Si inaugura il 31 marzo alle ore 16,30, presso il Museo Archeologico del Finale (Chiostri di Santa Caterina - Finalborgo), la mostra di Selim Abdullah, “Passo tra i passi (Tempo della materia)”, organizzata dal Museo e dalla sezione finalese dell’Istituto internazionale di studi liguri con la collaborazione dell’Assessorato alla cultura e al turismo del Comune.
All’evento interverranno il sindaco di Finale Ligure, Flaminio Richeri, i curatori dell’esposizione, Giovanni Murialdo, presidente della sezione Finalese dell’I.I.S.L., e Giovanna Rotondi Terminiello, storica dell’arte già sovrintendente dei Beni Artistici per la Liguria, oltre a Daniele Arobba e Andrea De Pascale, rispettivamente Direttore e Conservatore del Museo. Sarà presente l’artista.
Dice l’assessore Nicola Viassolo: “Nel Complesso Monumentale di Santa Caterina si interpongono tante realtà, quali il Museo Archeologico e gli spazi espositivi dell’Oratorio de’ Disciplinanti. Quando, come in questo caso, queste realtà si mettono in connessione creando nuove occasioni culturali, è per tutti noi motivo di grande soddisfazione”.
Selim Abdullah, nativo di Bagdad (1950), espone al Museo Archeologico del Finale circa novanta opere: sculture in bronzo e in terracotta, dipinti e disegni. Lavori che costituiscono un nucleo compositivo della sua recente ricerca artistica, tesa a dar vita a un’evocazione non solamente ideale - ma anche attiva della memoria - di alcuni cammini della storia, che dalla Mesopotamia attraversano il Mar Rosso per approdare al Mediterraneo: da Ur ai Fenici, ai Greci. Le diverse materie impiegate dall’artista (bronzo, argilla e pittura) convivono qui insieme intessendo una narrazione di minimi gesti, un epos domestico, che pur si raccorda e s’associa, nel ricordo, ai percorsi della grande epica delle genti antiche, e anche moderne. L’artista giunge a stabilire, per tal via, un intimo dialogo di reciproca corrispondenza fra le sue opere d’arte contemporanee e le testimonianze di un antico passato raccolte nel Museo Archeologico del Finale. Da questa esposizione emerge con forza come l’impegno profuso dall’artista in questi ultimi dieci anni di ricerca è incessantemente volto a trovare - attraverso i raccordi fra le diverse materie - il tempo della forma: dove il passato scivola verso il futuro, e dove la metamorfosi diviene elemento base di continuo arricchimento.
È così che, in quest’occasione speciale, «i manufatti archeologici del Museo Archeologico del Finale, risalenti alle ere primordiali della storia umana, sono ulteriori interlocutori del dialogo tra i lavori di Selim e lo spazio che li ospita. Per loro medesima natura molti di essi generano nei visitatori ulteriori suggestioni per corrispondenza materica (la creta) e cromatica (il rosso mattone e il grigio dell'argilla)» (G. Rotondi). E, di riflesso, i reperti archeologici giungono a loro volta ad assumere «dimensioni lontane dagli abituali stereotipi culturali: in una visione che li porta a perdere i propri intimi connotati di oggetti del passato attraverso il contatto con le forme, i colori ed i messaggi trasmessi dalla produzione di un artista che, vivendo nel presente, ci fornisce un’altra originale pagina di quell’ininterrotta narrazione» (G. Murialdo).
L’esposizione è accompagnata da un ricco Catalogo pubblicato da Silvana Editoriale, in cui l’evento - illustrato dai testi di Giovanni Murialdo e di Giovanna Rotondi Terminiello - è documentato da un ampio apparato fotografico.La mostra Passo tra i passi (Tempo della materia) rimarrà visitabile fino al 9 settembre 2012 (ingresso museo e mostra: intero 4 euro, ridotto 2 euro): aprile, maggio, giugno e settembre ore 9.00-12.00 e 14.30-17.00 tutti i giorni tranne il lunedì; nei mesi di luglio e agosto ore 10.00-12.00 e 16.00-19.00 tutti i giorni tranne il lunedì.
All’evento interverranno il sindaco di Finale Ligure, Flaminio Richeri, i curatori dell’esposizione, Giovanni Murialdo, presidente della sezione Finalese dell’I.I.S.L., e Giovanna Rotondi Terminiello, storica dell’arte già sovrintendente dei Beni Artistici per la Liguria, oltre a Daniele Arobba e Andrea De Pascale, rispettivamente Direttore e Conservatore del Museo. Sarà presente l’artista.
Dice l’assessore Nicola Viassolo: “Nel Complesso Monumentale di Santa Caterina si interpongono tante realtà, quali il Museo Archeologico e gli spazi espositivi dell’Oratorio de’ Disciplinanti. Quando, come in questo caso, queste realtà si mettono in connessione creando nuove occasioni culturali, è per tutti noi motivo di grande soddisfazione”.
Selim Abdullah, nativo di Bagdad (1950), espone al Museo Archeologico del Finale circa novanta opere: sculture in bronzo e in terracotta, dipinti e disegni. Lavori che costituiscono un nucleo compositivo della sua recente ricerca artistica, tesa a dar vita a un’evocazione non solamente ideale - ma anche attiva della memoria - di alcuni cammini della storia, che dalla Mesopotamia attraversano il Mar Rosso per approdare al Mediterraneo: da Ur ai Fenici, ai Greci. Le diverse materie impiegate dall’artista (bronzo, argilla e pittura) convivono qui insieme intessendo una narrazione di minimi gesti, un epos domestico, che pur si raccorda e s’associa, nel ricordo, ai percorsi della grande epica delle genti antiche, e anche moderne. L’artista giunge a stabilire, per tal via, un intimo dialogo di reciproca corrispondenza fra le sue opere d’arte contemporanee e le testimonianze di un antico passato raccolte nel Museo Archeologico del Finale. Da questa esposizione emerge con forza come l’impegno profuso dall’artista in questi ultimi dieci anni di ricerca è incessantemente volto a trovare - attraverso i raccordi fra le diverse materie - il tempo della forma: dove il passato scivola verso il futuro, e dove la metamorfosi diviene elemento base di continuo arricchimento.
È così che, in quest’occasione speciale, «i manufatti archeologici del Museo Archeologico del Finale, risalenti alle ere primordiali della storia umana, sono ulteriori interlocutori del dialogo tra i lavori di Selim e lo spazio che li ospita. Per loro medesima natura molti di essi generano nei visitatori ulteriori suggestioni per corrispondenza materica (la creta) e cromatica (il rosso mattone e il grigio dell'argilla)» (G. Rotondi). E, di riflesso, i reperti archeologici giungono a loro volta ad assumere «dimensioni lontane dagli abituali stereotipi culturali: in una visione che li porta a perdere i propri intimi connotati di oggetti del passato attraverso il contatto con le forme, i colori ed i messaggi trasmessi dalla produzione di un artista che, vivendo nel presente, ci fornisce un’altra originale pagina di quell’ininterrotta narrazione» (G. Murialdo).
L’esposizione è accompagnata da un ricco Catalogo pubblicato da Silvana Editoriale, in cui l’evento - illustrato dai testi di Giovanni Murialdo e di Giovanna Rotondi Terminiello - è documentato da un ampio apparato fotografico.La mostra Passo tra i passi (Tempo della materia) rimarrà visitabile fino al 9 settembre 2012 (ingresso museo e mostra: intero 4 euro, ridotto 2 euro): aprile, maggio, giugno e settembre ore 9.00-12.00 e 14.30-17.00 tutti i giorni tranne il lunedì; nei mesi di luglio e agosto ore 10.00-12.00 e 16.00-19.00 tutti i giorni tranne il lunedì.
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