martedì, novembre 29, 2011

IPOTESI DI ULTERIORI LIMITAZIONI DELL’UTILIZZO DEL DENARO CONTANTE:ANCHE IL CASINO DI SANREMO ESPRIME LE SUE PREOCCUPAZIONI

Il presidente del Casinò di Sanremo, Giuseppe Di Meco, in una lettera inviata nei giorni scorsi al presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti e per conoscenza al Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, a quello degli Affari europei Enzo Moavero Milanesi e al responsabile del Dicastero delle Attività Produttive, Corrado Passera ha evidenziato le problematiche che sorgerebbero per le case da gioco se venisse attuato un’ulteriore irrigidimento delle misure antiriciclaggio nell’utilizzo del denaro contante.
Nella missiva dopo aver sottolineato l’attuale situazione dei casinò municipali e la normativa più favorevole applicata a livello europeo, “questa asimmetria legislativa comporta evidenti effetti distorsivi del mercato e della concorrenza”,
si ribadisce l’importanza economica, occupazionale e ricettiva che hanno le case da gioco per i rispettivi territori.
Si chiede, infine, che gli acquisti di mezzi di gioco possano essere eseguiti con trasferimento di denaro contante per importi non superiori a 5.000 euro per ciascuna transazione.
Si legge testualmente nella lettera in allegato:
“Al fine di garantire la prosecuzione delle attività evitando ulteriori gravi ripercussioni a carattere economico e sociale, si richiede che gli acquisti di mezzi di gioco nelle Case da Gioco esercitate, direttamente o indirettamente, da enti pubblici territoriali ai sensi delle leggi in vigore, soggette quindi a controllo pubblico oltre che agli adempimenti antiriciclaggio stabiliti dall’articolo 24 e dall’articolo 41 del D.Lgs. n. 231/2007, possano essere eseguiti con trasferimento di denaro contante per importi non superiori a 5.000 euro per ciascuna transazione.
La riduzione del limite di utilizzabilità del denaro contante a 2.500,00 euro (D.L. n. 138/2011) ha determinato evidenti effetti negativi sull’attività del Casinò di Sanremo: nei mesi successivi gli introiti hanno subito una forte flessione (oltre 3 milioni di euro) rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, corrispondente ad una riduzione del 15%.
Negli anni recenti, anche per effetto delle più severe limitazioni all’utilizzo del denaro contante, il Casinò di Sanremo ha sofferto una continua flessione degli introiti. Tra il 2004 ed il 2010 esso ha fatto registrare una riduzione di introiti annui pari a 29 milioni di euro, corrispondente ad un calo del 28%, con gravi conseguenze per il bilancio del Comune di Sanremo.
Così come le altre Case da Gioco italiane, anche il Casinò di Sanremo ha predisposto importanti piani di investimento per invertire il trend negativo e per fronteggiare la concorrenza delle strutture estere. Questi investimenti potrebbero essere completamente vanificati.
La III Direttiva europea antiriciclaggio ha previsto per le case da gioco soggette a controllo pubblico obblighi di adeguata verifica della clientela e obblighi di segnalazione delle operazioni sospette.
Evidentemente il Legislatore europeo ha giudicato tali adempimenti come adeguati al fine di assicurare il controllo delle transazioni che avvengono all’interno delle case da gioco soggette a controllo pubblico, ai fini della prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo.
L’obbligo di tali adempimenti è stato recepito dal Legislatore italiano con il D.Lgs. n. 231 del 2007, in forma ben più severa rispetto a quella prevista dal Legislatore europeo, generando così palesi effetti discorsivi della concorrenza.
Ringraziando per la Loro autorevole considerazione, si esprime disponibilità per ogni approfondimento utile, anche attraverso incontri o audizioni dedicati al tema. “

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