La mostra, allestita negli spazi espositivi della Galleria Arte in Porto a Marina Genova Aeroporto, prende spunto dalla grande tradizione ligure nel campo della costruzione artigianale dei presepi e dall’interesse collezionistico di privati.
L’esposizione “Presepiale: la tradizione dei figurinai liguri” non si occupa delle opere presenti nelle collezioni pubbliche liguri riferibili al XVII secolo, di committenza nobiliare, dove le statuette prendono a modello quella che viene definita l’“arte maggiore”. La mostra si propone di esporre quella particolare tipologia di presepe che nasce per soddisfare le esigenze dei ceti meno abbienti. Tramontata, con l'avvento del regime napoleonico, la committenza nobiliare, si afferma infatti in Liguria attraverso uno stile più semplice e dimesso, con una produzione seriale, in terracotta, basata sulla ripetitività dei tipi caratteristici e l'utilizzo di stampi.
Nascono così i presepi dei "figurinai": statuette, dipinte a freddo con colori vivaci, che vengono vendute al mercato di Santa Lucia a Savona, il 13 dicembre, e in virtù del loro aspetto rudimentale e un po' grossolano, assumono il nome di "macacchi".
Proprio dalla produzione dei "figurinai" di Albisola, ed in particolare da quella di Beatrice Spaccapietra, prende spunto l'opera di un artista genovese del Novecento: Umberto Piombino, che può essere considerato l'ultimo erede di una tradizione che nella nostra regione ha lasciato ricchissime testimonianze.
L’esposizione riunisce una scelta di presepi realizzati da artisti e da artigiani che hanno operato in Liguria nel Novecento. Nella loro attività presepiale si riflettono le medesime problematiche che si possono individuare nella scultura del Novecento, ricca di rimandi stilistici e culturali. Il che è evidente nelle opere dedicate alla raffigurazione del presepe, opere che nascono, prevalentemente, da privata committenza. E proprio questa committenza ha permesso la sopravvivenza dell'arte presepiale contemporanea e che ora è fruibile nei suoi esempi più significativi presso la Galleria Arte in Porto.
L’esposizione “Presepiale: la tradizione dei figurinai liguri” non si occupa delle opere presenti nelle collezioni pubbliche liguri riferibili al XVII secolo, di committenza nobiliare, dove le statuette prendono a modello quella che viene definita l’“arte maggiore”. La mostra si propone di esporre quella particolare tipologia di presepe che nasce per soddisfare le esigenze dei ceti meno abbienti. Tramontata, con l'avvento del regime napoleonico, la committenza nobiliare, si afferma infatti in Liguria attraverso uno stile più semplice e dimesso, con una produzione seriale, in terracotta, basata sulla ripetitività dei tipi caratteristici e l'utilizzo di stampi.
Nascono così i presepi dei "figurinai": statuette, dipinte a freddo con colori vivaci, che vengono vendute al mercato di Santa Lucia a Savona, il 13 dicembre, e in virtù del loro aspetto rudimentale e un po' grossolano, assumono il nome di "macacchi".
Proprio dalla produzione dei "figurinai" di Albisola, ed in particolare da quella di Beatrice Spaccapietra, prende spunto l'opera di un artista genovese del Novecento: Umberto Piombino, che può essere considerato l'ultimo erede di una tradizione che nella nostra regione ha lasciato ricchissime testimonianze.
L’esposizione riunisce una scelta di presepi realizzati da artisti e da artigiani che hanno operato in Liguria nel Novecento. Nella loro attività presepiale si riflettono le medesime problematiche che si possono individuare nella scultura del Novecento, ricca di rimandi stilistici e culturali. Il che è evidente nelle opere dedicate alla raffigurazione del presepe, opere che nascono, prevalentemente, da privata committenza. E proprio questa committenza ha permesso la sopravvivenza dell'arte presepiale contemporanea e che ora è fruibile nei suoi esempi più significativi presso la Galleria Arte in Porto.
Nessun commento:
Posta un commento