Si è celebrata ieri 8 giugno, la Giornata mondiale degli oceani. Nata a Rio de Janeiro nel 1992 nel corso della Conferenza Internazionale su Ambiente e Sviluppo l'evento è avvenuto con una serie di iniziative in tutto il mondo in collaborazione con scuole, università, acquari, musei con l'obiettivo di rendere le persone consapevoli della necessità di preservare gli oceani. In particolare, sono quattro i riferimenti specifici: cambiare prospettiva su ciò che gli oceani rappresentano per l’umanità, conoscere la biodiverità delle profondità, e in termini ecologici cambiare le abitudini quotidiane. E celebrare il legame che tanti uomini al mondo hanno con il mare. La giornata mondiale degli Oceani organizzata dal World Ocean Network non è ancora ufficialmente riconosciuta dalla Nazioni Unite, nel contempo tutti coloro che osservano particolare attenzione all’ambiente sanno benissimo che il mare e il suo ecosistema sono assolutamente necessari al benessere del Pianeta e dunque il mare e la sua situazione non sono tenute nella giusta considerazione. Legambiente attraverso una nota stampa afferma che anche quest’anno è stato autorizzato l’uso delle ferrettare particolari reti per la pesca di alcuni tipi di pesce. L’obiettivo dell'iniziativa è la difesa degli oceani e dei mari una distesa che copre circa il 72% del nostro pianeta e che svolge un ruolo cruciale nel mantenimento degli ecosistemi e del clima terrestre. La Giornata mondiale degli Oceani, per la prima volta è stata riconosciuta dall'ONU, anche per l'allarme già lanciato sulle barriere coralline. Gli oceani inoltre sono al centro dell'attenzione per le implicazioni sul clima, visto che assorbono CO2 e regolano la temperatura, ma anche per la vulnerabilità ai cambiamenti climatici.
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