giovedì, aprile 12, 2012

Domenica 15 aprile al Teatro del Casino due musicisti "sanremesi" di fama internazionale

Speciale appuntamento quello di domenica 15 aprile (alle ore 16) al Teatro dell’Opera del Casino. Ad esibirsi sullo storico palco della Casa da Gioco saranno due musicisti di prestigio che hanno forti legami con la città di Sanremo.
Violinista il primo, Davide Laura, chitarrista il secondo, Marco Parodi. Milanese il primo, torinese il secondo. Eppure uniti da una radice comune: la città matuziana. Davide Laura, eclettico violinista capace di spaziare in diversi linguaggi, dal jazz al manouche, è figlio di Massimo, valente chitarrista della Scala di Milano, è legatissimo alle sue origini di Bajardo. Marco Parodi, chitarrista versatile, ha trascorso lunghi periodi a Sanremo dove si è avvicinato al mondo del jazz “contagiato” dalla passione del padre.
Laura e Parodi si ritrovano domenica 15 aprile in un pomeriggio speciale che li unisce alle loro radici del Ponente. Proporranno due distinte esibizioni - accompagnati dai propri compagni di ventura, rispettivamente Michele Di Toro e Christophe Bartolomme Kerleau - con un finale corale che si annuncia quanto mai vibrante.
Il pomeriggio chiude la rassegna “Cantori e musici di Liguria”, curata da Dodo Goya e dall’Ass. Jazz & Folk, che, in quattro appuntamenti musicali articolati da dicembre ad aprile, ha voluto proporre le perfomance di straordinari ambasciatori della terra ligure in Italia e all'estero.
I biglietti (posto unico a 10 euro) sono acquistabili alla cassa del Teatro dell’Opera, aperta domenica 15 aprile dalle ore 15.00.
E’ possibile anche prenotare i posti a sedere, contattando il numero di telefono 0184.544633.Davide Laura (violino) Michele Di Toro (pianoforte)
Davide Laura nasce a Milano, nel 1988, da una famiglia dalle radici profondamente liguri: il padre Massimo, valente chitarrista della Scala di Milano, è legatissimo alle sue origini di Bajardo. Davide si avvicina sin da bambino alla musica. A sei anni viene ammesso al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, nella classe di violino di Cinzia Barbagelata. Studia poi con Daniele Gay e Lydia Cevidalli, affiancando allo strumento lo studio della composizione nella classe di Fabio Vacchi. Nel 2008 frequenta i Civici Corsi di Jazz di Enrico Intra, dove incontra i maestri Franco Cerri e Mario Rusca. Questa esperienza imprime una svolta decisa alla sua formazione classica, orientandola definitivamente verso il jazz. Contemporaneamente, la passione per le musiche “altre” rispetto alla tradizione occidentale, lo porta a fare delle ricerche musicali in Irlanda, Macedonia e nei Paesi arabi. Si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Statale di Milano, dove è laureando con una tesi in Etnomusicologia con Nicola Scaldaferri. Inoltre, partecipa al masterclass di violino arabo tenuto da Jamal Ouassini.
Ha suonato nel 2008 al Teatro alla Scala, partecipando in scena a una nuova produzione della “Vedova Allegra” di Franz Lehar. Nel 2009 si esibisce a Villa Simonetta, a Milano, replicando il concerto nella rassegna “Notti trasfigurate” del 2011, con il trio di Davide Incorvaia. Nel 2010 è stato invitato dall’Orchestra Filarmonica della Scala nel gruppo da camera che ha accompagnato il tenore José Carreras. Nell’estate 2011 ha partecipato alla Settimana mozartiana di Chieti, invitato dal pianista Michele Di Toro, suonando con lui in duo e in quartetto. L’ensemble manouche, “Four on Six”, è la formazione con la quale si esibisce abitualmente in varie città italiane e all’estero. Il suo stile si caratterizza per l’originale commistione di una matrice classica, liberamente intrecciata con i modelli della tradizione violinistica jazz più alta (Joe Venuti, Stephane Grappelli, Jean-Luc Ponty), ma anche aperta alle esperienze più recenti del jazz europeo e della world music.
Nel settembre 2011 debutta al Blue Note, per il Festival MITO SettembreMusica, in concerto con Michele di Toro e Attilio Zanchi.
Marco Parodi nasce a Torino nel 1963, e vive a lungo a Sanremo dove si avvicina al mondo del jazz “contagiato” dalla passione del padre. Inizia quindi lo studio della chitarra da autodidatta, all’età di 10 anni e nei primi anni ottanta inizia l’attività concertistica esibendosi nei club torinesi sia con musicisti coetanei come Giuliano Pescaglini, Roberto Regis, Antonio Abete, sia con esponenti della “vecchia guardia”, come Gianpaolo Belgrano, Silvio Rossignoli e Gianni Torello.
Nel 1989 viene chiamato da Renato Germonio a far parte della Dixietoday di cui diventa in seguito direttore artistico. Dall’anno successivo, fa parte della Easy Big Band di Giancarlo Capolongo, nella quale oggi riveste anche il ruolo di arrangiatore. Frequenta poi anche i Seminari Senesi di musica jazz studiando con Tomaso Lama.
Entra a far parte del Lil Darling Hot Club nel quale oggi riveste anche il ruolo di arrangiatore e nel 1993 si classifica terzo al concorso internazionale per chitarristi jazz “Eddie Lang”. Studia con Joe Diorio e Jerry Bergonzi e dal 1996 fa parte della orchestra stabile “Città di Cherasco”.
Dopo una lunga ricerca volta a formarne l'organico nel 1996 fonda il quintetto Djangology caratterizzato dalla presenza di strumenti esclusivamente a corde che si ispira alla musica di Django Reinhardt nella formazione tipica dell’Hot Club de France, composta da violino, tre chitarre e contrabbasso.
Nel corso degli anni si è esibito in Italia, Francia, Germania e Giappone suonando con musicisti affermati come Massimo Manzi, Lello Molinari, Felice Reggio, Carlo Sola, Franco Cerri, Romano Mussolini, Dick Mazzanti, Gianni Negro, Larry Nocella, Fabrizio Bosso, Giorgio Rosciglione, Marco Pellacani, Emanuele Cisi, Giorgio Li Calzi, Maurizio Carugno, Tal Farlow, Tanaka Takehisa.
Stilisticamente, Marco Parodi si riconduce alla tradizione della chitarra con particolari influenze da parte di Django Reinhardt, Eddie Lang e Bucky Pizzarelli.
E’ autore di numerosi dischi, quali “50 Anni di Jazz a Torino” con Dixietoday e Francesco Altamura, “ Bargain Day ” , “All that Swing”, “Live at the Regio” e “L.O.V.E.” col Lil Darling Hot Club, “Tribute to Swing” con l’Orchestra Stabile Città di Cherasco e “Through the Swing” con la Easy Big Band.

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