La Regione Liguria con l’ASL 1 Imperiese, uniformandosi alle raccomandazioni del Ministero della Salute, promuove un nuovo programma di screening oncologico.
Dopo l’esperienza positiva dello Screening Mammografico l’ASL 1 intende proseguire il suo percorso dedicato alla prevenzione e alla diagnosi precoce delle patologie tumorali.
Nei prossimi 2 anni ogni cittadino, uomo e donna, di età compresa tra i 50 ed i 69 anni riceverà una lettera di invito ad eseguire il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci. Nella lettera sono indicati i punti per la distribuzione e la raccolta dei contenitori per il campione fecale. Presso i centri indicati sarà consegnato anche un foglio illustrativo con le semplici istruzioni da seguire. Le lettere sono predisposte con etichette adesive con codice a barre, specifiche per ogni cittadino, che consentono di sveltire le procedure di accettazione riducendo le lunghe code agli sportelli.
Se il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci risulterà negativo il cittadino riceverà una lettera con l’esito del test e sarà quindi invitato ogni 2 anni a ripetere l’esame. Se nel campione saranno rilevate tracce di sangue il cittadino sarà contattato telefonicamente da uno dei nostri specialisti chirurghi, il dottor Antonio Amato e la dottoressa Gabriella Manfredi, che, fornite tutte le necessarie informazioni, suggeriranno una visita ed, eventualmente, esami di approfondimento utilizzando un percorso diagnostico preferenziale.
Il tutto è totalmente gratuito, esente da ticket e non occorre l’impegnativa del proprio medico curante. L’incidenza in Italia del tumore del colon retto è in crescita: nel 2005 sono stati diagnosticati 41.005 nuovi casi con 16.135 decessi. In Liguria nello stesso anno si sono registrati 1.399 nuovi casi con 598 decessi (dati CNESPS – ISS).
Il 95% dei casi diagnosticati su base clinica riguarda individui sopra i 50 anni e la frequenza è simile in entrambi i sessi. La sopravvivenza a 5 anni dipende dallo stadio alla diagnosi. Il 90% delle persone alle quali è stato diagnosticato un tumore del colon o del retto in fase iniziale è stato curato con successo ma se la malattia è avanzata le possibilità di guarigione e sopravvivenza diminuiscono e se la malattia è diffusa (metastasi) le possibilità di sopravvivenza si riducono al 10%. Il tumore dell’intestino nella maggior parte dei casi origina da un polipo che si forma sulla parete interna del colon retto. Il polipo è una neoplasia benigna ma è stato dimostrato che frequentemente degenera diventando maligno. Nella fase iniziale della malattia molto raramente sono presenti sintomi. Ma è proprio in questa fase che è più utile intervenire perché nelle forme iniziali della malattia la probabilità di guarigione è molto alta. Uno dei segni di presenza di un polipo o di un tumore del colon retto, anche nelle prime fasi di sviluppo, è data dalla presenza nelle feci di piccole quantità di sangue non visibili ad occhio nudo. Attraverso il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci è possibile individuare queste tracce ed è proprio questo il test previsto dal programma di screening proposto.
«Siamo fiduciosi in una risposta positiva da parte degli assistiti della nostra ASL – afferma il direttore Sanitario Dr. Michele Orlando – anche per questa nuova campagna di diagnosi precoce dei tumori. Il progetto, coordinato dalla Dr.ssa Laura Garibotto della S.C. Pianificazione e programmazione attività sanitarie – è particolarmente complesso e articolato e vede coinvolte molte strutture ospedaliere e territoriali, dai Distretti al Laboratorio Analisi, dalla Gastroenterologia ai reparti chirurgici, senza dimenticare tutti gli aspetti legati alla gestione organizzativa. Nei mesi scorsi abbiamo sperimentato il progetto già nei comuni di Pieve di Teco, Taggia e Dolceacqua con un discreto successo, adesso invieremo gli inviti, circa 1500 ogni due settimane, indistintamente in tutti gli altri comuni della provincia. Ricordiamo a tutti i nostri cittadini l’importanza di sottoporsi a questo esame non invasivo ma importante per la prevenzione.»
Dopo l’esperienza positiva dello Screening Mammografico l’ASL 1 intende proseguire il suo percorso dedicato alla prevenzione e alla diagnosi precoce delle patologie tumorali.
Nei prossimi 2 anni ogni cittadino, uomo e donna, di età compresa tra i 50 ed i 69 anni riceverà una lettera di invito ad eseguire il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci. Nella lettera sono indicati i punti per la distribuzione e la raccolta dei contenitori per il campione fecale. Presso i centri indicati sarà consegnato anche un foglio illustrativo con le semplici istruzioni da seguire. Le lettere sono predisposte con etichette adesive con codice a barre, specifiche per ogni cittadino, che consentono di sveltire le procedure di accettazione riducendo le lunghe code agli sportelli.
Se il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci risulterà negativo il cittadino riceverà una lettera con l’esito del test e sarà quindi invitato ogni 2 anni a ripetere l’esame. Se nel campione saranno rilevate tracce di sangue il cittadino sarà contattato telefonicamente da uno dei nostri specialisti chirurghi, il dottor Antonio Amato e la dottoressa Gabriella Manfredi, che, fornite tutte le necessarie informazioni, suggeriranno una visita ed, eventualmente, esami di approfondimento utilizzando un percorso diagnostico preferenziale.
Il tutto è totalmente gratuito, esente da ticket e non occorre l’impegnativa del proprio medico curante. L’incidenza in Italia del tumore del colon retto è in crescita: nel 2005 sono stati diagnosticati 41.005 nuovi casi con 16.135 decessi. In Liguria nello stesso anno si sono registrati 1.399 nuovi casi con 598 decessi (dati CNESPS – ISS).
Il 95% dei casi diagnosticati su base clinica riguarda individui sopra i 50 anni e la frequenza è simile in entrambi i sessi. La sopravvivenza a 5 anni dipende dallo stadio alla diagnosi. Il 90% delle persone alle quali è stato diagnosticato un tumore del colon o del retto in fase iniziale è stato curato con successo ma se la malattia è avanzata le possibilità di guarigione e sopravvivenza diminuiscono e se la malattia è diffusa (metastasi) le possibilità di sopravvivenza si riducono al 10%. Il tumore dell’intestino nella maggior parte dei casi origina da un polipo che si forma sulla parete interna del colon retto. Il polipo è una neoplasia benigna ma è stato dimostrato che frequentemente degenera diventando maligno. Nella fase iniziale della malattia molto raramente sono presenti sintomi. Ma è proprio in questa fase che è più utile intervenire perché nelle forme iniziali della malattia la probabilità di guarigione è molto alta. Uno dei segni di presenza di un polipo o di un tumore del colon retto, anche nelle prime fasi di sviluppo, è data dalla presenza nelle feci di piccole quantità di sangue non visibili ad occhio nudo. Attraverso il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci è possibile individuare queste tracce ed è proprio questo il test previsto dal programma di screening proposto.
«Siamo fiduciosi in una risposta positiva da parte degli assistiti della nostra ASL – afferma il direttore Sanitario Dr. Michele Orlando – anche per questa nuova campagna di diagnosi precoce dei tumori. Il progetto, coordinato dalla Dr.ssa Laura Garibotto della S.C. Pianificazione e programmazione attività sanitarie – è particolarmente complesso e articolato e vede coinvolte molte strutture ospedaliere e territoriali, dai Distretti al Laboratorio Analisi, dalla Gastroenterologia ai reparti chirurgici, senza dimenticare tutti gli aspetti legati alla gestione organizzativa. Nei mesi scorsi abbiamo sperimentato il progetto già nei comuni di Pieve di Teco, Taggia e Dolceacqua con un discreto successo, adesso invieremo gli inviti, circa 1500 ogni due settimane, indistintamente in tutti gli altri comuni della provincia. Ricordiamo a tutti i nostri cittadini l’importanza di sottoporsi a questo esame non invasivo ma importante per la prevenzione.»
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