Doppietta nella 24 ore di corsa dove trionfa il matuziano Lukas BOEWER, secondo Vincenzo TARASCIO. Fino a metà gara sul podio virtuale anche Diego DI TOMA, costretto al ritiro per un problema muscolare.
Risultato di prestigio conseguito dal podista Lukas BOEWER alla “24 ore No Finish Line” disputata lo scorso fine settimana a Montecarlo (Monaco Principato), che si aggiudica la competizione internazionale e iscrive il suo nome nell’albo d’oro della manifestazione.
La gara di “24 ore” si è disputata per un intero giorno di corsa, ovvero 24 ore consecutive da sabato alle 8:00 alla stessa ora di domenica. Al via 46 atleti in rappresentanza di Francia, Monaco Principato, Belgio, Germania, Italia, Gran Bretagna, Marocco.
La Sanremo Runners ha partecipato con ben tre atleti: Lukas Boewer, Vincenzo Tarascio e Diego Di Toma. Altrettanti ne ha schierato la britannica Surrey Walking Club. Nella competizione maschile, i rivali più accreditati dei matuziani si presentavano il tedesco Robert Wimmer, recente primatista nazionale delle 12 ore indoor con oltre 141 km; il belga Ludo Schaerlaeckerns; il marocchino Mohammed El Yaakoubi; il locale Mike Manfredi, specialista triatleta; e i francesi Philippe Dapot e l’outsider Nicolas Kennmenoff.
Fino alla 12esima ora di corsa la classifica parziale vedeva al vertice proprio i tre rappresentanti della Sanremo Runners, nell’ordine: 1. Lukas Boewer con 123,570 km, 2. Diego Di Toma 119,451 km, 3. Vincenzo Tarascio 113,959; a seguire Mike Manfredi 111,213, Robert Wimmer 109,840, Thierry Eche 98,856, Jean-Luc Garcia 97,483, Philippe Mathon e Philippe Dapot 96,110, Ludo Schaerlaecke 94,737.
Dopo 12h30’ di corsa il riacutizzarsi di un dolore muscolare alla coscia costringeva Diego Di Toma alla resa quando occupava la seconda posizione. Crisi assortite, muscolari, di stomaco e di sonno, interessavano un po’ tutti i concorrenti. Prima di Diego già tre atleti avevano abbandonato (compreso il forte marocchino El Yaakoubi). Mentre qualche atleta si è concesso qualche ora di sonno, ma non è il caso dei nostri portacolori, alla 18esima ora si contavano altre sei abbandoni.
Per Diego Di Toma, già tre volte nella squadra nazionale italiana dei 100 km e Campione Italiano assoluto delle 24 ore nel 2010 con una misura di oltre 232 km, l'appuntamento è solo rimandato alla prossima stagione.
Lukas Boewer, al comando dalla quinta ora e fino alla conclusione, nel finale di gara pur mantenendo sempre oltre 20 km di vantaggio sul secondo e valutato che non avrebbe migliorato il proprio primato personale di 238 km, nelle ultime ore ha preferito rallentare l’andatura accontentandosi della… vittoria.
Il fenomenale Lukas, infermiere nella vita quotidiana e fondatore della “scuola podistica” di Perinaldo (alle spalle di Vallecrosia), paese dove vive con la famiglia, aggiunge così un’ulteriore perla alla carriera sportiva dopo la vittoria della 24 ore di Basilea 2010, i podi alla 6 ore di Norimberga e di Seregno, finalista alla 100 km di Rimini, alla stessa 24 ore di Monaco nel 2009 e alla 50 km di Sanremo 2008.
Tornato giovane. E’ Vincenzo Tarascio, sociologo genovese, che conta una vasta esperienza in carriera: sette maglie azzurre nella specialità, tuttora detentore di cinque migliori prestazioni italiani assolute indoor (100 km, 100 miglia, 6 ore, 12 ore e 24 ore), la sua prima 24 ore disputata nel 1998, il personale di oltre 228 km ottenuto in Francia nel 2003, l’ultima volta che ha registrato una prestazione sopra il muro dei 200 km risale al 2005. Quindi dopo sei anni Vincenzo è tornato a macinare una prestazione di valore internazionale chiudendo con la misura di 204,200 km.
Teatro di gara un anello di 1373 metri ricavato all’interno del Porto Ercole (Lukas ha inanellato oltre 150 giri).
La gara di 24 ore ha fatto parte nel programma della manifestazione “No Finish Line” che prevedeva anche una competizione della durata di 8 giorni no-stop e una prova aperta a tutti 24 ore al giorno per 8 giorni, ogni partecipante libero di percorrere giri a piacere, il tutto per una buona causa. L’equivalente di ogni chilometro percorso tra tutti i partecipanti devoluto in beneficenza. L’associazione Children & Future di Monaco è riuscita a coinvolgere ben 6840 persone (che hanno percorso almeno 1 km; 800 persone più dell’anno scorso), per complessivi 223.644 km percorsi, quindi devolvendo in beneficenza l’equivalente di 223.644 euro (“solo” 180.000 euro lo scorso anno).
Non a caso l’evento si è concluso domenica 20 novembre, dichiarata Giornata dei diritti dell’infanzia. In 12 edizione della No Finish Line parti delle somme raccolte sono state devolute al Centro Cardiotoracico infantile di Monaco, all’ospedale Cheick Zaied (Mauritania), alla costruzione di una scuola a Segou (Mali), per la casa di accoglienza per i bambini malati di Aids a Carpentras (Francia) e altre iniziative umanitarie.
Per questa buona causa, tra gli oltre 6000 iscritti, la Sanremo Runners ha contributo alla buona causa con altri 11 atleti: Chiara Pitzalis con 52,174 km percorsi; Bruno Parodi 35,698; Beate Iking 23,341; Giampiero Ferri 20,595; Federico Marchi 17,849; Massimo Demattia 13,730; Simona Sartore 8,230; Marina Marchi (8 anni) 8,230; Franco Ranciaffi, Pier Luigi Balestra e Gian Paolo Cambiaso 1,373. Con Boewer, Tarascio e Di Toma la Sanremo Runners complessivamente ha contribuito con 14 iscritti percorrendo la misura di 730,043 km.
Pensare che alcuni di questi atleti hanno macinato i chilometri in piena notte, altri dalle quattro del mattino... compatibilmente con gli impegni del lavoro.
Madrina ufficiale della manifestazione: S.A.S. la principessa Stéphanie di Monaco.
Al termine, l’ultimo giro (1373 metri) è stato eseguito da S.A.S. il principe sovrano Alberto II, in compagnia della principessa Charlène, poi presenti alla cerimonia di premiazione dedicata agli atleti saliti sul podio, onore riservato anche a Lukas Boewer e Vincenzo Tarascio della Sanremo Runners.
Risultato di prestigio conseguito dal podista Lukas BOEWER alla “24 ore No Finish Line” disputata lo scorso fine settimana a Montecarlo (Monaco Principato), che si aggiudica la competizione internazionale e iscrive il suo nome nell’albo d’oro della manifestazione.
La gara di “24 ore” si è disputata per un intero giorno di corsa, ovvero 24 ore consecutive da sabato alle 8:00 alla stessa ora di domenica. Al via 46 atleti in rappresentanza di Francia, Monaco Principato, Belgio, Germania, Italia, Gran Bretagna, Marocco.
La Sanremo Runners ha partecipato con ben tre atleti: Lukas Boewer, Vincenzo Tarascio e Diego Di Toma. Altrettanti ne ha schierato la britannica Surrey Walking Club. Nella competizione maschile, i rivali più accreditati dei matuziani si presentavano il tedesco Robert Wimmer, recente primatista nazionale delle 12 ore indoor con oltre 141 km; il belga Ludo Schaerlaeckerns; il marocchino Mohammed El Yaakoubi; il locale Mike Manfredi, specialista triatleta; e i francesi Philippe Dapot e l’outsider Nicolas Kennmenoff.
Fino alla 12esima ora di corsa la classifica parziale vedeva al vertice proprio i tre rappresentanti della Sanremo Runners, nell’ordine: 1. Lukas Boewer con 123,570 km, 2. Diego Di Toma 119,451 km, 3. Vincenzo Tarascio 113,959; a seguire Mike Manfredi 111,213, Robert Wimmer 109,840, Thierry Eche 98,856, Jean-Luc Garcia 97,483, Philippe Mathon e Philippe Dapot 96,110, Ludo Schaerlaecke 94,737.
Dopo 12h30’ di corsa il riacutizzarsi di un dolore muscolare alla coscia costringeva Diego Di Toma alla resa quando occupava la seconda posizione. Crisi assortite, muscolari, di stomaco e di sonno, interessavano un po’ tutti i concorrenti. Prima di Diego già tre atleti avevano abbandonato (compreso il forte marocchino El Yaakoubi). Mentre qualche atleta si è concesso qualche ora di sonno, ma non è il caso dei nostri portacolori, alla 18esima ora si contavano altre sei abbandoni.
Per Diego Di Toma, già tre volte nella squadra nazionale italiana dei 100 km e Campione Italiano assoluto delle 24 ore nel 2010 con una misura di oltre 232 km, l'appuntamento è solo rimandato alla prossima stagione.
Lukas Boewer, al comando dalla quinta ora e fino alla conclusione, nel finale di gara pur mantenendo sempre oltre 20 km di vantaggio sul secondo e valutato che non avrebbe migliorato il proprio primato personale di 238 km, nelle ultime ore ha preferito rallentare l’andatura accontentandosi della… vittoria.
Il fenomenale Lukas, infermiere nella vita quotidiana e fondatore della “scuola podistica” di Perinaldo (alle spalle di Vallecrosia), paese dove vive con la famiglia, aggiunge così un’ulteriore perla alla carriera sportiva dopo la vittoria della 24 ore di Basilea 2010, i podi alla 6 ore di Norimberga e di Seregno, finalista alla 100 km di Rimini, alla stessa 24 ore di Monaco nel 2009 e alla 50 km di Sanremo 2008.
Tornato giovane. E’ Vincenzo Tarascio, sociologo genovese, che conta una vasta esperienza in carriera: sette maglie azzurre nella specialità, tuttora detentore di cinque migliori prestazioni italiani assolute indoor (100 km, 100 miglia, 6 ore, 12 ore e 24 ore), la sua prima 24 ore disputata nel 1998, il personale di oltre 228 km ottenuto in Francia nel 2003, l’ultima volta che ha registrato una prestazione sopra il muro dei 200 km risale al 2005. Quindi dopo sei anni Vincenzo è tornato a macinare una prestazione di valore internazionale chiudendo con la misura di 204,200 km.
Teatro di gara un anello di 1373 metri ricavato all’interno del Porto Ercole (Lukas ha inanellato oltre 150 giri).
La gara di 24 ore ha fatto parte nel programma della manifestazione “No Finish Line” che prevedeva anche una competizione della durata di 8 giorni no-stop e una prova aperta a tutti 24 ore al giorno per 8 giorni, ogni partecipante libero di percorrere giri a piacere, il tutto per una buona causa. L’equivalente di ogni chilometro percorso tra tutti i partecipanti devoluto in beneficenza. L’associazione Children & Future di Monaco è riuscita a coinvolgere ben 6840 persone (che hanno percorso almeno 1 km; 800 persone più dell’anno scorso), per complessivi 223.644 km percorsi, quindi devolvendo in beneficenza l’equivalente di 223.644 euro (“solo” 180.000 euro lo scorso anno).
Non a caso l’evento si è concluso domenica 20 novembre, dichiarata Giornata dei diritti dell’infanzia. In 12 edizione della No Finish Line parti delle somme raccolte sono state devolute al Centro Cardiotoracico infantile di Monaco, all’ospedale Cheick Zaied (Mauritania), alla costruzione di una scuola a Segou (Mali), per la casa di accoglienza per i bambini malati di Aids a Carpentras (Francia) e altre iniziative umanitarie.
Per questa buona causa, tra gli oltre 6000 iscritti, la Sanremo Runners ha contributo alla buona causa con altri 11 atleti: Chiara Pitzalis con 52,174 km percorsi; Bruno Parodi 35,698; Beate Iking 23,341; Giampiero Ferri 20,595; Federico Marchi 17,849; Massimo Demattia 13,730; Simona Sartore 8,230; Marina Marchi (8 anni) 8,230; Franco Ranciaffi, Pier Luigi Balestra e Gian Paolo Cambiaso 1,373. Con Boewer, Tarascio e Di Toma la Sanremo Runners complessivamente ha contribuito con 14 iscritti percorrendo la misura di 730,043 km.
Pensare che alcuni di questi atleti hanno macinato i chilometri in piena notte, altri dalle quattro del mattino... compatibilmente con gli impegni del lavoro.
Madrina ufficiale della manifestazione: S.A.S. la principessa Stéphanie di Monaco.
Al termine, l’ultimo giro (1373 metri) è stato eseguito da S.A.S. il principe sovrano Alberto II, in compagnia della principessa Charlène, poi presenti alla cerimonia di premiazione dedicata agli atleti saliti sul podio, onore riservato anche a Lukas Boewer e Vincenzo Tarascio della Sanremo Runners.
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