lunedì, ottobre 03, 2011

Una panoramica su "I PRIMI CENTOCINQUANT’ANNI DEL PAESAGGIO DELLA RIVIERA"

Una panoramica su "I PRIMI CENTOCINQUANT’ANNI DEL PAESAGGIO DELLA RIVIERA" è stato il tema dell'intervento di Claudio Littardi - Delegato Regione Liguria Associazione Italiana Direttori e Tecnici Pubblici Giardini in occasione dei festeggiamenti del 150° anniversario dell’Unità d’Italia che si sono svolti a Torino lo scorso 30 settembre.
Con il 1861 nasce il Regno d’Italia, uno stato, un nuovo stato che raccoglie, in una unità politica, la maggior parte del territorio italiano. Questa unità politica consente alla giovane nazione di entrare a pieno titolo, e soprattutto come soggetto attivo, nella storia dell' Europa moderna. Le celebrazioni dell’Italia unita tendono, solitamente, a mettere in evidenza gli avvenimenti che hanno preceduto l’Unità, gli eroi nazionali, le travagliate vicende legate al risorgimento; ma altrettanto importanti sono anche gli aspetti che hanno contribuito a far crescere il sentimento di appartenenza nazionale. Dopo il plebiscito del 15 aprile del 1860, la vecchia contea di Nizza divenne francese. Con la nascita della Nuova Italia il Ponente ligure sviluppò stretti legami economici e culturali con tutta l'Europa e richiamare ed accogliere turisti affascinati. Si iniziarono a costruire hotel, ville e incantevoli giardini; la Riviera divenne destinazione e meta, sempre più ambita, dall'aristocrazia dell'epoca grazie allo sviluppo del "soggiorno invernale". Dopo l’unità d'Italia la Riviera di Ponente divenne, a tutti gli effetti, la "porta occidentale d'Italia". Nel 1873, con il completamento della linea ferroviaria Genova-Nice, viaggiare lungo la costa ligure si rivelò più facile e, soprattutto, venne completato il collegamento con tutte le grandi capitali europee. Nascevano le prime promenades sulla riva del mare. Il paesaggio esotico si rivelò un prezioso richiamo turistico, grazie anche al fascino dell'esotismo favorito dalla politica coloniale del momento. La giovane Italia offriva, durante la stagione invernale, ai visitatori provenienti da tutto il mondo, un meraviglioso scenario fatto di promenades, palme, fiori, stupende ville. La mondanità e i giardini offrivano ai visitatori soggiorni indimenticabili.
A Bordighera fu il tedesco Ludwig Winter, paesaggista di grande talento e pioniere del vivaismo destinato alla produzione di piante esotiche, ad iniziare un nuovo modo di intendere il giardino. Grandi botanici e paesaggisti, sopratutto inglesi e tedeschi, erano in competizione per riunire nei loro parchi le più ricche collezioni botaniche con piante d’oltremare. Una grande varietà di piante esotiche, fiori e ricche collezioni botaniche vennero raccolte, pazientemente, attraverso i viaggi in terre lontane. L'arrivo delle nuove piante consentì la realizzazione di straordinari "giardini d'acclimatazione". Queste vere e proprie oasi abbellivano edifici costruiti nei più fantasiosi stili dell'eclettismo e realizzati dai più famosi architetti del tempo. Tra i giardini più prestigiosi, solo per citarne alcuni, la proprietà Thomas Hanbury a La Mortola, presso il confine, e Villa Garnier a Bordighera. In Sanremo celebre il lavoro portato avanti da Barone Von Huttner in Villa Parva. Grande fu il contributo portato dai Botanici Mario Calvino ed Eva Mameli, genitori dello scrittore Italo, ai giardini di acclimatazione. Il paesaggio della costa francese e della Nuova Italia si fondevano con il flusso turistico internazionale che li frequentava. Con i primi anni del novecento, oltre alla florida industria del turismo, la Liguria di Ponente portò il nome dell'Italia in tutto il mondo grazie alla nascita della floricoltura industriale: le colline sul mare si trasformarono in un immenso giardino, con mosaici di fioriture invernali ed i fiori d'Italia vennero conosciuti e apprezzati in tutt'Europa.

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