Un vero grande trionfo per l’incontro/dibattito su Clarence Bicknell (1842-1918), ieri pomeriggio nel dehors dell’ex chiesa Anglicana di Via Regina Vittoria – Via 1° Maggio in Bordighera, dove un folto pubblico stava ad occupare tutti i posti a sedere. Un appuntamento culturale promosso dall’associazione “Borann 2000”, presieduta dal rag. Pietro Raneri e dal Circolo culturale vallecrosino “Smile” (presidente prof. Francesco Mulè), col patrocinio del Comune di Bordighera – assessorato alla Cultura.
Un interessante discorso introduttivo del rag. Raneri ha mirato a delineare la figura e il molteplice e variegato operato svolto dal naturalista, uomo di chiesa britannico, archeologo e matematico Clarence Bicknell a favore della comunità della città delle palme, dove è venuto a vivere nel 1878 sino al 1918, anno della sua morte.
“Grande studioso della flora, non solo di Bordighera, ma anche delle vicine Alpi Marittime; compì studi sistematici e completi sulle incisioni rupestri del monte Bego, dedicandosi attivamente e costantemente alla raccolta di disegni, note, calchi (lasciò una preziosa collezione di calchi al Museo Preistorico di Genova e l’erbario raccolto nelle Alpi Marittime all’Istituto botanico del capoluogo ligure) e fotografie nei volumi della Società Ligustica e in riviste francesi specializzate. Si dedicò con grande passione allo studio della botanica generica e, in particolar modo, locale”, ha voluto ricordare nella sua relazione il rag. Raneri, che ha aggiunto: “Per quanto concerne i reperti archeologici, questi costituiscono il materiale con il quale fu fondato il Museo Bicknell, sito sulla Via Romana cittadina, dove, ancora oggi, gli interessati e appassionati di archeologia possono consultare preziose opere scientifiche e ammirare anche un interessante erbario riguardante la flora di Bordighera e di Sanremo”.
Ma il prof. Mulè, nel suo intervento, ha voluto soffermarsi, provocando un intenso dibattito, sulla passione dello scienziato per l’esperanto, al punto tale da vedere l’illustre personaggio naturalista tra i partecipanti al Congresso Universale di Esperanto del 1905 e da trascrivere le opere letterarie in esperanto in braille (dimostrò una particolare attenzione per i non vedenti). Ha, inoltre, voluto sottolineare che nel 1910 Bicknell fondò un gruppo esperantista nella città delle palme.
Si è parlato con interesse sulla possibilità di organizzare dei corsi di esperanto al fine di conoscere il più pienamente possibile la lingua, oggi tanto trascurata e quasi ignorata. La signora Carla Sfardini di Milano, esperantista, invitata dal prof. Mulè, è intervenuta, spiegando le più elementari nozioni della lingua in oggetto e ricordando che nel capoluogo lombardo esistono molte associazioni culturali che si dedicano all’organizzazione di corsi di esperanto. E’ stato, inoltre, ricordato che Bicknell fu un munifico filantropo e a lui si devono importanti istituzioni umanitarie, come la Casa di Riposo per gli anziani e l’orfanotrofio.
Ma alle parole dei due relatori hanno fatto seguito le testimonianze più dirette del geom. Gianni Gozzini che vive a Bordighera a non oltre 50 metri dalla chiesa Anglicana. Gozzini ha voluto mostrare al pubblico alcuni reperti storici appartenuti allo scienziato inglese. Sul tavolo ha predisposto un videoregistratore dell’epoca, non funzionante, naturalmente, ad elettricità, ma a petrolio. L’amico Gianni è in possesso di centinaia di particolari diapositive, per la cui visione ha invitato il pubblico nella propria abitazione. Non mancava una singolare bottiglia che serviva per la preparazione dell’acqua di “vichy”. E, tra gli oggetti preziosi, parecchi libretti che riportavano in esperanto opere letterarie in prosa e poesia. Moltissimi e di grande rilievo sono stati gli interventi da parte dei presenti. L’incontro si è concluso con un caloroso ringraziamento agli intervenuti e con un ulteriore rendez-vous per la prima decade del prossimo agosto nella medesima sede bordigotta.
Francesco Mulè
Un interessante discorso introduttivo del rag. Raneri ha mirato a delineare la figura e il molteplice e variegato operato svolto dal naturalista, uomo di chiesa britannico, archeologo e matematico Clarence Bicknell a favore della comunità della città delle palme, dove è venuto a vivere nel 1878 sino al 1918, anno della sua morte.
“Grande studioso della flora, non solo di Bordighera, ma anche delle vicine Alpi Marittime; compì studi sistematici e completi sulle incisioni rupestri del monte Bego, dedicandosi attivamente e costantemente alla raccolta di disegni, note, calchi (lasciò una preziosa collezione di calchi al Museo Preistorico di Genova e l’erbario raccolto nelle Alpi Marittime all’Istituto botanico del capoluogo ligure) e fotografie nei volumi della Società Ligustica e in riviste francesi specializzate. Si dedicò con grande passione allo studio della botanica generica e, in particolar modo, locale”, ha voluto ricordare nella sua relazione il rag. Raneri, che ha aggiunto: “Per quanto concerne i reperti archeologici, questi costituiscono il materiale con il quale fu fondato il Museo Bicknell, sito sulla Via Romana cittadina, dove, ancora oggi, gli interessati e appassionati di archeologia possono consultare preziose opere scientifiche e ammirare anche un interessante erbario riguardante la flora di Bordighera e di Sanremo”.
Ma il prof. Mulè, nel suo intervento, ha voluto soffermarsi, provocando un intenso dibattito, sulla passione dello scienziato per l’esperanto, al punto tale da vedere l’illustre personaggio naturalista tra i partecipanti al Congresso Universale di Esperanto del 1905 e da trascrivere le opere letterarie in esperanto in braille (dimostrò una particolare attenzione per i non vedenti). Ha, inoltre, voluto sottolineare che nel 1910 Bicknell fondò un gruppo esperantista nella città delle palme.
Si è parlato con interesse sulla possibilità di organizzare dei corsi di esperanto al fine di conoscere il più pienamente possibile la lingua, oggi tanto trascurata e quasi ignorata. La signora Carla Sfardini di Milano, esperantista, invitata dal prof. Mulè, è intervenuta, spiegando le più elementari nozioni della lingua in oggetto e ricordando che nel capoluogo lombardo esistono molte associazioni culturali che si dedicano all’organizzazione di corsi di esperanto. E’ stato, inoltre, ricordato che Bicknell fu un munifico filantropo e a lui si devono importanti istituzioni umanitarie, come la Casa di Riposo per gli anziani e l’orfanotrofio.
Ma alle parole dei due relatori hanno fatto seguito le testimonianze più dirette del geom. Gianni Gozzini che vive a Bordighera a non oltre 50 metri dalla chiesa Anglicana. Gozzini ha voluto mostrare al pubblico alcuni reperti storici appartenuti allo scienziato inglese. Sul tavolo ha predisposto un videoregistratore dell’epoca, non funzionante, naturalmente, ad elettricità, ma a petrolio. L’amico Gianni è in possesso di centinaia di particolari diapositive, per la cui visione ha invitato il pubblico nella propria abitazione. Non mancava una singolare bottiglia che serviva per la preparazione dell’acqua di “vichy”. E, tra gli oggetti preziosi, parecchi libretti che riportavano in esperanto opere letterarie in prosa e poesia. Moltissimi e di grande rilievo sono stati gli interventi da parte dei presenti. L’incontro si è concluso con un caloroso ringraziamento agli intervenuti e con un ulteriore rendez-vous per la prima decade del prossimo agosto nella medesima sede bordigotta.
Francesco Mulè
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