Si è conclusa in questi giorni l’operazione di polizia denominata “Pesce Giallo” che ha visto impegnati simultaneamente su tutto il territorio nazionale i nuclei controllo pesca delle Capitanerie di Porto, coordinati in sede locale dal Centro Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Genova.L’attività, che si poneva quale obiettivo primario le verifiche finalizzate alla esatta applicazione della normativa vigente in materia di corretta informazione del consumatore e tutela del medesimo dal rischio di frodi alimentari, ha visto il coinvolgimento anche del personale degli Uffici Marittimi di Ventimiglia, Bordighera ed Arma di Taggia e si è sviluppata su numerosi punti vendita di prodotti ittici all’ingrosso e al dettaglio nonché su svariati ristoranti della riviera.I controlli esperiti presso tre ristoranti di specialità orientali presenti nella città di Sanremo hanno fatto emergere che, mentre un titolare si atteneva scrupolosamente alle normative di settore, gli altri due ponevano in essere condotte fraudolente nei confronti della clientela.Infatti in entrambe le occasioni è stato accertato che, mentre nei menù veniva offerto in vendita prodotto fresco, in realtà tutti i piatti preparati contenevano prodotto ittico congelato ma, soprattutto, che particolari pietanze non contenevano le specie marine indicate.Nel caso più grave è stato verificata la somministrazione di “pangasio” in tutte le pietanze che avrebbero dovuto essere preparate con “platessa”.Come noto il “pangasio” è un pesce allevato nelle acque dolci di fiumi del Vietnam e della Thailandia, con minori valori nutrizionali e minor pregio economico. Gli accertamenti compiuti negli ultimi mesi hanno evidenziato come il pangasio venga di sovente sostituito ad altre specie ittiche maggiormente appetibili in quanto, suppur molto meno costoso, risulta visivamente difficilmente distinguibile.Nel corso delle verifiche di polizia, inoltre, sono state accertate altre ipotesi di informazioni fraudolente rese al consumatore nell’esercizio del commercio: in un caso un ristoratore di Ventimiglia vendeva “verdesca” al posto di filetti di platessa e in un altro il reparto pesca di un supermercato di Vallecrosia spacciava per tonno rosso una partita di tonno a pinne gialle. L’attività di controllo esperita dalla Guardia Costiera di Sanremo, pur sviluppandosi costantemente lungo l’intera filiera della pesca , nei periodi di maggiore commercializzazione (quali la stagione estiva) si indirizza soprattutto a prevenire e perseguire tutte quelle condotte capaci di ledere il sicuro affidamento del consumatore nella bontà delle transazioni commerciali e a garantire la correttezza e veridicità delle informazioni obbligatorie per legge, in un settore particolarmente delicato quale quello della vendita e somministrazione di alimenti.Detta attività di polizia ha in passato consentito di far emergere gravi irregolarità (vedasi, per tutti, il pesce ghiaccio spacciato per bianchetto) che, una volta segnalate, hanno in parte contribuito ad accrescere la sensibilità ed attenzione degli stessi consumatori, resi maggiormente consapevoli di alcuni rischi insiti nello specifico settore.
1 commento:
Questi articoli NON servono a nulla!! Il non far nomi danneggia gli innocenti e permette agli imbroglioni di farla franca. A cosa è servita questa operazione di polizia se non abbiamo modo di conoscere i dettagli?
Posta un commento