giovedì, settembre 09, 2010

RICORDANDO GUIDO MANDRACCI Galleria fotografica dedicata al “Rombo della Riviera”

In un evento internazionale, la seconda rievocazione storica che fa rivivere i fasti d’oro dell’incredibile circuito motociclistico della cittadina delle rose, fortemente voluto, e con enorme ed inatteso successo, dall’Amministrazione Comunale di Ospedaletti, tra le iniziative collaterali non poteva mancare una mostra fotografica, quest’anno dedicata al Rombo della Riviera, noto anche come Ing. Fantasia, soprannomi attribuiti al vulcanico Guido MANDRACCI. La mostra fotografica è titolata “Gli anni d’oro del circuito di Ospedaletti ricordando Guido Mandracci”.
Dedicata al pilota Guido Mandracci, che viveva ad Arma di Taggia (Imperia), a 10 anni dalla sua scomparsa.
Nato a Sanremo il 22 ottobre 1942, Guido Mandracci fin da bambino nutre una vera passione per le moto. A 16 anni debutta con le prime prove di regolarità e gimkane vincendo il Campionato provinciale su Maserati e Motom 48.
Dal 1965 al 1969 corre in circuito su Morini 125 e in salita con Bultaco 125 e 250; è secondo nel Campionato della Montagna della classe minore.
Nel 1969 è terzo al Campionato Juniores con l’Aermacchi Aletta 125. Le vittorie di Monza e sul circuito di Ospedaletti lo portano, grazie all’amico pilota Vittorio Brambilla, alla corte della Moto Guzzi che lo inserisce nello stesso anno nella squadra che si aggiudica il record dell’ora e delle 24 ore a Monza.
Nel 1970 con l’aiuto di Angelo Balliano, concessionario Aermacchi di Torino, partecipa con ottimi piazzamenti al Campionato Italiano Senior e ad alcune gare internazionali con la Yamaha 350.
Nel 1971, grazie ancora a Balliano, dispone di una moto veramente competitiva per il Campionato Italiano, la Yamaha 250 ex Carruthers, che alla prima prova, il 19 marzo a Modena, gli consente di trionfare davanti al campione Phil Read. Arriva a fine stagione alla conquista del suo primo Titolo tricolore, davanti al grande Renzo Pasolini.
Negli anni 1971 e 1972 è pilota ufficiale della Moto Guzzi 750 alla 24 ore di Le Mans, denominata “Bol d’Or”. Arriva rispettivamente al terzo e quarto posto dopo aver mantenuto il comando di entrambe le gare ma costretto a rinunciare alla vittoria per noie meccaniche.
Nel 1972 con l’aiuto degli amici di Arma di Taggia riesce ad acquistare una Yamaha 250, mentre l’importatore italiano della Suzuki gli affida due motori 500 che gli permettono di allestire, con la collaborazione dell’amico fraterno Vincenzo Novella, una moto Suzuki per il Campionato Italiano e Mondiale. A causa di una banale rottura durante l’ultima gara di Campionato, ad Ospedaletti, svanisce il secondo titolo italiano, ceduto per un soffio a Pasolini. Nel Campionato Mondiale riporta ottimi piazzamenti, il più importante è il secondo posto al GP di Salisburgo alle spalle di Giacomo Agostini.
In ambito internazionale è da ricordare il primo posto al GP di Avignone in sella alla Yamaha 250. Nei due anni successivi la Suzuki Italia gli mette a disposizione due moto ufficiali con le quali affronta il campionato Italiano, Europeo e Mondiale nelle classi 500 e 750.
Nel 1973 a Daytona la 200 Miglia gli sfugge di mano per un banale problema delle prime componenti elettroniche installate sulle moto da competizione.
Nel 1974 si aggiudica le vittorie del GP di Francia Paul Ricard, la 100 Miglia di Imola in coppia con Jack Findlay e la 500 km di Misano e dà il suo contributo tecnico per il successo della Suzuki SAIAD nei campionati juniores 250 e 500 per il quale viene scherzosamente soprannominato “Ing. Fantasia”.
Nel 1975 passa alla scuderia Vitaloni Helmets Racing Team con le Yamaha 250 e 350. Finisce in quell’anno il suo connubio con le moto ma non con i motori: torna infatti ai kart, antica passione di gioventù. Forma il Team Mandracci Tony Kart, che conquista il Campionato Italiano nel 1981. Con i suoi soci nel 1993 ad Arma di Taggia realizza una pista kart, favorendo tra l’altro la partecipazione a sessioni di allenamento dei suoi amici campioni come Schumacher, Doohan, Capirossi, Biaggi, Frentzen, Regazzoni e Bayliss.
Nel 1999 si schiera per la sua ultima griglia di partenza al centesimo anniversario del Circuito di Assen, Olanda , con una Paton 500. La scomparsa nell’anno successivo lascia un gran vuoto tra gli amici e nello sport. La mostra fotografica di Ospedaletti, dopo essere stata ospitata a Villa Boselli ad Arma di Taggia, serve a rendere omaggio al talento e all’uomo Guido Mandracci. La galleria fotografica riscoprire la grandezza del “rombo della Riviera”.
La mostra fotografica è visitabile presso la Biblioteca civica, in Corso Regina Margherita 1 ad Ospedaletti. Inaugurazione giovedì 9 settembre alle ore 17:00. Cittadinanza e appassionati sono invitati (ingresso libero).

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