“Domani Genova sarà invasa dai colori e dall’orgoglio della manifestazione dell’Italia che fa la differenza” – dichiara Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay – “Rivedichiamo l’uguaglianza di diritti per tutti i cittadini, perché la diversità è una ricchezza. In una nazione che ha dimenticato nell’agenda politica i diritti civili e sociali, le persone LGBT richiedono parità di diritti, quindi accesso al matrimonio e riconoscimento per la genitorialità omosessuale.”
“Questo Pride è una nuova occasione di rafforzare la nostra alleanza con tutte le associazioni e i movimenti che si battono per la laicità, la giustizia sociale e le libertà civili, innanzi tutto il movimento delle donne e la comunità delle persone migranti.”
In Via XX Settembre, nella parte conclusiva del corteo, il Pride spegnerà la sua musica e arriverà in Piazza De Ferrari in silenzio.
“Vogliamo dedicare innanzi tutto questa manifestazione agli studenti iraniani, martiri della libertà. Proprio oggi è pervenuta ad Arcigay, grazie al sito Gaynews24.com, una lettera-appello degli omosessuali iraniani che richiedono ad Arcigay di leggere dal palco di Genova questa commovente testimonianza di un popolo che non può esprimere le proprie identità e la propria dignità di persone.”
“Vogliamo inoltre dedicare il nostro orgoglio alla comunità LGBT terremotata de L’Aquila, che ci ha scritto, grazie al comitato Arcigay cittadino, per raccontare la loro situazione di vita. E a Maria Luisa, la ragazza di Napoli, picchiata perché aveva difeso una coppia gay dagli insulti omofobi, simbolo della lotta contro tutte le violenze che in questi ultimi anni stanno colpendo l’incolumità delle persone LGBT in tutte le città italiane”.
“Per questo” – conclude Mancuso – “abbiamo aderito e promosso l’appello firmato da decine di personaggi della cultura per richiedere al presidente della Repubblica Napoletano di insignire Maria Luisa della Medaglia al Valore Civile.”
GENOVA, PIAZZA PRINCIPE 27 GIUGNO 2009, ORE 16 - www.genovapride.it
“Questo Pride è una nuova occasione di rafforzare la nostra alleanza con tutte le associazioni e i movimenti che si battono per la laicità, la giustizia sociale e le libertà civili, innanzi tutto il movimento delle donne e la comunità delle persone migranti.”
In Via XX Settembre, nella parte conclusiva del corteo, il Pride spegnerà la sua musica e arriverà in Piazza De Ferrari in silenzio.
“Vogliamo dedicare innanzi tutto questa manifestazione agli studenti iraniani, martiri della libertà. Proprio oggi è pervenuta ad Arcigay, grazie al sito Gaynews24.com, una lettera-appello degli omosessuali iraniani che richiedono ad Arcigay di leggere dal palco di Genova questa commovente testimonianza di un popolo che non può esprimere le proprie identità e la propria dignità di persone.”
“Vogliamo inoltre dedicare il nostro orgoglio alla comunità LGBT terremotata de L’Aquila, che ci ha scritto, grazie al comitato Arcigay cittadino, per raccontare la loro situazione di vita. E a Maria Luisa, la ragazza di Napoli, picchiata perché aveva difeso una coppia gay dagli insulti omofobi, simbolo della lotta contro tutte le violenze che in questi ultimi anni stanno colpendo l’incolumità delle persone LGBT in tutte le città italiane”.
“Per questo” – conclude Mancuso – “abbiamo aderito e promosso l’appello firmato da decine di personaggi della cultura per richiedere al presidente della Repubblica Napoletano di insignire Maria Luisa della Medaglia al Valore Civile.”
GENOVA, PIAZZA PRINCIPE 27 GIUGNO 2009, ORE 16 - www.genovapride.it
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