giovedì, aprile 21, 2011

Guido Seborga e il 25 aprile

“Quest’anno è particolarmente importante non dimenticare la ricorrenza della festa nazionale che lo Stato ha istituito per ricordare la Liberazione e le origini della nostra Repubblica.
25 aprile 1945: riconquistata libertà fra grandi manifestazioni popolari di gioia. Lunedì 25 aprile 2011: forte impegno affinché i diritti conquistati con sofferenza non vengano vanificati e non si perda la memoria di chi per tali diritti ha combattuto”. Così Laura Hess, figlia di Guido Seborga (Torino 1909 – 1990: giornalista, poeta, letterato, pittore: antifascista) di cui, per l’occasione, vengono riportati alcuni bellissimi e significativi versi.
Fratelli miei compagni di sventura
La bandiera lacerata
È sbattuta dal vento nero
La bandiera che diede un segno
Alla nostra giovinezza
Che cacciò lo straniero
Ma quanti italiani
Funesti all'Italia
Ma perché i nostri fratelli
Giacciono in piccole dimenticate tombe?
Ohè ragazza che passi
Con la cesta dei fiori
Lascia un garofano sulla tomba di Renato1

Fratelli miei che vi ha già dimenticato?
Gli uomini che mentono

Da “Gli uomini che mentono” di Guido Seborga in “ Se avessi una canzone”, Edizioni dell’Albero, 1964


Mi sento triste come stella senza cielo
E la luna livida illumina le tombe
Secche dei partigiani
Un fiore di ricordo sulle tombe
Secche dei partigiani
Camminerò nel vento perdendomi in mare
Quando la morte appare tra gli ulivi
Gli uomini che mentono
“Un ricordo” di Guido Seborga in “Sangue e cerebrum”. SugarCo Edizioni, 1980
1 L’amico Renato Brunati trucidato al Turchino, è anche, con il nome di Renato Bruni, il protagonista del suo romanzo sulla Resistenza nel Ponente Ligure “Il figlio di Caino” Mondatori 1949-Spoon River 2006. Seborga ha dedicato a Brunati il suo primo romanzo "l’Uomo di Camporosso" Mondadori 1948-Spoon River 2004.
Francesco Mulè

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