giovedì, maggio 13, 2010

Prosegue la campagna per il referendum sull'acqua: novità ora c'è anche un sito web

Il Coordinamento Imperiese sta proseguendo con ottimi risultati la sua raccolta di firme per la richiesta di tre referendum che chiedono la gestione pubblica dell’acqua, proposti dal coordinamento nazionale: solo nella nostra provincia, in tre settimane sono state raccolte quattromila firme, in Italia 400mila in Italia.
La campagna per il referendum sull’acqua pubblica prosegue quindi in maniera entusiasmante.
Capita spesso che dove vengono organizzati banchetti per la raccolta delle firme per i 3 referendum si formino code di cittadini che attendono pazientemente il loro turno.
Ogni settimana si raccolgono firme nei principali centri della provincia. E, progressivamente, si potrà firmare anche in tutte le sedi dei Comuni.
La raccolta firme proseguirà sino alla fine di giugno con l’obiettivo di raggiungere a livello nazionale almeno 700mila firme.
Con i tre referendum si vogliono eliminare tutte le norme che in questi anni hanno spinto verso la privatizzazione dell’acqua. Per togliere l’acqua dal mercato e i profitti dall’acqua.
· Referendum 1 - fermare la privatizzazione dell’acqua: riguarda l'abolizione dell'articolo 23 bis, il dispositivo della legge Ronchi che impone ai Comuni la messa a gara - e quindi la mercificazione - della gestione delle risorse idriche,
· Referendum 2 - aprire la strada della ripubblicizzazione: riguarda l’eliminazione della gestione del servizio idrico da parte di società di capitali favorendo quindi la gestione attraverso enti di diritto pubblico (azienda speciale, azienda speciale consortile, consorzio fra i Comuni),
· Referendum 3 - eliminare i profitti del bene comune acqua: riguarda la remunerazione del capitale investito. E' quella quota del 7% che garantisce sempre e comunque il profitto alle società per azioni che gestiscono l'acqua. L'abolizione di questa norma comporterà come conseguenza il ritorno al sistema pubblico, poiché farà venir meno l'interesse delle imprese a gestire le risorse idriche ottenendo profitti nei propri bilanci.
Con il successo dei referendum – previsto per la primavera del 2011 si intende restituire questo bene vitale alla gestione collettiva. Per garantirne l’accesso a tutte e tutti. Perché la gestione dell’acqua in mano ai privati porta - lo dice l’esperienza - aumento delle tariffe e qualità inferiore. Per conservarla per le future generazioni.
“Si scrive acqua, ma si legge democrazia” - dicono i promotori dei referendum - “E’ una battaglia di civiltà dove tutti i cittadini sono invitati a partecipare” .
Info sul nuovo sito web del CimAP (www.acquabenecomune.imperia.it).

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