, Isabella Orefice, Associazione Nazionale Archivistica Italiana (ANAI) che ha promosso e realizzato il progetto “Archivi della Moda del ‘900” . La relazione introduttiva sarà curata dal giornalista Claudio Porchia.
Quindi relazioneranno Maria Antonietta Taglialatela, dirigente sovrintendenza BBCC Campania, sul tema della partecipazione dei sarti campani al festival, Patrizia Cacciani dell’Archivio Storico dell’Istituto Luce, che parlerà sulle fonti audiovisive dell’Istituto Luce sul Festival della Moda Maschile di Sanremo con proiezione dei filmati; Gianluca Tenti, condirettore rivista “Arbiter”, Media Partner dell’evento.
Sarà presente la Fondazione Ermenegildo Zegna con Danilo Craveia e il senatore Gabriele Boscetto, cronista del festival negli anni 50 e 60 che rievocherà la sua diretta esperienza.
Al termine un’ampia galleria di vita vissuta con i ricordi di chi ha partecipato in prima persona ad uno o più Festival: le esperienze di Alfredo Moreschi, fotografo, Renato Ciardi, sarto napoletano, Alessandro Osemont, sarto costumista genovese che ha realizzato la mostra sulla professione del sarto nel corso dell’ultima edizione del Festival del 1994 a villa Ormond, Carlo Donati, sarto toscano, Luca Litrico, dell’omonima sartoria romana, Mauro Corda organizzatore di alcune edizioni degli anni 80, Domenico Silvestri, sarto sanremese e Liliana Freschi, sarta di Bergamo.
Le conclusioni, previste intorno alle 12.30, saranno affidate a Giuseppe Mazzarello, Presidente Nazionale Moda Confartigianato, ad Antonio Franceschini , Responsabile Nazionale Federmoda CNA ed a Gianfranco Di Natale, Direttore Generale di Sistema Moda Confindustria.
Verranno quindi consegnate targhe e pergamene ai sarti ed agli operatori del settore che hanno partecipato alle edizioni del Festival dal 1952 al 1980. Al termine si svolgerà un momento conviviale.
Nel pomeriggio, alle ore 18.00, è prevista per i partecipanti al convegno la visita al Museo della Moda Daphnè’ di via Matteotti. Tema dell’esposizione: “1870-1970 il Turismo d’elitè a Sanremo attraverso le collezioni dell’archivio Daphnè.”
Il Festival della Moda Maschile nacque nel settembre 1952 quando Michelangelo Testa, editore e direttore di Arbiter, rivista dell’uomo moderno” fece sfilare nel Salone delle Feste della casa da gioco modelli e capi non come semplice accompagnamento ai vestiti femminili ma come creazioni autonome, produzioni che dovevano diventare in breve una voce importante del fatturato economico nazionale.
Fu un’idea vincente che coniugava la creatività dei sarti italiani: toscani, campani, romani ma anche milanesi e liguri con la necessità dell’imprenditoria tessile di trovare nuovi canali di promozione e di sviluppo del settore.
Sanremo era anche e soprattutto in quel momento una “realtà cosmopolita” in grado di amplificare qualsiasi evento, funzionale a fornire notorietà ed attenzione per un festival che voleva diventare famoso e a cui in breve ambirono partecipare i migliori “sartori” del momento.
In quegli anni le rassegne divenute poi storiche nacquero proprio al Casinò di Sanremo: il Festival della Canzone ma anche quello del jazz e della Moda, riaffermando la sua tradizione culturale ma anche ludica ed una grande centralità rispetto ad eventi che rimasero e rimangono nella storia nazionale.
La prima edizione del festival fu una vera “scommessa” del suo ideatore Michelangelo Testa e dell’allora assessore al Turismo Adriano Morosetti, che difese la validità della manifestazione nonostante fosse davvero una novità per l’epoca. Non era chiaro come il pubblico e il mercato avrebbero accolto, ad esempio, le nuove collezioni o i primi indossatori. L’esperimento, altresì, riuscì e si ripetè nel tempo divenendo un ottimo strumento di promozione del “Made in Italy” maschile.
Questa “bella storia” verrà ripercorsa sabato primo ottobre nel Teatro dell’Opera alle 9.30 nel convegno “Creatività in mostra. Il Festival della Moda Maschile di Sanremo e l’Alta Sartoria italiana” .
Dopo i saluti istituzionali è previsto l’intervento di Francesca Imperiale Soprintendente Archivistico della Liguria, Isabella Orefice, Associazione Nazionale Archivistica Italiana (ANAI) che ha promosso e realizzato il progetto “Archivi della Moda del ‘900” . La relazione introduttiva sarà curata dal giornalista Claudio Porchia.
Quindi relazioneranno Maria Antonietta Taglialatela, dirigente sovrintendenza BBCC Campania, sul tema della partecipazione dei sarti campani al festival, Patrizia Cacciani dell’Archivio Storico dell’Istituto Luce, che parlerà sulle fonti audiovisive dell’Istituto Luce sul Festival della Moda Maschile di Sanremo con proiezione dei filmati; Gianluca Tenti, condirettore rivista “Arbiter”, Media Partner dell’evento.
Sarà presente la Fondazione Ermenegildo Zegna con Danilo Craveia e il senatore Gabriele Boscetto, cronista del festival negli anni 50 e 60 che rievocherà la sua diretta esperienza.
Al termine un’ampia galleria di vita vissuta con i ricordi di chi ha partecipato in prima persona ad uno o più Festival: le esperienze di Alfredo Moreschi, fotografo, Renato Ciardi, sarto napoletano, Alessandro Osemont, sarto costumista genovese che ha realizzato la mostra sulla professione del sarto nel corso dell’ultima edizione del Festival del 1994 a villa Ormond, Carlo Donati, sarto toscano, Luca Litrico, dell’omonima sartoria romana, Mauro Corda organizzatore di alcune edizioni degli anni 80, Domenico Silvestri, sarto sanremese e Liliana Freschi, sarta di Bergamo.
Le conclusioni, previste intorno alle 12.30, saranno affidate a Giuseppe Mazzarello, Presidente Nazionale Moda Confartigianato, ad Antonio Franceschini , Responsabile Nazionale Federmoda CNA ed a Gianfranco Di Natale, Direttore Generale di Sistema Moda Confindustria.
Verranno quindi consegnate targhe e pergamene ai sarti ed agli operatori del settore che hanno partecipato alle edizioni del Festival dal 1952 al 1980. Al termine si svolgerà un momento conviviale.
Nel pomeriggio, alle ore 18.00, è prevista per i partecipanti al convegno la visita al Museo della Moda Daphnè’ di via Matteotti. Tema dell’esposizione: “1870-1970 il Turismo d’elitè a Sanremo attraverso le collezioni dell’archivio Daphnè.”
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