sabato, febbraio 07, 2009

Assemblea di Federgioco a Saint Vincent

La crisi dei casino a livello internazionale, i risultati dell’applicazione della normativa antiriciclaggio nelle case da gioco, le prospettive di sviluppo dei prossimi anni sono stati al centro della riunione di Federgioco, che si è svolta ieri pomeriggio a Saint Vincent alla presenza dei vertici delle quattro case da gioco italiane e dei rappresentanti dei diversi enti proprietari. Per Sanremo era presente il commissario straordinario Dott. Umberto Calandrella. (foto)
Il presidente di Federgioco avv. Mauro Pizzigati, presidente del Casinò di Venezia, ha posto l’accento sulla crisi congiunturale che si sta rifrangendo da tempo anche sui Casinò a livello mondiale. Ha detto:" E’ una crisi senza precedenti che sta coinvolgendo tutti i settori produttivi. Se tutto va bene, sentiremo i primi segnali di ripresa solo nella seconda metà del 2010. I casinò francesi hanno registrato una perdita percentuale in un anno del 30% come le case da gioco di Las Vegas, la perdita nei casinò di Macao si è attesta sul 35% come in Inghilterra; in Germania i casinò hanno perso il 28% del fatturato. In questa situazione si può solo monitorare il mercato e contenere le spese cercando di confermare i risultati economici del 2008. Anche se questo sarà veramente difficile."
" Le registrazioni dei clienti delle sale slot, imposte dalle nuova normativa antiriciclaggio- che in Italia è stata interpretata in maniera più restrittiva rispetto agli altri paesi, elemento che produce di per se stesso una forma di concorrenza sleale- ci ha fortemente penalizzato nelle presenze e negli incassi- ha sottolineato nel suo intervento il vicepresidente di Federgioco, Dott. Donato di Ponziano, presidente del Casinò di Sanremo - "ma ha anche rafforzato la sicurezza e i controlli al’interno dei casinò, che offrono gioco trasparente e con le più alte probabilità e frequenze di vincita. Dobbiamo guardare alle scelte effettuato da Francia e Svizzera, che hanno eliminato le slot machines sistemate nei locali pubblici proprio per l’impatto sociale negativo che hanno provocato. Nei casino, infatti, si ha un controllo preciso e puntuale dei giocatori, si può monitorare la loro presenza, allontanare persone indesiderabili e soprattutto evitare che i minorenni possano giocare. "
Conclude il Presidente Di Ponziano:"Concordo sull’analisi fatta con grande precisione dal presidente Pizzigati e vorrei aggiungere in tema di risultati economici e di gestione che l’unica possibilità di intervenire sui nostri bilanci sarà quello del problematico contenimento dei costi poiché la percentuale più alta di questi è assorbita dagli oneri del personale, che deve essere tutelato, considerando, al tempo stesso quasi indispensabili, gli investimenti promozionali proprio per arginare gli effetti della crisi. Una specie di cane che si morde la coda, un vero rebus. Sarà decisiva la collaborazione con i nostri enti proprietari che dovranno iniziare a scorporare dai loro bilanci le entrate derivanti dalla gestione delle case da gioco, entrate che dovranno essere destinate ad investimenti sul territorio e turistici che possano supportare per il futuro i casinò, i cui risultati finanziati hanno un’immediata ricaduta sulle potenzialità turistiche dei diversi territori."

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