
Non si tratta di un'iniziativa volta a influenzare l'orientamento sessuale delle bambine e dei bambini. Sarebbe assurdo e impossibile e non è chiaramente nelle nostre intenzioni. Parlare di identità di genere e orientamento sessuale ai bambini, e quindi fare educazione alle diversità, con modi e termini adeguati serve a impedire la formazione di pregiudizi, come quelli che affliggono il signor Abbundo, e a lavorare per una società più inclusiva e tollerante.
Il laboratorio ed il convegno saranno tenuti da esperti nel campo dell'editoria, dell'educazione e della scrittura e non da improvvisati "convertitori".
Ci rendiamo conto quanto sia facile equivocare quando si guarda alla realtà, partendo da pregiudizi discriminatori, e il riferimento nel comunicato all'omosessualità come contraria ai principi di natura, chiaramente discriminatorio, falso e antiscientifico ci fa capire quanto sia scarsa la conoscenza della realtà omosessuale nella nostra società, anche tra chi è chiamato ad amministrarla e quindi quanto bisogno ci sia di iniziative come "Due regine Due re".
La narrativa per ragazzi è uno strumento di educazione. Nella nostra infanzia ci sono stati proposti tanti principi azzurri e belle addormentate: erano belle favole ma dicevano un solo modo in cui le persone si piacciono e si scelgono. Oggi, contro le storie a senso unico che diventano una violenza culturale, parliamo anche di altri modi naturali che hanno le persone di accogliersi - dichiara la presidente nazionale di ArciLesbica Francesca Polo.
Alberto Villa, portavoce del Comitato Genova Pride 2009 aggiunge: Non mi stupisce che il consigliere Abbundo non abbia capito il tema dell'iniziativa, che è quello di fornire un modello alternativo alla "normalità normativa" della società eterosessista in cui viviamo.
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