“Se la povertà è in aumento, i bisognosi crescono di giorno in giorno. Gli utenti che chiedono aiuto sono, soprattutto, italiani senza lavoro e, moltissimi, senza un tetto sulla testa”. E’ quanto viene sottolineato dalla Caritas di Ventimiglia. “Molto critica la situazione, ci riferisce la responsabile Enrica Nasi, che aggiunge: La maggior parte dei bisognosi ha perso il lavoro, che rappresenta, ovviamente, il bene più prezioso. C’è anche il problema della casa, in mancanza della quale la vita diventa impossibile e molto problematica, per il fatto di non poter sostenere il peso, assai gravoso dell’affitto. In zona abbiamo una quarantina di persone senza fissa dimora e, oggi, si trovano a vivere/dormire per strada anche la notte. Un aumento di una trentina di persone che vivono all’addiaccio, nutrendosi di un po’ di caffellatte caldo procurato da nostri volontari”. In grande difficoltà anche uomini separati, privi di quelle risorse che potrebbero consentire loro di vivere in una pur piccola abitazione. Sono, purtroppo, costretti a passare la notte in auto. Essendo Ventimiglia una città di frontiera è triste assistere alla presenza di numerosi utenti (giovani e anziani, italiani e non) che si presentano nella struttura ventimigliese chiedendo aiuto e assistenza. “Infatti –prosegue la Nasi- assistiamo ad un aumento impressionante di persone che si presentano per le mense serali (oltre 1200), per il pernottamento notturno, per le docce. A questi problemi se ne aggiungono altri: disturbi psichici, solitudine, famiglie inesistenti e quant’altro”. Famiglie che non riescono a far fronte alle varie esigenze quotidiane (medicinali, latte per bambini, vestiario). Perfino le strutture sanitarie non sono in grado di accogliere le molteplici richieste degli utenti a causa dei costi troppo elevati, per cui sono spesso i volontari della struttura a venire incontro, quasi ogni giorno, a molte persone “condannate” e vivere da sole. Un caso positivo e incoraggiante arriva, una tantum, dalla Caritas che, grazie ai suoi volontari, ha sistemato a Trucco, in una abitazione della parrocchia di San Pietro e Paolo, due donne con problemi psichici, aiutandole a riacquistare la loro autosufficienza. E tra qualche giorno si metterà a disposizione di due uomini un altro miniappartamento. Alcuni aiuti arrivano da privati: la lavanderia Troia di Vallecrosia lava gratuitamente da 20 anni il bucato della Caritas; la panetteria Lia di Camporosso fornisce il pane quotidianamente; il ristorante Impero offre generi alimentari; il primo Circolo delle elementari e le scuole medie Biancheri di Ventimiglia forniscono i residui della mensa. Tra il 2009 e il 2010 c’è stato un aumento di 172 persone aiutate dalla Caritas (dai 1608 si è passati ai 1780). E ancora si sono registrati aumenti nei servizi prestati dalla struttura nel 2010 (28667) rispetto ai 27515 dell’anno precedente. Vengono quotidianamente seguiti 459 utenti, mentre le persone che si sono presentate di passaggio sono state 1071 di cui 192 del nostro Paese. Un totale pacchi: 3713 per il pranzo, 1208 per l’igiene, 2641 per il vestiario, 4400 le assistenze fornite dal segretariato sociale, i pernottamenti nei dormitori 2396, le cene 3904. Particolare importanza vengono ad assumere l’unità mobile e l’unità di strada che la Caritas mette in atto per venire incontro a persone che vivono all’addiaccio, servendosi di un operatore che, accompagnato da due volontari, consegna loro caffè, tè, latte caldo, brioche e coperte per proteggersi dal freddo della notte. L’infermeria ha eseguito 727 interventi, mentre le visite ambulatoriali sono state appena 19. Secondo i dati forniti dall’Organizzazione di volontariato, tra gli stranieri in transito si registrano 464 rumeni, seguiti da 115 marocchini, quindi da 64 tunisini e da 59 ecuadoriani. Per il 2011 si prevede una situazione maggiormente critica per l’aumento di presenze di utenti tunisini che chiedono di essere assistiti nel campo dell’alimentazione. “Ma –fa presente infine Enrica Nasi- gli enti comunali hanno diminuito i contributi all’Associazione a causa dei tagli regionali e governativi. Per questo siamo costretti a lanciare un caloroso appello al buon cuore dei privati e di tutte quelle persone che, con piccoli aiuti in denaro o in generi di prima necessità, potrebbero contribuire a salvare molti casi problematici. Naturalmente le persone di buona volontà possono rivolgersi alla nostra sede di Via Roma in Ventimiglia”.
Francesco Mulè
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