Il vino fa bene o fa male al cuore ? La risposta è stata fornita Sabato 14 Aprile all’ Hotel Regina Elena di Santa Margherita (Via Milite Ignoto 44), dove è si tenuto l’incontro “Vino e cuore, i benefici e gli effetti dannosi" , che si è inserito all’interno di una tre giorni di convegno sul tema "Nel cuore di "Santa" - Il cardiologo e il Mmg sul territorio". Responsabili del convegno il Dott. Roberto Pescatori, Medico di Medicina Generale, Specialista in Cardioangiochirurgia, Consigliere Nazionale ANCE, Coordinatore Area Medicina Generale; il Dott. Alberto Cavallini, Specialista in Cardiologia, Responsabile Regionale ANCE Liguria. La Segreteria Organizzativa a cura di Ecm Service srl (Via Tommaso Invrea 9/13, 16129 Genova, Tel. 010 505385 - 010 5298168, Fax 010 8992719, Referente: Dott.ssa Daniela Bomba, E mail: d.bomba@ecmservice.it; Internet: www.ecmservice. it). La quota di iscrizione era stata fissata in 490.00 euro + Iva 21%. La quota comprendeva la partecipazione alle sessioni scientifiche, coffee break e lunch .
Da Giovedì 12 a Sabato 14 Aprile sono state sviscerate tutte le tematiche che riguardano il nostro cuore. Non poteva quindi mancare un focus su quello che è il ruolo dell’alcol e soprattutto i danni che può comportarne l’abuso. All’incontro di Sabato 14 Aprile sono state invitate anche due scolaresche dell’istituto "Caboto" di Santa Margherita : il fine è stato quello di coinvolgere i ragazzi per far loro capire l’importanza di un corretto comportamento nei confronti dell’alcol, nella fattispecie del vino, nella vita di tutti i giorni, al fine di salvaguardare il cuore. Il responsabile del convegno, Dott. Roberto Pescatori, specialista in angiocardiochirurgia e componente del consiglio nazionale Ance (Associazione Nazionale Cardiologi extraospedalieri), ha spiegato: «I ragazzi, al giorno d’oggi, bevono in media molto vino e molti alcolici e superalcolici in generale. Nella sessione che abbiamo organizzato vogliamo far capire che cos’è che fa bene al cuore e che cos’è che invece fa male ». Nello specifico: «Esistono studi che hanno dimostrato come, fino a un massimo di due bicchieri al giorno, il vino faccia bene . Questo perché esistono dei derivati del vino rosso che possono aiutare le cellule del cuore. Talvolta, berne la giusta quantità è anche consigliato. Il vino ha una funzione antiossidante purchè non si superino i 200 centilitri a pasto». Il che, naturalmente, non vuol dire che si possa abusare del vino senza patirne le conseguenze. Questo perché «ci sono anche tutti gli effetti negativi – ha proseguito Pescatori - Ad esempio, quelli legati alla guida: andare oltre il limite consentito per poter stare al volante è molto facile. Bastano, per esempio, due birre medie».
A spiegare ai giovani come e perché si possono trarre benefici dall’utilizzo del vino è stato il Dott. Giuseppe Marini: « Il vino contiene sostanze naturali antiossidanti – ha spiegato- che si trovano in particolare nella buccia dell’uva. Il "capostipite" di queste sostanze, diciamo così, è il resveratrolo . Gli studi sugli effetti del vino sul corpo umano sono iniziati quando è stato notato che alcune popolazioni che consumavano molto alcol, in particolare il "rosso", andavano meno incontro a fattori cardiovascolari pur consumando molti grassi. È stato il caso, per esempio, dei francesi, che bevevano vino e quindi morivano meno, a differenza dei nord europei. E così è stato scoperto il nesso di causalità». Ma come agisce la molecola antiossidante presente nel vino? «L’ossidazione può avvenire per la presenza di ossigeno libero nel cuore, che deriva per esempio dall’inquinamento. L’equilibrio della membrana viene quindi alterato. La molecola del vino stoppa questo processo andando ad agire direttamente sull’ossidazione in corso». Cosa dire ai giovani? «Che il problema – ha concluso il dottor Marini - è "bere bene", ovvero bere dei vini sani che contengano antiossidanti e che per essere prodotti non abbiano utilizzato chimica presente nel terreno, per esempio. Bisogna preferire i vini realizzati con impianti biologici e che per essere prodotti abbiano "contato" su uva di qualità. Bere per "sballarsi" non va bene , bere con gusto invece sì, ma nei limiti ». Ma per vino e cuore ci sono anche gli effetti dannosi . A parlarne è stata la Dottoressa Doriana Potente. «Innanzitutto – ha puntualizzato - bisogna specificare che gli effetti delle sostanze alcoliche sono direttamente collegati alla tipologia di utilizzo che se ne fa. Un uso moderato, che equivale a uno o due bicchieri al giorno per la donna e a due o tre per l’uomo, può avere effetti positivi sulla cardiopatia ischemica. A condizione che il vino venga assunto durante i pasti. I dati hanno dimostrato che la mortalità di chi beve moderatamente è più bassa che per gli astemi». Ma non è tutto oro quel che luccica: «Chi invece abusa dell’alcol bevendo sei bicchieri nell’arco di due ore , e mi riferisco in particolar modo ai giovani, rischia di avere danni molto seri al cuore e per questo genere di persone la mortalità è molto elevata. A essere colpito può essere il muscolo cardiaco, ad esempio con la cardiomiopatia alcolica, malattia che comporta uno stato di insufficienza cardiaca. E poi c’è il problema delle aritmie : un consumo pesante di alcol si correla con aritmie sopraventricolari, la più frequente delle quali è la fibrillazione atriale. Infine – ha concluso Potente - c’è l’ipertensione arteriosa: non è una conseguenza diretta dell’alcol, ma se una persona ne soffre, la situazione potrebbe aggravarsi».
Da Giovedì 12 a Sabato 14 Aprile sono state sviscerate tutte le tematiche che riguardano il nostro cuore. Non poteva quindi mancare un focus su quello che è il ruolo dell’alcol e soprattutto i danni che può comportarne l’abuso. All’incontro di Sabato 14 Aprile sono state invitate anche due scolaresche dell’istituto "Caboto" di Santa Margherita : il fine è stato quello di coinvolgere i ragazzi per far loro capire l’importanza di un corretto comportamento nei confronti dell’alcol, nella fattispecie del vino, nella vita di tutti i giorni, al fine di salvaguardare il cuore. Il responsabile del convegno, Dott. Roberto Pescatori, specialista in angiocardiochirurgia e componente del consiglio nazionale Ance (Associazione Nazionale Cardiologi extraospedalieri), ha spiegato: «I ragazzi, al giorno d’oggi, bevono in media molto vino e molti alcolici e superalcolici in generale. Nella sessione che abbiamo organizzato vogliamo far capire che cos’è che fa bene al cuore e che cos’è che invece fa male ». Nello specifico: «Esistono studi che hanno dimostrato come, fino a un massimo di due bicchieri al giorno, il vino faccia bene . Questo perché esistono dei derivati del vino rosso che possono aiutare le cellule del cuore. Talvolta, berne la giusta quantità è anche consigliato. Il vino ha una funzione antiossidante purchè non si superino i 200 centilitri a pasto». Il che, naturalmente, non vuol dire che si possa abusare del vino senza patirne le conseguenze. Questo perché «ci sono anche tutti gli effetti negativi – ha proseguito Pescatori - Ad esempio, quelli legati alla guida: andare oltre il limite consentito per poter stare al volante è molto facile. Bastano, per esempio, due birre medie».
A spiegare ai giovani come e perché si possono trarre benefici dall’utilizzo del vino è stato il Dott. Giuseppe Marini: « Il vino contiene sostanze naturali antiossidanti – ha spiegato- che si trovano in particolare nella buccia dell’uva. Il "capostipite" di queste sostanze, diciamo così, è il resveratrolo . Gli studi sugli effetti del vino sul corpo umano sono iniziati quando è stato notato che alcune popolazioni che consumavano molto alcol, in particolare il "rosso", andavano meno incontro a fattori cardiovascolari pur consumando molti grassi. È stato il caso, per esempio, dei francesi, che bevevano vino e quindi morivano meno, a differenza dei nord europei. E così è stato scoperto il nesso di causalità». Ma come agisce la molecola antiossidante presente nel vino? «L’ossidazione può avvenire per la presenza di ossigeno libero nel cuore, che deriva per esempio dall’inquinamento. L’equilibrio della membrana viene quindi alterato. La molecola del vino stoppa questo processo andando ad agire direttamente sull’ossidazione in corso». Cosa dire ai giovani? «Che il problema – ha concluso il dottor Marini - è "bere bene", ovvero bere dei vini sani che contengano antiossidanti e che per essere prodotti non abbiano utilizzato chimica presente nel terreno, per esempio. Bisogna preferire i vini realizzati con impianti biologici e che per essere prodotti abbiano "contato" su uva di qualità. Bere per "sballarsi" non va bene , bere con gusto invece sì, ma nei limiti ». Ma per vino e cuore ci sono anche gli effetti dannosi . A parlarne è stata la Dottoressa Doriana Potente. «Innanzitutto – ha puntualizzato - bisogna specificare che gli effetti delle sostanze alcoliche sono direttamente collegati alla tipologia di utilizzo che se ne fa. Un uso moderato, che equivale a uno o due bicchieri al giorno per la donna e a due o tre per l’uomo, può avere effetti positivi sulla cardiopatia ischemica. A condizione che il vino venga assunto durante i pasti. I dati hanno dimostrato che la mortalità di chi beve moderatamente è più bassa che per gli astemi». Ma non è tutto oro quel che luccica: «Chi invece abusa dell’alcol bevendo sei bicchieri nell’arco di due ore , e mi riferisco in particolar modo ai giovani, rischia di avere danni molto seri al cuore e per questo genere di persone la mortalità è molto elevata. A essere colpito può essere il muscolo cardiaco, ad esempio con la cardiomiopatia alcolica, malattia che comporta uno stato di insufficienza cardiaca. E poi c’è il problema delle aritmie : un consumo pesante di alcol si correla con aritmie sopraventricolari, la più frequente delle quali è la fibrillazione atriale. Infine – ha concluso Potente - c’è l’ipertensione arteriosa: non è una conseguenza diretta dell’alcol, ma se una persona ne soffre, la situazione potrebbe aggravarsi».
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