giovedì, luglio 02, 2009

Mario Giordano, ospite della rassegna "Incontro con l’autore"

Venerdì 3 luglio, torna ad Alassio il giornalista e scrittore Mario Giordano, ospite della rassegna “Incontro con l’autore”, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Alassio.
Alle ore 21.15, nell’Auditorium della Biblioteca “R. Deaglio”, il direttore del quotidiano “Il Giornale” presenterà il libro “5 in condotta – tutto quello che bisogna sapere sul disastro della scuola” (Mondadori, 2009).A condurre l’incontro sarà la giornalista e scrittrice Bruna Magi.
“Il libro nero della scuola italiana. ” Così si legge nella presentazione del libro di Mario Giordano “Benvenuti nella scuola italiana, dove gli studenti sono convinti che il Tiepolo sia il fratello di Mammolo, che tra i personaggi dei Promessi sposi ci siano “tre preti: don Abbondio, don Cristoforo, don Rodrigo”. Benvenuti nella scuola che è ultima nei rapporti Ocse per la preparazione degli studenti, che in dieci anni ha promosso 8 milioni di alunni con “lacune gravissime”, che porta in quinta elementare un bambino su due con problemi di lettura e manda all’università giovani convinti che l’ultimo libro della Bibbia sia “La pocalisse”. È la scuola dei mille consulenti e dei mille corsi, quella dove si studiano approfonditamente il benessere, l’arte circense, il suono dei bonghi, persino il pollo al curry, la pesca alla trota e il ritmo del tamburello, ma poi spesso ci si dimentica di insegnare l’aritmetica e l’ortografia. La scuola che cade a pezzi (240 studenti feriti ogni giorno), che si fa soffocare dalla burocrazia (due circolari da leggere in media per ogni giorno di lezione) e a volte dall’ideologia (“I gulag? Un errore di valutazione”). La scuola che ha il record di professori: li paga poco ma non li licenzia mai, nemmeno se si danno malati per andare a lavorare altrove o se vanno in aula per molestare le allieve. La scuola degli sperperi e degli sprechi, dove per trovare un supplente ci vogliono 574 telefonate. “Tutto quello che non so l’ho imparato a scuola” sentenziava Longanesi. Mai è stato vero come oggi. Ma un paese che perde la scommessa dell’educazione è perduto per sempre.”

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