Appuntamento mercoledì 2 giugno per la Festa della Repubblica, in difesa della Costituzione nata sui valori della Resistenza. L’associazione culturale “Fischia il vento” propone, per il nono anno, la Festa attorno alla grande stele bianca di Rainer Kriester, posta sulla collina di San Bernardo di Marmoreo (Casanova Lerrone) . Ospiti d’onore di quest’anno saranno gli ex partigiani dell’Albenganese che, varcata la soglia degli ottant’anni, saranno salutati dal Coro dai venti bambini di Artroup diretto da Luca Mazzara che canteranno “Fischia il vento”, la canzone della Resistenza, le cui parole furono scritte dal comandante partigiano imperiese Felice Cascione proprio nell’entroterra albenganese, nel dicembre del 1943.
Agli ex combattenti sarà consegnata una pergamena intitolata “I protagonisti di Fischia il vento – Grazie, partigiano!”. L’appuntamento alla chiesetta di San Bernardo sarà anche dedicato alla figura, al pensiero, alla predicazione di don Andrea Gallo. Brani del suo recente libro “Così in terra come in cielo” verranno letti da Pino Ronco.
Suoneranno nel pomeriggio il duo Mesiano-Furlani e la “Sax in the Wind”. Sarà in funzione la moderna cucina mobile della Croce Bianca di Garlenda. La collina di San Bernardo è raggiungibile a piedi da Marmoreo in 30 minuti o con auto propria fuoristrada.
Dice Gino Michero, presidente di Fischia il vento: “Il raduno di quest’anno giunge dopo la visita fatta alla stele di Rainer Kriester dal console di Germania a Milano, Juergen Bubendei, sabato 3 ottobre dell’anno scorso. Un gesto significativo e storico che ha reso direttamente gli onori a Cascione, alla Resistenza e ai suoi valori di libertà, democrazia e giustizia sociale. Gli stessi valori su cui si fonda oggi l’Europa unita”.
Juergen Bubendei si è inchinato davanti a Cascione e alla Resistenza riconoscendo esplicitamente la validità assoluta dei principi e i valori morali sulla base dei quali è stata condotta la lotta di Liberazione dal Nazifascismo e sui quali si fonda l’Unione Europea. U megu (questo il nome di battaglia della medaglia d’oro Cascione), la cui natura era tesa a valorizzare degli uomini la parte migliore, si sarà stropicciato gli occhi, avendo ricevuto una risposta a quella sua speranza che lo ossessionava (“non sempre l’uomo sarà lupo all’uomo” aveva affermato in uno dei suoi indimenticabili scritti).
Un ringraziamento a Christiane Kriester, la vedova dello scultore Rainer, che ha propiziato la visita con cui ufficialmente si chiudono i conti (ce ne fosse mai stato bisogno) della questione su chi, fra le due parti che si affrontarono, avesse avuto ragione.
Agli ex combattenti sarà consegnata una pergamena intitolata “I protagonisti di Fischia il vento – Grazie, partigiano!”. L’appuntamento alla chiesetta di San Bernardo sarà anche dedicato alla figura, al pensiero, alla predicazione di don Andrea Gallo. Brani del suo recente libro “Così in terra come in cielo” verranno letti da Pino Ronco.
Suoneranno nel pomeriggio il duo Mesiano-Furlani e la “Sax in the Wind”. Sarà in funzione la moderna cucina mobile della Croce Bianca di Garlenda. La collina di San Bernardo è raggiungibile a piedi da Marmoreo in 30 minuti o con auto propria fuoristrada.
Dice Gino Michero, presidente di Fischia il vento: “Il raduno di quest’anno giunge dopo la visita fatta alla stele di Rainer Kriester dal console di Germania a Milano, Juergen Bubendei, sabato 3 ottobre dell’anno scorso. Un gesto significativo e storico che ha reso direttamente gli onori a Cascione, alla Resistenza e ai suoi valori di libertà, democrazia e giustizia sociale. Gli stessi valori su cui si fonda oggi l’Europa unita”.
Juergen Bubendei si è inchinato davanti a Cascione e alla Resistenza riconoscendo esplicitamente la validità assoluta dei principi e i valori morali sulla base dei quali è stata condotta la lotta di Liberazione dal Nazifascismo e sui quali si fonda l’Unione Europea. U megu (questo il nome di battaglia della medaglia d’oro Cascione), la cui natura era tesa a valorizzare degli uomini la parte migliore, si sarà stropicciato gli occhi, avendo ricevuto una risposta a quella sua speranza che lo ossessionava (“non sempre l’uomo sarà lupo all’uomo” aveva affermato in uno dei suoi indimenticabili scritti).
Un ringraziamento a Christiane Kriester, la vedova dello scultore Rainer, che ha propiziato la visita con cui ufficialmente si chiudono i conti (ce ne fosse mai stato bisogno) della questione su chi, fra le due parti che si affrontarono, avesse avuto ragione.
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