E’ uscito il libro “Storia delle Capitanerie di Porto” di Guglielmo Evangelista Liberodiscrivere® edizioni: Duemila anni di amministrazione marittima e portuale in Italia.
Procuratores - Consoli del Mare - Capitanerie di Porto dal Procurator Portus, abituato a ricevere nel suo palazzo l’imperatore di Roma, all’umile riparius longobardo che, nelle brume dell’inverno padano, controllava le navi di Venezia e di Comacchio che risalivano il Po, dal Console del Mare che attendeva con apprensione l’arrivo dei convogli carichi di merci preziose dal Levante al Nocchiere di porto che, lungo le malsane coste dell’Italia di una volta, era abituato a combattere più con la malaria che con gli elementi, fino agli equipaggi delle motovedette della Guardia Costiera, sempre in prima linea, ventiquattr’ore su ventiquattro, 365 giorni all’anno. Una galleria di personaggi, tutti senza un volto e per la maggior parte senza un nome, sotto i cui occhi attenti sono sfilate le maestose triremi, le agili galee, i grandi vascelli a vele quadre, i fuligginosi piroscafi a ruote, fino alle petroliere e alle portacontainers, spendendo le loro vite nei porti – talvolta sacrificandole – e dando il loro piccolo contributo all’evoluzione del nostro paese.
8000 chilometri di costa frastagliata con golfi, insenature e cale naturali dove, sin dai tempi più remoti, le navi trovavano rifugio e approdo.
Questa particolare conformazione geografica della penisola italica, accompagnata dalla maggior celerità e capacità di trasporto che le navi garantivano rispetto ai mezzi terrestri, hanno creato le basi per uno sviluppo portuale la cui gestione, sin dall’epoca romana, era affidata a specifici funzionari, i Procurator Portus.
Oggi noi delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera ci possiamo considerare i diretti discendenti a cui, ora come allora, viene istituzionalmente assegnata non solo la complessa organizzazione tipica di ogni area portuale, ma anche il controllo delle varie attività che si svolgono sul mare con particolare riguardo alla loro sicurezza.
Lo studio condotto dal Dr. Evangelista, (foto) che ha portato alla realizzazione del presente volume dedicato alla storia dell’amministrazione marittima e portuale italiana, mi ha fatto piacere soprattutto perché ha colmato una lacuna su un argomento poco conosciuto seppur importante nel contesto dell’evoluzione economica e sociale del Paese.
Procuratores - Consoli del Mare - Capitanerie di Porto dal Procurator Portus, abituato a ricevere nel suo palazzo l’imperatore di Roma, all’umile riparius longobardo che, nelle brume dell’inverno padano, controllava le navi di Venezia e di Comacchio che risalivano il Po, dal Console del Mare che attendeva con apprensione l’arrivo dei convogli carichi di merci preziose dal Levante al Nocchiere di porto che, lungo le malsane coste dell’Italia di una volta, era abituato a combattere più con la malaria che con gli elementi, fino agli equipaggi delle motovedette della Guardia Costiera, sempre in prima linea, ventiquattr’ore su ventiquattro, 365 giorni all’anno. Una galleria di personaggi, tutti senza un volto e per la maggior parte senza un nome, sotto i cui occhi attenti sono sfilate le maestose triremi, le agili galee, i grandi vascelli a vele quadre, i fuligginosi piroscafi a ruote, fino alle petroliere e alle portacontainers, spendendo le loro vite nei porti – talvolta sacrificandole – e dando il loro piccolo contributo all’evoluzione del nostro paese.
8000 chilometri di costa frastagliata con golfi, insenature e cale naturali dove, sin dai tempi più remoti, le navi trovavano rifugio e approdo.
Questa particolare conformazione geografica della penisola italica, accompagnata dalla maggior celerità e capacità di trasporto che le navi garantivano rispetto ai mezzi terrestri, hanno creato le basi per uno sviluppo portuale la cui gestione, sin dall’epoca romana, era affidata a specifici funzionari, i Procurator Portus.
Oggi noi delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera ci possiamo considerare i diretti discendenti a cui, ora come allora, viene istituzionalmente assegnata non solo la complessa organizzazione tipica di ogni area portuale, ma anche il controllo delle varie attività che si svolgono sul mare con particolare riguardo alla loro sicurezza.
Lo studio condotto dal Dr. Evangelista, (foto) che ha portato alla realizzazione del presente volume dedicato alla storia dell’amministrazione marittima e portuale italiana, mi ha fatto piacere soprattutto perché ha colmato una lacuna su un argomento poco conosciuto seppur importante nel contesto dell’evoluzione economica e sociale del Paese.
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