Nuovo, ennesimo incontro d’autore a Ventimiglia, sabato 13 giugno al Museo Civico “G. Rossi” nella bellissima ed adatta scenografia del Forte dell’Annunziata in via Verdi 41, organizzato dall’ Associazione Culturale LIBER THEATRUM sotto il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Ventimiglia ed il consueto supporto logistico della libreria Casella. L’occasione, assai ghiotta, soprattutto per gli amanti della storia recente dell’Italia, permetterà di ascoltare ed apprezzare, dalla viva voce del curatore, Pier Paolo CERVONE, intervistato da Diego Marangon, la presentazione del libro “I dittatori, le guerre e il piccolo re. Diario 1925-1945” edito da Mursia. In realtà un vero e proprio diario tenuto da Enrico CAVIGLIA, il maresciallo d’Italia che si oppose a Badoglio e Mussolini. Una testimonianza lunga più di vent’anni, che attraversa uno dei periodi storici più drammatici ed intensi del nostro Paese. Nato nel 1862, a ventidue anni Caviglia è già ufficiale del Regio Esercito. Nel 1916 è promosso generale di divisione, nel 1917 di corpo d’armata, nel 1918 è al comando dell’8^ armata che condurrà in trionfo a Vittorio Veneto. Ministro della Guerra e senatore del Regno, è stato tra i più influenti generali italiani durante la Prima guerra mondiale, per poi diventare maresciallo d’Italia. Sempre distante dal fascismo, tranne che per una breve e mai convinta adesione iniziale. Caviglia prende definitivamente le distanze dal regime mussoliniano all’indomani del delitto Matteotti, cominciando ad annotare e confidare in un diario personale i suoi commenti politici, i ritratti dei personaggi che incontra ed il racconto della sua avventurosa vita quando, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, è prima in Africa, quindi in Estremo Oriente, ancora in Libia e poi in Sud America. Le conquiste coloniali, il conflitto russo-giapponese, la Grande Guerra sono oggetto delle sue primissime riflessioni. Osservatore lucido ed attento, narratore arguto, anche spassoso, i suoi diari sono resoconti autorevoli che ricostruiscono una grande pagina di Storia, popolata da personaggi ed eventi che hanno segnato un’epoca: Mussolini e Hitler, gli attacchi a Badoglio, i giudizi su Vittorio Emanuele III e su Casa Savoia. Ma anche le leggi razziali, i suoi personali tentativi per convincere Mussolini a restare neutrale ed invece l’entrata in guerra, per arrivare alla caduta del fascismo ed alla sua mancata nomina alla guida del governo. Il re infatti gli preferisce Badoglio, salvo ritrovarsi lui da solo, dopo la fuga del sovrano e del Primo ministro, a Roma per cercare di arginare il caos. Pubblicati postumi più di cinquant’anni fa per la prima volta nel 1952, in una edizione ormai introvabile, i diari sono stati ripresi letteralmente in mano da Cervone, giornalista professionista, caposervizio del quotidiano LA STAMPA presso la redazione di Savona, già autore di “Enrico Caviglia, l’anti Badoglio” e “Vittorio Veneto, l’ultima battaglia” che ne ha curato la riedizione, corredandola da una prefazione in cui la figura del maresciallo viene tratteggiata nel quadro delle vicende storiche che l’hanno vista protagonista. Fedele servitore delle istituzioni, tecnico capace, uomo colto, intelligente e coraggioso, disprezzava la retorica, la mancanza di etica e l’approccio superficiale ed a breve termine ai problemi della politica e dell’economia.
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