mercoledì, giugno 03, 2009

Un primo giugno particolare alla Taverna 29 dove il libro è diventato “carne e sangue”.

Le parole diventano vita, si trasformano in “cibo”.Questo è la potenza del libro “Oltre il giardino” di Libereso Guglielmi, quello di funzionare da macchina metabolica traducendo storie, informazioni, notizie e favole in ricette, in azione e cucina.Questa antica magia di frequentare il bosco, di raccogliere e selezionare tarassaco e boraggine, piantaggine e papaveri, è diventata nelle sapienti ricette di Libereso una biblioteca dei sapori e dei colori, vera cultura diquesto nostro ponente ligure, bistrattato dal cemento e salvato dalla “verdura”.La “biblioteca”di Libereso ha trovato nella Taverna 29 un santuario dove celebrare i colori e gli odori, la favola e le magie delle nostre amate “erbe”, da sempre memoria e conforto della nostra Liguria.Una Liguria profonda ed antica dove il bosco è sempre stato generoso con i suoi abitanti e dove i racconti dei pregi e delle virtù salutari dell’ortica e della malva, del “bon meghu” e della lavanda sono il risultato di una tradizione orale di cui Libereso è il testimone e l’ironico aedo.Infatti la raccolta e l’uso delle “erbe” per la torta pasqualina è sempre stata una memoria delle nostre terre, dimenticata e dispersa dall’agricoltura specializzata e dalla frantumazione dell’immaginario collettivo perpetrato dalla macchina televisiva.Contro questo furto della nostra memoria collettiva dove assieme ai sapori ed ai gusti si trasmettono conoscenze e valori della nostra terra come giardino, Libereso come un vero e profondo aedo traduce la sapienza orale collettiva in un racconto, anzi in una serie di ricette svolte tra precise indicazioni di cucina e leggere rapresentazioni di erbe.A differenza di Calvino, Libereso usa le parole come “un ponte“ tra il mondo vegetale e la memoria collettiva diventando così il "bardo della natura”,Grazie a questo testo di ricette si muove la dimensione collettiva del fare e del cucinare che richiede consigli, contatti, ordini, trasporto e passione per il cuocere e per il piatto.Questa danza collettiva trainata dalla visione di Libereso e della sua natura amica ha trovato nella Taverna 29 il suo degno “teatro”e in Natale Neri il suo entusiasta regista.Trasformare delle ricette in prodotti, trovare i fornitori corretti nella nostra campagna, andare per boschi e prati, cogliere il giusto mix di erbe e stagioni, rispondere alle esigenze delle ricette e alla logistica delle cucina sono stati i preziosi momenti dell’azione di Natale e Margherita che possiamo citare come i traduttori ufficiali di Libereso.Dalle ricette ad un menù originale e raffinato che ha risposto con una perfetta ed assonante melodia di profumi e gusto alla biblioteca “erbacea” di Libereso.In questo percorso di “traduzione” la mano sapiente di Silvana ha dato il tocco finale alla omelette di Tarassaco, alla frandura straordinaria e alla clamorosa interpretazione della “burage”.Equilibrata e stimolante la scelta di un rossese di Gaiaudo della Luvaira e di uno strepitoso passito di Ormeasco dell’azienda Colle sereno di Acquatico da parte del brillante sommelier della squadra Giovanni Fabis.Emozionante il sentore di basilico con le bollicine come aperitivo.Questa la squadra che il primo giugno 2009 ha iniziato e aperto la biblioteca delle parole che diventano ricette, delle ricette che si metabolizzano in piatti emozionanti, dei ricordi che diventano futuro come succede in ogni cultura che ha memoria e in ogni cucina dove vive la storia.Piccoli gesti tradotti nel pesto, questo va “Oltre il giardino”, questo è il ruolo del libro, stimolare il collettivo oltre la parole.Grazie Libereso, grazie Natale, Margherita, Silvana, Giovanni.E grazie anche a Omar Pedrini ed a tutto lo staff del Gambero Rosso Channel che ha questo “evento magico” ha ripreso e documentato.Oscar Marchisio

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