
“Eva” è un altro personaggio femminile enigmatico tra le donne dell’universo letterario di Montefoschi. Dalla penna di un grande narratore, l’amore in tutte le sue forme: la passione cieca e travolgente, il matrimonio, il possesso, il sacrificio, la rinascita. Un uomo e una donna sono a letto, in un caldo pomeriggio romano di giugno.
Sono clandestini, ma presto sentono che la loro non è più una relazione fondata solo sull'attrazione fisica e sulla passione. Giovanni vorrebbe Eva tutta per sé. Eva capisce di non poter più mentire al marito Fabrizio. E prende una decisione coraggiosa: lo lascia. Fabrizio, però, non si arrende. E, come accade allorché l'amore precipita nella prigione del puro possesso, la vicenda si fa aspra. Eva, quindi, dapprima resiste, smaschera l'egoismo del marito che la perseguita, e vive mesi di una smemorata, possibile felicità. Poi, di fronte a un imperativo più grande, cede: Fabrizio, infatti, si è ammalato e lei decide di tornare sui suoi passi. Tuttavia, questo sacrificio, che rende così umana la sua figura e al quale stavolta è Giovanni a non rassegnarsi, sarà inutile. Ma il sacrificio è più duro di quel che sembra, comporta una perdita di sé, e per tornare ad amare davvero – già, ma quale dei due uomini? – Eva dovrà intraprendere un lungo cammino Perché il destino è imprevedibile, sconvolge ogni piano. Eppure, quando tutti i protagonisti sembrano sul punto di perdere, o di perdersi, le loro vite sapranno ricomporsi in un disegno imprevedibile di redenzione.
Giorgio Montefoschi (Roma, 1946) è uno scrittore e critico letterario italiano.
Laureato in lettere, pubblica il suo primo romanzo Ginevra nel 1974. La sua carriera letteraria è costellata di premi letterari, nel 1985 è finalista del Premio Bergamo, vincitore del Premio Strega nel 1994 con il romanzo La casa del padre e poi del Premio Mondello nel 2003 con La sposa.
Nel 2009 esce il volume “Le due ragazze con gli occhi verdi.”
Sono clandestini, ma presto sentono che la loro non è più una relazione fondata solo sull'attrazione fisica e sulla passione. Giovanni vorrebbe Eva tutta per sé. Eva capisce di non poter più mentire al marito Fabrizio. E prende una decisione coraggiosa: lo lascia. Fabrizio, però, non si arrende. E, come accade allorché l'amore precipita nella prigione del puro possesso, la vicenda si fa aspra. Eva, quindi, dapprima resiste, smaschera l'egoismo del marito che la perseguita, e vive mesi di una smemorata, possibile felicità. Poi, di fronte a un imperativo più grande, cede: Fabrizio, infatti, si è ammalato e lei decide di tornare sui suoi passi. Tuttavia, questo sacrificio, che rende così umana la sua figura e al quale stavolta è Giovanni a non rassegnarsi, sarà inutile. Ma il sacrificio è più duro di quel che sembra, comporta una perdita di sé, e per tornare ad amare davvero – già, ma quale dei due uomini? – Eva dovrà intraprendere un lungo cammino Perché il destino è imprevedibile, sconvolge ogni piano. Eppure, quando tutti i protagonisti sembrano sul punto di perdere, o di perdersi, le loro vite sapranno ricomporsi in un disegno imprevedibile di redenzione.
Giorgio Montefoschi (Roma, 1946) è uno scrittore e critico letterario italiano.
Laureato in lettere, pubblica il suo primo romanzo Ginevra nel 1974. La sua carriera letteraria è costellata di premi letterari, nel 1985 è finalista del Premio Bergamo, vincitore del Premio Strega nel 1994 con il romanzo La casa del padre e poi del Premio Mondello nel 2003 con La sposa.
Nel 2009 esce il volume “Le due ragazze con gli occhi verdi.”
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