Nel corso del servizio di pattugliamento e controllo predisposto dal Commissariato di Sanremo, nella città vecchia, personale del Poliziotto di Quartiere si recava in Vicolo Caserotte, ove cittadini residenti in quella zona avevano segnalato la possibile occupazione abusiva di un immobile da parte di alcuni giovani extracomunitari.
Mentre gli operatori si preparavano ad effettuare il relativo controllo, notavano fuoriuscire da un’abitazione fatiscente un ragazzo marocchino noto a questo Ufficio per essere stato tratto in arresto nell’ambito delle indagini collegate allo spaccio di stupefacenti posto in essere nella “Pigna”.
Il giovane, accortosi della presenza dei poliziotti, fulmineamente cercava di darsi alla fuga ed iniziava una lunga corsa a piedi, sempre inseguito dai poliziotti, dirigendosi prima nel centro cittadino e poi verso la pista ciclabile, nella zona adiacente alle spiagge, forse per assicurarsi più vie di fuga.
Il particolare più curioso ed interessante di quanto sopra è che i poliziotti impegnati nell’inseguimento hanno ricevuto il fondamentale aiuto di una giovane ragazza sanremese che, resasi conto di quanto stava avvenendo, offriva ad un operatore di polizia di usufruire del “posto del passeggero” sul suo ciclomotore consentendo, così, al poliziotto di raggiungere il fuggitivo e bloccarlo dopo una breve colluttazione.
Lo straniero, J.Z., 17 enne originario del Marocco veniva accompagnato presso gli Uffici del Commissariato di Sanremo ove venivano effettuate le rituali procedure.
I controlli effettuati alla banca dati Sdi restituivano una nota di rintraccio perché il giovane era colpito da una misura restrittiva della libertà personale da parte del Tribunale per i Minorenni di Genova in quanto il ragazzo, verso la metà dello scorso mese di Marzo, si era allontanato arbitrariamente dalla Centro di Prima Accoglienza di Genova ove si trovava ristretto a seguito dell’arresto effettuato da questo Ufficio alla fine del 2011.
Il giovane è stato accompagnato presso il Carcere minorile di Torino.
La giovanissima sanremese che ha svolto il ruolo di “ausiliario della polizia giudiziaria”, purtroppo, dopo l’ aiuto dato agli operatori si allontanava discretamente dal luogo, senza dare agli stessi la possibilità di ringraziarla per la sua determinante e coraggiosa opera nella riuscita dell’arresto.
Mentre gli operatori si preparavano ad effettuare il relativo controllo, notavano fuoriuscire da un’abitazione fatiscente un ragazzo marocchino noto a questo Ufficio per essere stato tratto in arresto nell’ambito delle indagini collegate allo spaccio di stupefacenti posto in essere nella “Pigna”.
Il giovane, accortosi della presenza dei poliziotti, fulmineamente cercava di darsi alla fuga ed iniziava una lunga corsa a piedi, sempre inseguito dai poliziotti, dirigendosi prima nel centro cittadino e poi verso la pista ciclabile, nella zona adiacente alle spiagge, forse per assicurarsi più vie di fuga.
Il particolare più curioso ed interessante di quanto sopra è che i poliziotti impegnati nell’inseguimento hanno ricevuto il fondamentale aiuto di una giovane ragazza sanremese che, resasi conto di quanto stava avvenendo, offriva ad un operatore di polizia di usufruire del “posto del passeggero” sul suo ciclomotore consentendo, così, al poliziotto di raggiungere il fuggitivo e bloccarlo dopo una breve colluttazione.
Lo straniero, J.Z., 17 enne originario del Marocco veniva accompagnato presso gli Uffici del Commissariato di Sanremo ove venivano effettuate le rituali procedure.
I controlli effettuati alla banca dati Sdi restituivano una nota di rintraccio perché il giovane era colpito da una misura restrittiva della libertà personale da parte del Tribunale per i Minorenni di Genova in quanto il ragazzo, verso la metà dello scorso mese di Marzo, si era allontanato arbitrariamente dalla Centro di Prima Accoglienza di Genova ove si trovava ristretto a seguito dell’arresto effettuato da questo Ufficio alla fine del 2011.
Il giovane è stato accompagnato presso il Carcere minorile di Torino.
La giovanissima sanremese che ha svolto il ruolo di “ausiliario della polizia giudiziaria”, purtroppo, dopo l’ aiuto dato agli operatori si allontanava discretamente dal luogo, senza dare agli stessi la possibilità di ringraziarla per la sua determinante e coraggiosa opera nella riuscita dell’arresto.
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