Nella mattinata di oggi si è svolta nello specchio acqueo di fronte alla località Tre Ponti del Comune di Sanremo una esercitazione congiunta fra Capitaneria di Porto di Sanremo e Vigili del Fuoco – distaccamento di Sanremo volta ad acquisire una maggior praticità e velocità di intervento in caso di soccorso a mare.
La motovedetta SAR CP882, attrezzata con l’ultimo ritrovato in termini di recupero dal mare di persone in difficoltà, una sorta di rete che facilita la salita a bordo o il recupero anche di persone incoscienti (dispositivo che si chiama Jason’s Cradle, per gli addetti ai lavori) ha operato con la moto d’acqua dei Vigili del Fuoco per migliorare le tecniche di affiancamento ed interazione in genere fra i due mezzi. Molto differenti fra loro, questi possono essere complementari e velocizzare le operazioni di soccorso, specie in aree di mare a breve distanza dalla costa, dove una unità di una certa dimensione e pescaggio si avvicinerebbe con difficoltà. In tali interventi, magari fra onde formate, la moto d’acqua potrebbe recuperare velocemente un eventuale infortunato, portarlo fuori dalla zona di pericolo ed affidarlo alla motovedetta per le successive fasi di soccorso.
Al termine dell’esercitazione si è potuto apprezzare come la prova “a freddo” delle procedure necessarie sia un importante step nello sviluppo di una capacità di azione a 360°, che coinvolga tutte le organizzazioni, nella razionalizzazione dei costi e nel raggiungimento del più elevato livello possibile di efficienza dell’apparato di soccorso a mare.
La motovedetta SAR CP882, attrezzata con l’ultimo ritrovato in termini di recupero dal mare di persone in difficoltà, una sorta di rete che facilita la salita a bordo o il recupero anche di persone incoscienti (dispositivo che si chiama Jason’s Cradle, per gli addetti ai lavori) ha operato con la moto d’acqua dei Vigili del Fuoco per migliorare le tecniche di affiancamento ed interazione in genere fra i due mezzi. Molto differenti fra loro, questi possono essere complementari e velocizzare le operazioni di soccorso, specie in aree di mare a breve distanza dalla costa, dove una unità di una certa dimensione e pescaggio si avvicinerebbe con difficoltà. In tali interventi, magari fra onde formate, la moto d’acqua potrebbe recuperare velocemente un eventuale infortunato, portarlo fuori dalla zona di pericolo ed affidarlo alla motovedetta per le successive fasi di soccorso.
Al termine dell’esercitazione si è potuto apprezzare come la prova “a freddo” delle procedure necessarie sia un importante step nello sviluppo di una capacità di azione a 360°, che coinvolga tutte le organizzazioni, nella razionalizzazione dei costi e nel raggiungimento del più elevato livello possibile di efficienza dell’apparato di soccorso a mare.
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