La tutela dei diritti delle imprese italiane è al centro degli obiettivi promossi da RETE Imprese Italia e da tutta Confartigianato. “Le ultime stime non sono certo rassicuranti i ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione per rispettare il patto di stabilita nei confronti delle imprese artigiane ed il sistema della riscossione crediti in Italia ha due pesi e due misure. Se la legge e uguale per tutti a volte qualcuno e più uguale degli altri. I ritardi nei pagamenti rischiano di innescare una situazione di grave disagio sociale in particolar modo per le imprese artigiane che per si trovano ad affrontare la mancanza di liquidità in condizioni meno favorevoli della grande industria. Analizzando i primi dati statistici in nostro possesso possiamo con sicurezza affermare che vi è già un importante grado di sofferenza delle imprese con un ponderabile calo di fatturato” - ha dichiarato il presidente di Confartigianato Imperia Luca Falco. (foto)
Oggi è pensiero comune che vi sia uno squilibrio tra i poteri a favore degli agenti di riscossione, fattore che va quindi a minare la sfera dei diritti dei contribuenti. Confartiginato è sensibile a questo argomento e pertanto non può che sollecitare misure finalizzate ad incrementare il numero di rate in funzione della sostenibilità del loro importo. “Bisogna evitare il fermo amministrativo sui beni produttivi e, a determinate condizioni, ipoteche su beni primari come la casa di abitazione. - spiega ancora Luca Falco - Bisogna evitare incrementi del debito insostenibili per le imprese attraverso una rimodulazione dell’aggio e scongiurando il rischio che si crei una sorta di anatocismo, eliminando pertanto dal calcolo degli interessi di mora quelli per ritardata iscrizione come pure le sanzioni”.
Oggi è pensiero comune che vi sia uno squilibrio tra i poteri a favore degli agenti di riscossione, fattore che va quindi a minare la sfera dei diritti dei contribuenti. Confartiginato è sensibile a questo argomento e pertanto non può che sollecitare misure finalizzate ad incrementare il numero di rate in funzione della sostenibilità del loro importo. “Bisogna evitare il fermo amministrativo sui beni produttivi e, a determinate condizioni, ipoteche su beni primari come la casa di abitazione. - spiega ancora Luca Falco - Bisogna evitare incrementi del debito insostenibili per le imprese attraverso una rimodulazione dell’aggio e scongiurando il rischio che si crei una sorta di anatocismo, eliminando pertanto dal calcolo degli interessi di mora quelli per ritardata iscrizione come pure le sanzioni”.
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