Giovanna Pesapane nasce a Bologna per la semplice ragione che il padre, ufficiale di carriera, vi è stanziato. A causa dei trasferimenti d’ufficio e in seguito allo scoppio della guerra , la famiglia è costretta più volte a traslocare di città in città. Nel 1947, dopo il miracoloso ritorno del padre da un campo di sterminio, si stabilisce a Milano. Da questa grande città Giovanna verrà, per così dire, “adottata” . Qui infatti ha passato la giovinezza , compiuto gli studi, mosso i primi passi nel mondo dell’antiquariato, affermandosi a livello nazionale. Nonostante i suoi numerosi impegni trova il tempo per dedicarsi alle sue grandi passioni: la scrittura e la pittura.
Ha partecipato con entusiasmo alla realizzazione del libro “Nella memoria delle cose”, donando 154 documenti del padre Ubaldo deportato politico nei Lager di Bolzano e di Flossenbürg.
Il libro “LA RAGAZZA DALLA 500 ROSSA” ed. Bocca, di cui è autrice, raccoglie ventisei racconti che rappresentano con i loro personaggi uno spaccato della vita di lavoro milanese nell’arco di circa quarantanni, dall’immediato dopoguerra alla fine del secolo.
“….Ho voluto raccontare, attraverso i personaggi di cui narro, il mondo semplice del lavoro milanese, percorrendo nel tempo il nostro mestiere. I piccoli commercianti, i clienti, i luoghi e le vie dei primi decenni del dopoguerra, costruiscono uno spaccato della vita di quegli anni nella nostra città…..”
Ha partecipato con entusiasmo alla realizzazione del libro “Nella memoria delle cose”, donando 154 documenti del padre Ubaldo deportato politico nei Lager di Bolzano e di Flossenbürg.
Il libro “LA RAGAZZA DALLA 500 ROSSA” ed. Bocca, di cui è autrice, raccoglie ventisei racconti che rappresentano con i loro personaggi uno spaccato della vita di lavoro milanese nell’arco di circa quarantanni, dall’immediato dopoguerra alla fine del secolo.
“….Ho voluto raccontare, attraverso i personaggi di cui narro, il mondo semplice del lavoro milanese, percorrendo nel tempo il nostro mestiere. I piccoli commercianti, i clienti, i luoghi e le vie dei primi decenni del dopoguerra, costruiscono uno spaccato della vita di quegli anni nella nostra città…..”
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