Nel corso delle edizioni dell'Infiorata, i Maestri Infioratori di Santo Stefano hanno acquisito una manualità ed una professionalità che li ha portati, e li porta ancora, alla ricerca di nuove idee al fine di rendere sempre più bello e prezioso il tappeto floreale. Questa ricerca li ha spinti anche a sperimentare l'utilizzo di nuovi materiali, tutti rigorosamente vegetali. E' consuetudine infatti, nei giorni che precedono l'Infiorata, andare per i campi circostanti il paese in cerca di bacche, semi, strane inflorescenze e altro materiale "particolare" che possa servire per una migliore resa del bozzetto: agli smaglianti colori base, come il bianco, il rosso, il giallo, l'arancio, il rosa dei garofani e delle gerbere, si affiancano colori di tonalità molto particolari come il grigio-argento dell'"Erba Bianca" (l'assenzio), il rosa molto intenso della valeriana, il verde chiaro dell'euphorbia, il giallo della ginestra selvatica... La vasta gamma del marrone viene data dalla carrubba macinata, dalla crusca, dalle foglie di magnolia, nonché da certe particolari foglie secche e da alcune piante dalle intense sfumature brune. Per il verde non esistono limitazioni: la natura ci offre questo colore in tutte le sue sfumature. Si utilizzano molto anche i legumi, cereali farine, caffè, fave e lenticchie rosse; alcune sfumature sono state anche ottenute con i nerissimi semi di cipolla. E così, dall'accostamento di tutti questi colori e dalla sapiente mescolanza dei vari materiali, le vie del centro storico si trasformano nella più ricca e più bella tavolozza che ogni pittore al mondo vorrebbe possedere.
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